Terzo appuntamento di triathlon olimpico dell'anno, in cui cercare conferme (non tanto cronometriche ma sostanziali) e recuperare slancio ed energie per la prossima stagione sportiva.
Ci sei riuscito?
La risposta a fine post ...
Dopo che le tue esperienze di triathlon finora erano state di lago (più qualche piscina), si era deciso che era l'ora di nuotare in mare.
E in questo fine di stagione c'erano alcune ipotesi possibili: Sanremo, Forte dei Marmi, Lido delle Nazioni, Cesenatico.
E alla fine hai scelto Cesenatico perchè conosci bene il posto (per averci passato una settimana a luglio due anni fa e un fine settimana molto più recentemente) e perchè il nuotare in mare in quest'Adriatico ti sembra meno complicato. Avevi paura di come avresti reagito in situazioni problematiche come onde importanti o incontro con meduse, e queste cose sulla Est Coast sono molto meno probabili che in Toscana, per dire.
E poi anche il tuo socio Bako ha avuto la tua stessa idea, quindi cosa chiedere di più?
E allora si va con la famiglia a passare un week end al mare d'autunno e a sfidare le onde.
Solo che le onde non ci sono, il mare è un olio e dal balcone del tuo albergo la vista dell'alba alla domenica mattina è spettacolare e carica di buoni propositi.
Dopo un abbondante colazione zero lipidi e tanti carboidrati semplici, passi a recuperare la tua piccolina che la sera prima hai lasciato nel deposito bici dell'albergo. Che, poverina, sembrava un quarto di bue in una cella frigorifera di un macello.
In zona cambio c'è una novità: la biondina, con la complicità della zia stordita e di bako (che quando c'è da comprare qualcosa via internet si mobilitano in cinquanta), per il tuo imminente compleanno ti ha regalato delle fichissime scarpette nuove da bici, anzi da triathlon. Quelle con delle chiusure a velcro e studiate appositamente per essere attaccate ai pedali con degli elastici, in modo da velocizzare il più possibile il passaggio alla frazione ciclistica.
E poi arrivano anche le famiglie e le supporter.
E poi piano piano ci si prepara con muta e tutto il resto (che prima della partenza c'era un bel freschino, e la muta per la prima volta l'hai messa su proprio volentieri).
E ci si trova alla partenza (prima batteria, che c'avete il ranking alto, voi) in un volo.
E pronti via si vola!
Te che avevi un sacco di dubbi sul nuotare in mare, alla fine questi dubbi te li sei portati a casa tutti.
Perchè visto il basso livello dell'acqua che ti ha fatto correre per un bel pezzo (all'inizio, alla fine e anche al giro di boa) e al fatto che il mare era totalmente calmo, l'impressione è stata quella di nuotare in una piscina di acqua salata.
Al tuo orologio sei uscito in poco più di 26 minuti. Sei soddisfatto.
Un po' meno soddisfacente il T1. Ci hai messo un'eternità: non riuscivi a toglierti la muta in quanto ti eri incasinato con il chip alla caviglia e hai dovuto sederti per terra a sfilarti le gambe. Il vantaggio delle scarpe attaccate ai pedali se n'è andato bellamente. Tanto che il bako, se interpellato sull'argomento, giura di averti visto sfogliare la gazza fumandoti una sigaretta con fare annoiato in zona cambio.
In bici sei andato benino. La prima parte hai faticato e hai fatto troppa strada da solo (sforzo che hai pagato dopo in corsa) fino a metà gara, dove allo strappetto altimetrico che ha fatto selezione di un bel po' di gente, sei riuscito a beccare il treno giusto che ti ha portato all'arrivo con cambi costanti tra i 38 e i 40 all'ora.
Velocità media finale di 37 per percorrere i quasi 42 km del percorso. Buono.
In questa frazione hai l'unica rimostranza da portare all'organizzazione. Troppo traffico di macchine che entravano nel circuito, con un paio di rotonde in cui la cosa era anche abbastanza pericolosa, nonostante il lavoro immane e le bestemmie ricevute da volontari e forze dell'ordine.
