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mercoledì 10 aprile 2019

Ciclisti Vs Autisti

Vita del ciclista da strada.
O dello scusarsi anche quando si ha ragione.

Partiamo facendo qualche esempio (immagini easy, non hai messo la roba più pesa) su quanto è rilla e pacifica la convivenza tra i ciclisti e gli autisti:


Qualcuno dirà:
Si vabbè, ma questo è l'internet che polarizza tutto, baby. Anzi, è peggio: è FaceBook. In Real Life non è certo così.

No, non è vero che nella vita reale è meglio. Anzi, c'è l'aggravante che fuori dallo schermo del telefonino, le conseguenze sono tangibili.
L'apice l'hai vissuto qualche domenica fa in cui hai partecipato alla Granfondo Valtidone, dove hai assistito a due fatti piuttosto indicativi.

Prima di tutto, dopo una ventina circa di chilometri, in un tratto di discesa, in una curva quasi a tornante qualche "sciocchino" ha versato dell'olio sull'asfalto. Impossibile ipotizzare a qualcosa di diverso dal dolo: l'olio è stato versato sul ciglio più a monte della strada, in modo che colando formasse una bella striscia su tutta la carreggiata, impossibile da evitare. Te e quelli assieme a te siete passati indenni perchè una delle moto della scorta tecnica si è fermata qualche metro prima a segnalare il pericolo (insieme anche a un giudice di gara) e arrivato quasi fermo in curva sei passato fuori dalla carreggiata, sull'erba. Ma hai poi saputo che molti sono stati quelli caduti, e quando sei passato te c'era ancora un ragazzo seduto per terra sul ciglio in attesa probabilmente dell'ambulanza, che si teneva il braccio e la spalla in modo preoccupante.

L'altra cosa che ti ha dato da pensare è che mentre stavate percorrendo un tratto della provinciale (strada molto larga) e voi eravate praticamente tutti in fila indiana, senza ingombrare troppo la strada, da una macchina che veniva in senso opposto un ragazzo vi ha apostrofato con parole di maleducazione, il dito medio fuori dal finestrino e il clacson come una sirena in defcon 2.

Certo, i due episodi sono molto diversi tra loro: il primo poteva avere (e in parte ha avuto) conseguenze gravi e i profili del reato, mentre il secondo non è andato al di là della goliardata.
Però ti hanno confermato quanto già pensavi da tempo: c'è gente intollerante a livello impensabile là fuori, soprattutto con i ciclisti. E anche recentemente sono stati riportati casi di cronaca di risse tra ciclisti e autisti per il clacson di troppo, la parolaccia di ritorno, il vieni qui che ti spacco il muso.
E alla fine, a pensarci bene, i profili di pericolo sono due: la fragilità insita nello sbilanciamento di forza tra i ciclisti e gli automobilisti (o, all'estremo, i camionisti) e il fatto che spesso gli animi si accendono per una precedenza, una'occhiataccia, una parola detta male, o un gesto frainteso.

La tua ricetta per sopravvivere in questa giungla che è la strada provinciale, è la combinazione di questi due atteggiamenti: prudenza e basso profilo.

Prudenza sempre che si traduce (oltre che con la banale attenzione) nell'evitare strade troppo trafficate, stare il più possibile a destra della carreggiata, non partecipare a gruppi numerosi (preferisci pedalare in due, massimo tre) e facendo ballare l'occhio (come si dice dalle tue parti).

Basso profilo che, specialmente in un momento storico come questo, è visto come un atteggiamento da sfigato, ma che secondo te è fondamentale per evitare episodi spiacevoli.
Se vi capita di incrociare fenomeni che chiedono insistentemente di spostarsi, anche se voi non ne state occupando molta più dello stretto necessario, tu lasci strada facendo un gesto di scuse.
Alle rotonde e agli incroci ti fermi e dai la precedenza a chi l'ha senza cercare di passare comunque come se ti fosse dovuto per il fatto di essere in bici.
Se incroci quello che ti supera mandandoti platealmente a cagare, anche solo perchè per superarti ha dovuto perdere dieci secondi del suo preziosissimo tempo, eviti di rispondergli urlandogli dietro, come invece fanno molti tuoi colleghi più sanguigni.

