mercoledì 27 marzo 2013

Identità

L'altro giorno, in previsione di un viaggio all'estero che dovremo fare prossimamente, il bimbo è passato all'anagrafe del paese per certificare la sua identità.
Che per te sembra una cosa matta, perché ai tuoi tempi la carta d'identità si faceva ai quattordici anni, quando prendevi il motorino. Prima ma che te ne facevi?

Statura 100, capelli biondi, occhi azzurri, segni particolari: figo da paura!

La prima carta d'identità ufficiale del bimbo (ce n'è stata anche una unofficial: quella dell'asilo) è un oggetto semplicemente bellissimo e carico di poetici punti di vista.
Fa strano vedere affiancate due cose così diverse tra di loro: la semplicità e la vitalità di un bimbo di quattro anni e la serietà al limite della cupezza della burocrazia.

Ad esempio, ma che professione è infante? Forse hanno sbagliato riga. Infante è probabilmente più uno stato civile che una professione.
... o forse no! Essere piccoli è un lavoro. Un lavoraccio crescere, imparare, obbedire, giocare, scoprire, correre, eccetera ecceterone.
Un lavoro di quelli che non conoscono crisi, in cui non esiste cassa integrazione e in cui l'articolo 18 non ha senso neanche nominarlo. Per questo e per altri motivi è il lavoro più bello del mondo.
Il problema è che è uno di quei lavori in cui non è previsto il contratto a tempo indeterminato. Anzi, è chiaramente un contratto a progetto.
Realizzato il progetto di crescita dovrai poi tornare all'anagrafe per aggiornare la carta d'identità.

Nel frattempo lavora bimbo, lavora.
Che essere bambini non è mica uno scherzo!

domenica 24 marzo 2013

Paure


Premessa: in una strada in cui passa spesso il bimbo c'è una agenzia funebre e un giorno la mamma, incalzato dalle domande, ha dovuto cercare di spiegargli a cosa servisse quel "camion strano" che era parcheggiato davanti.

La conversazione riportata qui sotto è avvenuta l'altra sera prima di andare a dormire e ha bisogno di alcune spiegazioni banali per renderla meno criptica, ma soprattutto ha bisogno di una riflessione per tutto il sottinteso che si porta dietro.

Dopo che abbiamo fatto una partita con il tablet nel lettone grosso insieme a voi, poi vado a dormire nel mio lettino da solo.
Si, bene. E' un ottima idea!
No ... beh ... però ho paura che vengono gli animali cattivi ...
Gli animali cattivi!??!? Ma non esistono gli animali cattivi.
Si, ma io ho paura che mi uccidono!
Ma no! Ma perchè ti uccidono?
Sì, perchè io l'altro giorno ho visto vicino alla salita il camion dei morti!

Ultimamente, per una serie di coincidenze, il bimbo è entrato in contatto abbastanza di frequente con la morte. Intendiamoci: niente di tragico. Non stai parlando di esperienze dirette in famiglia, ma frasi sentite dai grandi, film con scene che gli fanno sorgere domande, la morte di uno dei cani da caccia. Tutte cose che lì per lì sembrano non interessargli, sembra che gli scivolino addosso, ma che scavano nel suo inconscio e che lasciano poi buchi grandi che tu devi mettere in sicurezza.
Come ci ha suggerito pedagoga/confidente/psicologa/insegnate dell'asilo annalisaportapazienza, queste scoperte portano poi anche a insicurezze che tu non riesci a collegare direttamente a queste circostanze. Ad esempio i recenti capricci per andare all'asilo sono il modo di esorcizzare la sua paura dell'abbandono, figlia illegittima della paura della morte.

Il tuo compito ora è quello di trasmettere serenità.
E le paure svaniranno come la notte al sorgere del sole.

martedì 19 marzo 2013

Festa di san paparino!

Ben due regali per festeggiare il papà, entrambi bellissimi e molto apprezzati.
Il primo ti ha commosso, il secondo potrebbe anche far ridere.

PRIMO
Il bimbo all'asilo ha fatto il suo primo lavoretto dedicato al papà. Una gioia che fai fatica e descrivere.
Perché essere padri è vivere due volte!



SECONDO
La biondina invece, essendo più pragmatica e conoscendo alla perfezione i tuoi gusti, ha investito un bel po' di punti della raccolta premi del Bennet per regalarti quello che qualunque uomo desidera. L'avvitatore!!


Ma non vuoi neanche immaginare cosa potrebbero dire gli psicologi della simbologia che attrezzi di questo tipo si portano dietro!

sabato 16 marzo 2013

Francesco

Meanwhile, in Florida, an angel in the sky!

