venerdì 23 marzo 2018

Il gruppo dei "Bici Veloce"

I post di sport ultimamente latitano su queste pagine.
Anzi, sei te che proprio sei sparito dalla circolazione dei social-cosi.
Ma cosa ci volete fare, sei piuttosto incasinato in questi mesi, e se il 2017 è finito proprio a schifìo (con la dolorosa ma inevitabile decisione di ricoverare la nonna Pinuccia in casa di riposo perchè ormai non più autosufficiente, e il carico di responsabilità e obblighi verso il resto della famiglia che si è moltiplicato), questi primi mesi del 2018 servono alla tua famiglia per trovare un nuovo equilibrio emotivo, psicologico e materiale.
Si capirà che pensare allo sport agonistico o addirittura programmarlo è in questo momento difficile da parte tua.

Però un paio di decisioni le hai prese.
Quest'ano poco triathlon.
Dopo i due medi che hai fatto l'anno scorso, quest'anno al massimo olimpici. Ti sei già iscritto ad una gara per la primavera, ma ne parlerai più tardi.
Inoltre hai deciso che quest'anno vuoi toglierti qualche sfizio in bici da corsa, partecipando ad almeno le tre granfondo che organizza la A.S.D. Sant'Angelo Edilferramenta. E ieri sera hai fatto la spesona con l'iscrizione combinata per Sant'Angelo Lodigiano, Zavattarello e Casteggio.


E quindi tra due giorni, con l'imponente carico del tuo ultimo allenamento ciclistico (350 km su strada più cinque ore di rulli. Cioè, rendiamoci conto!) ti farai il solito giretto che ti fai tutti gli anni, su salite che conosci e ami, facendo zig-zag tra le buche nell'asfalto pavese.

Però la novità degli ultimi mesi, con molte analogie con quello che già succede nelle corse FIDAL, è che per partecipare a quasi tutte le gare bisogna essere iscritti ad un gruppo sportivo o pagare la BikeCard (lo sai, è un po' più complicata di così, ma tanto per farsi capire).

E quindi, obtorto collo (ma solo per il dover pagare un'altra iscrizione, mica per altro), ti sei iscritto alla benemerita società dei Bici Veloce!


Fa ridere che tu, che non hai neanche la MTB, ti sia iscritto ad una società nata per la Mountain Bike, ma le cose stanno cambiando, e anche tra gli speedy si stà creando un bel gruppetto di bitumari. E se per la gara di Sant'Angelo sarai solo perchè sono quali tutti a correre la Tre Valli a Verona in MTB, non è escluso che nel corso dell'anno riuscirai a trascinare qualche altro speedy sull'asfalto.

E quindi si preannuncia un 2018 sportivo all'insegna delle granfondo.
Speriamo di non fare troppe brutte figure!

venerdì 16 marzo 2018

Stephen Hawking

Oxford, 8 gennaio 1942 – Cambridge, 14 marzo 2018




Hawking è riconosciuto come una delle menti più brillanti dei nostri tempi e tu hai un paio di suoi libri nella tua libreria, posizionati tra i libri di fantascienza (soprattutto Asimov) e lo scaffale di varia. Il primo è Dal Big Bang ai buchi neri, libro illuminante che hai amato moltissimo, letto la prima volta attorno ai 20 anni nel pieno della fase in cui ti attirava la divulgazione scientifica, soprattutto fisica ed astronomica. L'hai letteralmente divorato ad una prima lettura per poi dargli altri passaggi negli anni successivi, affascinato dalla cruda bellezza della fisica, ma comunque rassicurato dalla prosa chiara e scorrevole.
Quella magia, quell'equilibrio tra rigore e divulgazione, non l'hai mai più ritrovato (con un'unica eccezione meritevole: i saggi del tuo amato e già citato Isaac).
I tuoi limiti però si sono palesati con il secondo libro: L'universo in un guscio di noce che, pur avendo bellissime illustrazioni esplicative, non sei mai riuscito a finirlo in quanto troppo complicato (in realtà il motivo principale è che effettivamente è un libro al di fuori della tua portata di comprensione: sono necessarie basi fisiche molto più solide delle tue).
Ora, non è che vuoi passare per quel divoratore di saggi scientifici che non sei: questa tua fase erudita è durata relativamente poco, visto che la tua soglia di attenzione alla lettura è progressivamente scemata (infatti ora leggi principalmente fumetti).

Tutto questo ti serve a spiegare che la grandezza dell'uomo e del suo lavoro la comprendi e l'apprezzi tantissimo. Ammiri e cerchi di fare tuo quell'atteggiamento razionale e positivo, tipico degli uomini di scienza e di cultura.