Riassumendo: chiedi scusa anche quando hai ragione.
Ti sei sempre trovato bene, e finora hai disinnescato quelle che potevano essere situazioni dove da una banale discussione si arriva a chissachè.

Che tanto hai una mascolinità risolta, e non senti il bisogno di fare il maschio alfa quando sei in strada.

venerdì 5 ottobre 2018

Casco sempre in piedi

Dopo aver comprato la bici da crono, anche l'attrezzatura dovrebbe essere all'altezza della figaggine del mezzo.
Ci sono in commercio dei portaborracce spaziali: aerodinamici e/o che addirittura ti permettono di bere restando in posizione sulle prolunghe.
Ci sono indumenti e scarpe con materiali e finiture che riducono al minimo l'impatto dell'aria.
Ci sono delle ruote che solo loro ti costano come una bici di media qualità.

Ma soprattutto c'è un mondo sterminato per quanto riguarda i caschi.

Viste le spese che hai affrontato ultimamente, non era tra le tue priorità acquistare un casco nuovo, ma ci ha pensato la biondina, che per il tuo compleanno di oggi ti ha fatto un regalo graditissimo.




Diresti che non passa inosservato ...
Oggi non stavi nella pelle, e in pausa pranzo hai provato l'accoppiata bici e casco nuovi. C'è da dire che gli sguardi dei pochi ciclisti che hai incrociato, tradivano una punta di divertimento misto a sufficienza.
Ma dove vuole andare questo? Chi si crede di essere?

E te, con questo casco spaziale, come ti senti?

Ti senti Harder, Better, Faster, Stronger come il terzo dei Daft Punk:

Ti senti fortissimo come Hurricane Polimar:

Ti senti un predestinato a salvare il mondo come uno a caso tra Koji Kabuto, Actarus, Tetsuya, e tutti gli altri piloti di robottoni degli anime:

Ti senti indistruttibile come Alex Murphy:

Ti senti fichissimo come il Bono Vox di Achtung Baby:

... ma soprattutto ti senti un coglione come Ciclope.

martedì 23 maggio 2017

Mettere le mani avanti


Il maniavantrismo (detto anche "... ma tanto farò schifo ...") è quella raffinata arte in cui eccellono per inclinazione genetica tutti gli atleti amatori.
Consiste sostanzialmente nella pratica di sottovalutare la propria preparazione atletica in vista di un appuntamento importante e/o sopravvalutare sistematicamente le difficoltà dell'impresa sportiva che si andrà ad affrontare.
Lo scopo (consapevole o inconsapevole) di questo atteggiamento è duplice: da una parte è una sorta di attitudine scaramantica volta ad accaparrarsi i favoritismi della dea fortuna, da una parte è un bieco tentativo di pretattica in modo da stupire poi il conoscente con risultati molto superiori a quelli pronosticati (oppure, nei casi patologici, dare indicazioni false all'avversario diretto).

Ad un primo distratto sguardo potrebbe sembrare un sano e auspicabile atteggiamento di umiltà, di precisa conoscenza dei propri limiti e di accettazione degli stessi.
Ma non fatevi ingannare, non esiste persona meno umile e più egocentrica dell'amatore medio: in genere un ultraquarantenne che ha scoperto lo sport di endurance da pochi anni dopo una vita sedentaria e, strafatto di endorfine, si sente un dio in terra.

Alcuni esempi:

Sto pensando di non presentarmi domenica mattina alla maratona. Mi sono allenato malissimo e l'ultimo lungo l'ho finito proprio sulle ginocchia. Poi questa caviglia mi ha dato parecchi problemi nelle ultime settimane e sicuro in gara sarà un problema.
... guarda, se vado è solo perchè mi dispiace perdere i soldi dell'iscrizione.
Stamperà il suo PB con dieci minuti meno della sua ultima prestazione.

Questo triathlon olimpico è solo un allenamento in vista del 70.3 che farò tra un mese. Oggi voglio solo divertirmi e provare gli automatismi senza tirarmi il collo. E' inutile e controproducente andare a tutta oggi con il rischio di farmi male. Sai che c'è, magari faccio solo nuoto e bici, poi mi ritiro dalla corsa per non esagerare.
Farà di tutto per restare con i migliori e arriverà quarto di categoria, per poi collassare dallo sforzo appena superato il traguardo.