L'altra sera eri a casa per caso.
Perché di solito a quell'ora del mercoledì sei in pista a correre le ripetute o il medio. Ma questa settimana sei ripetutamente e mediamente sciancato di mal di gola e raffreddore e quindi durante la fumata bianca stavi per metterti a cenare e avevi acceso sulla televisione il tg3 senza neanche ricordarti che a quell'ora bruciavano le schede della votazione.
Però quando ti sei accorto di quello che stava succedendo hai voluto seguire le varie dirette televisive.
Non sai neanche tu bene il motivo.
Perchè a ben guardare la figura del papa è decisamente poco influente nella tua vita. Per assurdo eri convinto che avresti seguito con più interesse la genesi del nuovo governo italiano piuttosto che l'elezione del pontefice.
Al di la di quello che pensi tu della religione in generale e di quella cattolica in particolare (qui avevi riassunto un po' di idee in proposito), la figura del papa è nient'altro che un uomo di rappresentanza, un po' come nel nostro ordinamento la figura del presidente della repubblica. E in quest'ottica la figura del papa non influenza ne direttamente ne indirettamente la tua vita.

Ma nonostante tutti questi tuoi convincimenti mercoledì sera, quando si è affacciato papa Francesco, tu eri commosso, al limite del felice. Col senno di poi pensi che si trattasse del fatto che è stato un momento mediatico importante, con milioni di persone collegate da tutto il mondo, e la forza iconica di quel momento va comunque al di là del coinvolgimento religioso.
Ma lasciando da parte il cinismo che ti piace vestire, la prima impressione che ti ha fatto è quella di un uomo buono e semplice, un nonno gentile e forte che può darti un ottimo consiglio e, all'occorrenza, una decisa tirata di orecchie.

Uno degli aspetti più interessanti di questo pontificato sarà il rapporto con i media: nei giorni successivi su di lui si è già detto tutto e il contrario di tutto, e la pressione mediatica ha trovato la sua nuova gallina dalle uova d'oro, da santificare o imbruttire a seconda di cosa fa vendere di più. Ancora adesso non hai capito se sia un progressista o un conservatore, se sia un illuminato o un oscurantista. Ha ottime parole per i poveri ma alcuni lo accusano di essere un simpatizzante del regime militare di Videla. Sembra attento alle esigenze degli ultimi ma non ti aspetti nessun cambio di rotta sull'omosessualità.
Ma d'altronde è il primo papa eletto nell'era di facebook e twitter: nell'epoca del like si passa da santi a mostri in un secondo (o in un meme).

Buon lavoro Francesco.

martedì 12 marzo 2013

XXI Marcia Graffignanina - Graffignana 10/03/2013

Finita l'ultima avventura della maratona di Piacenza, sulle ali dell'entusiasmo della bella giornata con il sole ti eri illuso che stava iniziando la primavera e ti eri augurato di poter cominciare ad uscire in bicicletta.
Solo che l'inverno ha deciso che qui da noi si trova bene e ha rimandato la partenza di alcune settimane. Risultato: una settimana di acqua di un certo livello che ha affossato l'umore, abbassato le temperature, creato delle voragini nell'asfalto delle provinciali e rimandato le pedalate. Pertanto domenica mattina hai inaugurato la stagione 2013 delle tapasciate campestri.

E si inaugura praticamente in casa, sulle strade collinari di Graffignana con la corsa organizzata dal tuo gruppo podistico.
La biondina però, forse galvanizzata dal buon risultato sulla sua mezza di domenica scorsa, ha deciso che i 18 km del percorso lungo non gli bastavano, quindi ha fatto una bella pensata: partenza da casa alle 6,50, passaggio a prendere il nostro compagno di avventure Angelo, poi siamo andati alla partenza della campestre a piedi, così alla fine i chilometri sono diventati 24 e rotti.

Aveva smesso di piovere solo da qualche ora.
... almeno la nebbia era obbligatoria!

Assieme a noi ha corso per tutti i 18 km del percorso lungo anche il max, che ti ha riportato il tuo stupore nel leggere nel post della maratona di PC che non è che ci credi poi tanto nella storia che quella è stata la sua ultima maratona corsa. Perchè se ti dice che non ne correrà altre nel 2013 puoi anche crederci, ma che non ne correrà mai più .... mmmmmhh.


All'arrivo c'erano ad aspettarvi il bimbo e i nonni, con lo scopo principale di riaccompagnarvi a casa in macchina. Mentre lo scopo principale del bimbo era quello di ingozzarsi al ristoro finale: alle dieci di mattina si è mangiato un bel pezzo di panino con la mortadella e due fette di torta.
Il maiale.

sabato 9 marzo 2013

Pillole di saggezza 6

Non esageriamo
Ma che bravo che è il mio bambino ... Sei diventato proprio un bimbo grande.
Beh, mamma ... non un grande, diciamo che sono un mezzano!