Il percorso run finale era ottimo, perchè secondo te, fino ai dieci chilometri un bastone da percorrere 4 volte è la soluzione migliore. Vantaggi: si occupano poche strade della città, c'è sempre qualcuno del pubblico che ti incita, non ti trovi mai da solo. Lo svantaggio che ti ha riportato qualcuno, cioè il fatto che è una cosa noiosa rifare per più volte lo stesso percorso, per te non è un male. Almeno fino ai dieci kilometri, di più poi comincia a diventare pesante.
La tua corsa è stato un perfetto regressivo: partito con le più belle intenzioni, il caldo e la stanchezza ti hanno fatto costantemente rallentare. E verso la fine hai accusato anche un principio di crampi ai quadricipiti. I parziali dei vari kilometri sono impietosi: 4'36", 4'38", 4'40", ... fino a terminare a 5'03".
Finale 10,10 km in 49'02", passo medio 4'51" al km. Si può fare meglio.
Ma lo spettacolo sono stati gli ultimi cinquanta metri finali che hai corso mano nella mano con il bimbo, mentre tutti applaudivano, incitavano e urlavano bravo!
A lui, mica a te.
Questa è la faccia soddisfatta alla fine della gara:
E questi sono i tempi finali:
2h28'42" è un po' meglio di Sirmione e un po' peggio di Lecco. Ma ormai hai imparato che queste gare sono una diversissima dall'altra e fanno storia a sè per condizioni altimetriche, meteorologiche, ambientali, ecc. Non puoi confrontarle con il regolo in mano, puoi solo basarti sulle tue sensazioni e chiederti in coscienza se sei andato bene o male.
E alla fine ti assolvi. Sei soddisfatto della tua gara e contento di come è andata alla fine.
Il nuoto è soddisfacente e non pensi in futuro di poter migliorare molto il tempo.
La bici è buona, ma pensi che con un allenamento più costante hai ancora margini.
La corsa è andata maluccio, e hai in canna tempi migliori. Anche qui bisognerà migliorare gli allenamenti.
Alla luce di queste considerazioni, come rispondi alle domande di inizio post?
Diciamo che hai confermato bene o male i tempi delle altre due prove, e questi tempi ti piacciono!
Per quest'anno con il triathlon pensi di aver chiuso, ma non vedi l'ora di ricominciare l'anno prossimo e migliorarti!
Ci sei riuscito?
La risposta a fine post ...
E' dura reggere il peso di una gara ... |
E in questo fine di stagione c'erano alcune ipotesi possibili: Sanremo, Forte dei Marmi, Lido delle Nazioni, Cesenatico.
E alla fine hai scelto Cesenatico perchè conosci bene il posto (per averci passato una settimana a luglio due anni fa e un fine settimana molto più recentemente) e perchè il nuotare in mare in quest'Adriatico ti sembra meno complicato. Avevi paura di come avresti reagito in situazioni problematiche come onde importanti o incontro con meduse, e queste cose sulla Est Coast sono molto meno probabili che in Toscana, per dire.
E poi anche il tuo socio Bako ha avuto la tua stessa idea, quindi cosa chiedere di più?
E allora si va con la famiglia a passare un week end al mare d'autunno e a sfidare le onde.
Solo che le onde non ci sono, il mare è un olio e dal balcone del tuo albergo la vista dell'alba alla domenica mattina è spettacolare e carica di buoni propositi.
Waiting for the sun. |
Dopo un abbondante colazione zero lipidi e tanti carboidrati semplici, passi a recuperare la tua piccolina che la sera prima hai lasciato nel deposito bici dell'albergo. Che, poverina, sembrava un quarto di bue in una cella frigorifera di un macello.
Non temere piccolina, ora arrivo a liberarti! |
In zona cambio c'è una novità: la biondina, con la complicità della zia stordita e di bako (che quando c'è da comprare qualcosa via internet si mobilitano in cinquanta), per il tuo imminente compleanno ti ha regalato delle fichissime scarpette nuove da bici, anzi da triathlon. Quelle con delle chiusure a velcro e studiate appositamente per essere attaccate ai pedali con degli elastici, in modo da velocizzare il più possibile il passaggio alla frazione ciclistica.
Le foto della zona cambio si arricchiscono di nuovi particolari. |
E poi piano piano ci si prepara con muta e tutto il resto (che prima della partenza c'era un bel freschino, e la muta per la prima volta l'hai messa su proprio volentieri).
E ci si trova alla partenza (prima batteria, che c'avete il ranking alto, voi) in un volo.