Ma attenzione a non farvi ingannare.
Se l'amatore ama esagerare in prudenza prima della performance, stranamente dopo l'arrivo sarà colpito dalla sindrome del pescatore, quella strana legge fisica per cui il pesciolino attaccato all'esca, nei racconti al bar diventerà uno squalo.


N.B.
Questo è solo il cappello introduttivo di una cosa che stai scrivendo, ma la premessa è diventata talmente lunga e gustosa che si è meritata un post a parte.
Nei prossimi giorni farai il tuo attuale e personalissimo atto di maniavantrismo.

domenica 5 febbraio 2017

L'uragano azzoppato

Ti eri dimenticato di quanto fosse vivace un cagnolino di cinque mesi di una razza esuberante come il Pinscher nano. E il vostro Billy deve essere un esemplare particolarmente puro per quanto riguarda questa caratteristica.
Un vero uragano per casa!
Calzini che spariscono, cerniere delle felpe e dei giubbotti tutte masticate e rotte, giochini e palline sparse per la stanza, fazzoletti sbrindellati, qualche cagatina fuori dal suo posto dedicato.

Ma la più bella di tutte è che ha imparato a fare il parkour, e dieci giorni fa ha saltato gli ultimi quattro gradini della scala con un balzo solo.
Fratturandosi una zampa.


Era lunedì mattina ed era in cortile con la biondina quando è successo il fattaccio. Ha cominciato a piangere, tremare, farsi la pipì addosso dallo spavento, e anche la biondina, in casa da sola, ti ha chiamato allarmata e spaventata. Purtroppo tu eri abbastanza lontano da casa e non sei potuto tornare subito, quindi è andata la biondina stessa di corsa dal veterinario, e la lastra ha evidenziato fortunatamente solo una piccola frattura composta al radio della zampa destra. E' stato necessario mettere una fasciatura, ma più come placebo per evitare di fargli usare la zampa, perchè tanto c'è l'ulna a fare da "stecca" per tenere l'osso in posizione.

L'unica raccomandazione che vi ha fatto il veterinario è che il cane per queste tre settimane di convalescenza dovrebbe stare a riposo il più possibile.
Si, già ...
Giuri, ci avete provato a tenerlo calmo il più possibile, ma la giornata media di Billy è fatta di cose come questa:



Altro esempio: questo è quello che succede tutte le mattine mentre cercate di rifare il letto:


Ancora una decina di giorni di fasciatura, poi finalmente potrà abbandonare tutte le cautele che lo hanno frenato finora e si esprimerà al cento per cento.

... aiuto ...



sabato 31 dicembre 2016

Christmas Run barasina


(NdT: Barasino è l'abitante di Sant'Angelo Lodigiano)

Tutto è iniziato dieci giorni prima di Natale, con il Max che manda un WhatsApp sul gruppo dei podisti:
Si vorrebbe organizzare per la mattina della vigilia verso le 9 una corsetta di 8/10 km a ritmo blando giusto per stare in compagnia indossando un cappello di babbo natale o qualcosa di rosso tipo maglietta, pantaloni, ecc. Più siamo meglio è, chi fosse interessato mi dia conferma qui. Grazie.
La tua risposta immediata ha battuto tutti gli altri sul tempo:
Sono d'accordo, ma secondo me dobbiamo fare un passaggio in centro paese, un po' per farci vedere, un po' per fare gli auguri a tutti.
Sorprendentemente le adesioni virtuali sono state più di quelle che vi sareste aspettati, allora la cosa si è ingigantita e bisognava farla per bene.
Ha cominciato Ironbatta che ha creato l'evento su FaceBook, e sapete che se c'è da buttarsi in qualche vaccata social, te sei il primo.
Subito hai scritto un paio di post con le regole della manifestazione e il programma.
Li riporti qui.