Al piano di sopra
Premessa 1: la mamma sta cercando di spiegare al bimbo in maniera delicata che uno dei nostri cani da caccia è morto.
Premessa 2: noi, per parlare con i nonni che abitano al piano di sopra, usiamo il citofono come un interfono.
Vedi bimbo, Black non c'è più, è morto.
... e dov'è andato?
E' andato in cielo con gesù bambino.
... Ah ... e gesù bambino l'hai chiamato te con il citofono e lui è sceso a prenderlo?

Furbo!
Premessa: sono le undici e mezza ...
Papà, io ho fame ...
Ma bimbo è ancora troppo presto, aspettiamo mezzogiorno.
Ma quand'è mezzogiorno?
Vieni, guardiamo insieme il mio orologio che ti spiego ... guarda, adesso la lancetta lunga è in basso. Tra mezz'ora la lancetta sarà in alto e allora mangeremo.
Il bimbo prende in mano l'orologio e lo gira sottosopra.
Guarda, adesso è mezzogiorno ... mangiamo?

giovedì 7 marzo 2013

C'è crisi ...

Aspè, state lì. Non scappate.
Capisci che il titolo possa sembrare fuorviante, ma prometti che non parlerai né di politica né di economia. Ultimamente hai rotto abbastanza con le tue divagazioni da vecchio brontolone.
La crisi di cui si parla è quella del bimbo.


Per un periodo di alcuni mesi si è comportato bene dopo un inizio altalenante della sua vita scolastica. Ora e' qualche settimana che il bimbo sta sviluppando in maniera completa la sua indole che adesso potresti definire come testarda e pigra.
Il momento peggiore è quello dell'asilo. Tu non hai esperienza diretta perché chi sopporta alla mattina il supplizio dell'accompagnamento è la biondina, che ultimamente non lo regge più.
Non sai perché ma tutte le mattine è una pena portarlo all'asilo: comincia che non ha voglia di svegliarsi e allora ci si prova con le buone (dai, ripasso tra cinque minuti così ti riposi ancora un po'... ) e anche con le cattive (sbrigati ad alzarti, non farmi arrabbiare che è già tardissimo!).
Poi mentre è sul divano bisogna vestirlo e comincia la litania:
Ma stamattina devo andare all'asilo?
Ancora cinque minuti dei miei programmi preferiti ...
Domani è domenica, vero?
Voglio stare qui!

E nei casi peggiori comincia a piangere e a dimenarsi per non farsi vestire.
Nei casi migliori invece si chiude in un ostinato mutismo e si lascia accompagnare come il condannato al patibolo. Poi arrivati davanti al portone dell'ingresso comincia a farsi venire il magone e l'unico modo per tranquillizzarsi è andare subito in braccio della sua annalisaportapazienza che conosce bene i suoi polli e lo coccola per benino fino a fargliela passare.
Perché poi sai bene dai racconti delle insegnati che quando è là si comporta bene (molto meglio della media degli altri bambini) ed è felice di stare con gli altri. Mitico è il racconto che ci hanno riportato sia lui che annalisa delle ammucchiate di bambini che fanno mentre sono nel salone comune a giocare: i bambini grandi che si schiacciano al tappeto uno sull'altro e in cima arriva il bimbo di gran carriera saltando sugli altri.

Quando cerchi spiegazioni con lui del perché non vuole andare all'asilo, lui resta evasivo e al massimo ti risponde che non vuole andarci perché vuole restare con la mamma. E visto che lui non è particolarmente mammone, questa affermazione puzza di scusa bella e buona.

Quando è a casa l'atteggiamento è spesso pigro e indolente: difficilmente si riesce a coinvolgerlo in giochi costruttivi, e fosse per lui passerebbe un sacco di tempo davanti alla televisione. E fa certi capricci per cose stupide che prima faceva tranquillamente quasi con gioia. Ieri ha fatto un quarto d'ora di piangere perché non voleva lavarsi i capelli. L'altro giorno è stato perché voleva che fosse la mamma a lavargli i denti. Prima ancora perché voleva addormentarsi sul divano e non nel letto.
Non aiuta certo il fatto che tu abbia una testa ancora più dura della sua e (convinto della bontà del tuo atteggiamento) resti impassibile sulle tue decisioni, usando anche l'estremo atteggiamento della punizione corporale (la santissima sberla sul culo) come rafforzativo della tua supremazia. A costo di incorrere nella disapprovazione della biondina.