A proposito di uomini geniali: in un'intervista aveva citato quell'altro spirito illuminato che era Einstein:
Io non posso concepire un Dio che ricompensa e punisce le sue creature, e che esercita una volontà simile a quella che noi sperimentiamo su noi stessi. Nè so immaginarmi e desiderare un individuo che sopravviva alla sua morte fisica: lasciamo che di tali idee si nutrano, per paura o per egoismo, le anime fiacche. A me basta il mistero della vita, la coscienza e il presentimento della mirabile struttura del mondo in cui viviamo, insieme con lo sforzo incessante per comprendere una particella, per piccola che sia, della Ragione che si manifesta nella natura.

Grazie Stephen, per averci indicato la via, con il tuo lavoro e la tua vita.

giovedì 8 marzo 2018

L'Italia di destra

Non sei nè un politico nè un giornalista.
Ti interessi poco di politica, se non quel minimo che ti serve per il tuo lavoro, che ti porta spesso in contatto con amministrazioni locali di vario ordine e grado.
Puoi dirlo schiettamente: te di politica non ne capisco un cazzo. Infatti hai votato PD.

Ti sei fatto un'idea di quello che è successo negli ultimi anni che ha portato alle elezioni di domenica scorsa, e vuoi riportarlo qui, nello spirito che ti ha sempre distinto nel tuo blog: questo è, giusto o sbagliato, il tuo personalissimo pensiero odierno. Qualcuno potrebbe non essere d'accordo. Ma probabilmente neanche te tra qualche anno ti ritroverai più in quello che scrivi ora. Quindi, portate pazienza.

Un'ultimo avvertimento: molti di questi concetti sono mutuati (se non copiati) da corsivi e opinioni che hai letto in queste ultime ore, scritti da analisti e giornalisti di area sinistra che, giustamente, lo fanno di lavoro e sono più bravi di te. Alcuni esempi: Luca Sofri e Enrico Sola de Il Post.
Lo sai, si chiama bias cognitivo, ed è molto dannoso se uno lo subisce senza esserne cosciente. Ma tu hai la presunzione di capirne il meccanismo e di fottertene. Anche qui, portate pazienza.



L'altro giorno le elezioni politiche hanno stabilito che più del 70% degli italiani ha votato per un partito o movimento o apertamente di destra o assimilabile a essa per programmi, metodo politico e totale disinteresse per valori come la solidarietà e la tolleranza.
In Italia nel 2018, insomma, è drammaticamente in minoranza chi ritiene di avere bisogno della sinistra e di ciò che storicamente promette: giustizia sociale, solidarietà, equità, tolleranza, laicità, diritti.

Devi fartene una ragione: l'Italia non vuole quello che vuoi tu.

Alcuni provano a parlare di errori in campagna elettorale, di persone sbagliate che hanno affossato il partito o di scelte politiche che avrebbero potuto cambiare il risultato o quantomeno arginare la sconfitta. No, non credi sia questo il punto.
D'altronde quello che stà succedendo non è tanto diverso dall'America di Trump, dall'Inghilterra della Brexit, dall'estrema destra che spopola in Austria e altri paesi europei.

Qualcuno dirà che invece è tutto un fuoco di paglia, che lo scontro degli ultimi mesi tra fascisti e antifascisti è solo folklore, che tanto i fascisti (Casapound, Forza Nuova e compagnia briscola) alla fine hanno preso solo le briciole delle urne.
Anche questo è vero solo in parte, perchè se anche non è corretto chiamarli fascisti, i leghisti, i cinquestelle e i fratelliditalia lo sono nelle proposte e nello spirito. Se vi fa più comodo, chiamiamole destre populiste, ma è un esercizio di sterile semantica.

Quello che ti da più da pensare è che forse non è colpa di Renzi, delle divisioni interne della sinistra, della campagna elettorale sbagliata, degli errori degli ultimi governi o di altro, è che proprio la sinistra sembra essere passata di moda. I voti che la sinistra ha perso in queste elezioni non sono astensionismo, voto di protesta o disaffezione alla politica. Semplicemente una considerevole fetta di Italia si è guardata intorno e ha scelto una delle tante destre populiste disponibili.
Oh, magari hanno ragione loro, ma sei abbastanza sicuro di no.

A questo punto sei discretamente pessimista: non si può muovere guerra ai mulini a vento, e non si può far cambiare idea a breve alla stragrande maggioranza degli italiani. Occorre aspettare, aspettare ed aspettare. Allineati e coperti.
Forse tra un bel po' di anni potremo tornare a costruire qualcosa, se ci saremo ancora.

Te sei fortunato. Sei italiano, maschio, etero, benestante, con un lavoro e in buona salute.
Prevedi nei prossimi anni, per le persone al di fuori di queste categorie (e quindi più deboli), ingiustizie, violenza di stato, riduzione dei diritti, più povertà, più confini e meno libertà.

Winter has come!
Pazientiamo, che sarà lungo.