E pronti via si vola!
Te che avevi un sacco di dubbi sul nuotare in mare, alla fine questi dubbi te li sei portati a casa tutti.
Perchè visto il basso livello dell'acqua che ti ha fatto correre per un bel pezzo (all'inizio, alla fine e anche al giro di boa) e al fatto che il mare era totalmente calmo, l'impressione è stata quella di nuotare in una piscina di acqua salata.
Al tuo orologio sei uscito in poco più di 26 minuti. Sei soddisfatto.
Un po' meno soddisfacente il T1. Ci hai messo un'eternità: non riuscivi a toglierti la muta in quanto ti eri incasinato con il chip alla caviglia e hai dovuto sederti per terra a sfilarti le gambe. Il vantaggio delle scarpe attaccate ai pedali se n'è andato bellamente. Tanto che il bako, se interpellato sull'argomento, giura di averti visto sfogliare la gazza fumandoti una sigaretta con fare annoiato in zona cambio.
Sopra il body Pianeta Acqua, hai indossato la maglietta Pedale Sant'angiolino, perchè faceva freschino e perchè volevi far contenti tutte e due! |
In bici sei andato benino. La prima parte hai faticato e hai fatto troppa strada da solo (sforzo che hai pagato dopo in corsa) fino a metà gara, dove allo strappetto altimetrico che ha fatto selezione di un bel po' di gente, sei riuscito a beccare il treno giusto che ti ha portato all'arrivo con cambi costanti tra i 38 e i 40 all'ora.
Velocità media finale di 37 per percorrere i quasi 42 km del percorso. Buono.
In questa frazione hai l'unica rimostranza da portare all'organizzazione. Troppo traffico di macchine che entravano nel circuito, con un paio di rotonde in cui la cosa era anche abbastanza pericolosa, nonostante il lavoro immane e le bestemmie ricevute da volontari e forze dell'ordine.
Il percorso run finale era ottimo, perchè secondo te, fino ai dieci chilometri un bastone da percorrere 4 volte è la soluzione migliore. Vantaggi: si occupano poche strade della città, c'è sempre qualcuno del pubblico che ti incita, non ti trovi mai da solo. Lo svantaggio che ti ha riportato qualcuno, cioè il fatto che è una cosa noiosa rifare per più volte lo stesso percorso, per te non è un male. Almeno fino ai dieci kilometri, di più poi comincia a diventare pesante.
La tua corsa è stato un perfetto regressivo: partito con le più belle intenzioni, il caldo e la stanchezza ti hanno fatto costantemente rallentare. E verso la fine hai accusato anche un principio di crampi ai quadricipiti. I parziali dei vari kilometri sono impietosi: 4'36", 4'38", 4'40", ... fino a terminare a 5'03".
Finale 10,10 km in 49'02", passo medio 4'51" al km. Si può fare meglio.
Ma lo spettacolo sono stati gli ultimi cinquanta metri finali che hai corso mano nella mano con il bimbo, mentre tutti applaudivano, incitavano e urlavano bravo!
A lui, mica a te.
Bravo! Bravvvooooo!!!!!! |
Questa è la faccia soddisfatta alla fine della gara:
Con la tua prima medaglia!!! |
E questi sono i tempi finali:
2h28'42" è un po' meglio di Sirmione e un po' peggio di Lecco. Ma ormai hai imparato che queste gare sono una diversissima dall'altra e fanno storia a sè per condizioni altimetriche, meteorologiche, ambientali, ecc. Non puoi confrontarle con il regolo in mano, puoi solo basarti sulle tue sensazioni e chiederti in coscienza se sei andato bene o male.
E alla fine ti assolvi. Sei soddisfatto della tua gara e contento di come è andata alla fine.
Il nuoto è soddisfacente e non pensi in futuro di poter migliorare molto il tempo.
La bici è buona, ma pensi che con un allenamento più costante hai ancora margini.
La corsa è andata maluccio, e hai in canna tempi migliori. Anche qui bisognerà migliorare gli allenamenti.
Alla luce di queste considerazioni, come rispondi alle domande di inizio post?
Diciamo che hai confermato bene o male i tempi delle altre due prove, e questi tempi ti piacciono!
Per quest'anno con il triathlon pensi di aver chiuso, ma non vedi l'ora di ricominciare l'anno prossimo e migliorarti!
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