Queste condotte però non dovrebbero preoccuparti perché a detta di chi ha più esperienza (come la maestra dell'asilo) è normale una crisi di questo tipo. Di solito si fa all'inizio della stagione scolastica, lui la sta facendo adesso. Semplicemente sta soffrendo quello che lui vede come un abbandono. Il torto che noi gli facciamo è quello di lasciarlo da solo a scuola e lui si vendica facendo il ribelle.

Coerente con le tue idee pedagogiche (piuttosto vaghe e confuse in verità) sull'utilizzo della dolcezza e della fermezza nell'educazione, in questo momento la bilancia dell'ubbidienza in casa tua si sta spostando verso il bastone ed allontanandosi dalla carota.
Speriamo che cambi alla svelta perché il lavoro del poliziotto cattivo proprio non ti piace!

lunedì 4 marzo 2013

Placentia Marathon for Unicef - 03/03/2013

Il ritorno del maratoneta mascherato
L'anno scorso l'hai terminata sui gomiti e questo ti ha obbligato a pensare profondamente a quello che stavi facendo e a farti sorgere dei dubbi piuttosto importanti, tra cui: ... forse dovrei smettere.
Perchè va bene la corsa, ma dopo due maratone in cui arrivavi alla fine stremato e con la nausea tanto che dopo alcuni minuti ti veniva da vomitare, forse era ora che ti davi una regolata e prendevi atto del fatto che queste distanze non sono fatte per te.

Invece la testa è più dura dell'asfalto e ad un anno esatto dall'ultima grigia performance ci hai voluto riprovare. Ma per riprovare prima bisogna rivedere quello che hai fatto le volte precedenti e cercare di migliorarlo. Quindi nuova tabella di allenamento (grazie marco!), nuovo approccio al cross training con il corso di minimaster (molto più impegnativo e allenante, che ti ha fatto perdere peso e ti ha irrobustito il core) e nuovo sistema di alimentazione pre-gara e durante-gara (nuovi gel energetici che non ti hanno dato problemi di assimilazione).

Il risultato finale è stato di tutto rispetto.

Il palazzo gotico di Piacenza fa da sfondo all'ottima performance
Una maratona in 3h 46' 07" è un miglioramento di quasi sette minuti rispetto all'ultima volta (e qui non è che si diventa più giovani!). Peccato per quel minutino che non avresti voluto vedere a sporcare il tuo obbiettivo delle tre ore e tre quarti, ma ci sarà tempo di migliorarsi.
Ma quello che più ti gusta è che hai corso tutto il tempo senza soffrire come un cane, senza doverti mettere a camminare dopo il trentesimo chilometro, con una seconda parte leggermente più veloce della prima (il fantomatico negative split) ed alla fine, pur essendo molto stanco, non stavi male.
All'arrivo sei riuscito a riposarti un poco in piazza Cavalli seduto per terra al sole, poi hai preso il pulmino che ti ha riportato all'arrivo senza diventare verde dalla nausea, hai fatto una rigenerante (anche se un po freddina) doccia e alla fine ti sei permesso anche un ottimo trancio di pizza appena sfornato con un bel bicchierozzo di birra bella fresca.

Stanco ma felice
Insieme a te alla conquista di Piacenza c'erano anche la biondina che ha corso la mezza (buon risultato, poco al di sopra del suo PB), max che ha corso quella che lui ha chiamato la mia ultima maratona (see, ci crediamoci!) ed altri tre prodi del nostro paesello tra maratona, mezza e trenta chilometri.
Con tutta 'sta crew uno pensa, non avrai corso mica da solo?
Si e no.
Tutta la prima parte l'hai corsa con la biondina fino alla deviazione tra mezza e maratona (attorno al 16°km) e questo ti ha fatto solo piacere, perché ci si sprona un po' a vicenda. Poi hai acceso il lettore mp3 del cellulare e da quel momento in avanti hai avuto al tuo fianco:
- Angus Young che ti ha accompagnato sull'autostrada per l'inferno
- Woodkid che ti urlava: corri ragazzi, corri
- Axl Rose che ti diceva di portare pazienza, tanto è tutto così facile ...
- Eddie Vedder che mi sussurrava: forza uomo, sei ancora vivo!
- Matthew Bellamy che mi dice di sbrigarmi perchè il tempo stà per scadere.
- Gli Swedish House Mafia che mi tranquillizzavano dicendomi di restare calmo.
... e tanti altri amici.
Con un gruppo così non potevi che fare bella figura!!

Ora, sei contento del risultato, ti sei divertito, lo rifarai prossimamente, ma adesso non vedi l'ora di prendere la bici e pedalare un po di chilometri ...