Allora, cari babbi barasini runner, doveva essere una solita corsetta tra la ristretta cerchia di amici sfigati, ma sta diventando uno degli appuntamenti TOP di queste feste natalizie, quindi facciamo le cose per bene.
Questi, per adesso, i punti fondamentali dell'evento:
- Non è una gara!
- L'idea è di fare un cinque chilometri di corsetta sul miolungo per scaldarsi, poi vestirsi natalizi e finire la corsetta per le vie del paese.
- Lo spirito è quello di divertirci, divertire e far vedere ai nostri concittadini che noi runner siamo gente un po' matta.
- Non è una gara!
- Un cappello da babbo natale è il minimo obbligatorio, poi ci si può sbizzarrire. Stima imperitura a chi si presenterà vestito completamente da babbo, compresa barba e gerla in spalla con i regali. In mezzo ai due estremi ci sono cinquanta sfumature di Natale. Scegliete la vostra.
- Le ragazze hanno l'obbligo di vestirsi da babba natala sexy.
- Scherzo (ma anche no) ...
- Alla fine della corsa, non c'è miglior recupero di un bel bicchiere di spumante!
- Faremo qualche bella foto. Sul sagrato della chiesa, davanti al castello, vediamo ...
- Non è una gara!
- Se c'è qualche partecipante che può portare una cassa da collegare al cellulare, o qualcosa di simile, sarebbe bello farci accompagnare dalle musiche natalizie. L'importante che sia leggera e potente.
Per adesso mi sembra di aver detto tutto.
Tenete d'occhio questa pagina per le news e per i dettagli dell'evento.
Se avete suggerimenti, scrivete qua sotto.
Forza ragazzi, che ci divertiamo!
... ah, l'hai detto che non è una gara, vero?


Programma quasi definitivo:
- Ritrovo alle ore 9 nel parcheggio della pista di atletica (che è un po' la nostra seconda casa).
- Partenza verso il miolungo e andata e ritorno fino alla Fornace Gallotta, circa cinque chilometri. Il passo medio per adesso viene stimato non inferiore a 5'30" / 5'40" al km, ma sarà adeguato al livello dei partecipanti.
- Ritornati alle macchine, ci fermiamo a vestirci natalizi.
- Eventualmente chi crede può saltare la prima parte e trovarsi direttamente alle 9,30 alla pista per la seconda parte della corsa.
- Appena pronti partiamo per il paese, cercando di toccare tutti i punti più importanti e quelli dove è prevista maggiore presenza di persone. Lo scopo è quelle di farci vedere da tutti.
- Qui andremo ancora più piano, anche perchè c'è traffico e dovremo stare attenti.
- Rientro previsto alla pista dopo 40, 45 minuti. Circa. Non so, dipende da come ci gira.
- E qui un bel brindisi, poi ci scambiamo gli auguri.
Per ora il tempo previsto non è male, quindi non dovrebbero esserci problemi da quel punto di vista.
Siateci!


Da questo punto è partito un ballarò che ha travolto tutti.
C'è quello che ha invitato l'amico che non è iscritto al gruppo. Quello che voleva presentarsi con la bottiglia di spumante per dopo la corsa. Quello che ha comperato il vestito intero da Babbo Natale per l'occasione. Quello che ha preparato il the caldo per gli astemi. Quello che: passiamo anche da quel negozio, che ci offrono il panettone. Quello che: io porto anche una mia amica che non corre mai.

Alla mattina alle nove vi siete trovati in una ventina e siete andati a correre una mezz'oretta sul lungomare dei barasini. L'atmosfera, anche se ghiacciata, era quella giusta: si rideva e si scherzava amabilmente (almeno chi aveva fiato). Poi ritornati al parcheggio vi hanno raggiunto anche gli altri amici e vestiti di tutto punto siete partiti per il centro città.

Questo è il video dell'evento:




L'unico problema che avete avuto è stato un inconveniente tecnico; il tuo cavetto per collegare il cellulare alla cassa vi ha abbandonato quasi subito, e quindi siete stati senza la playlist natalizia che avevi preparato la sera prima.
Per il resto tutto perfetto.
Il momento più divertente è stato quando siete entrati nell'ipermercato del paese: nonostante le tue preoccupazioni (in questo momento vedersi entrare una ventina di persone di corsa e mascherate in un centro con così tanta gente, avrebbe potuto creare il panico tra la sicurezza) si sono fermati tutti a guardarvi e a salutare mentre corravate tra i corridoi.

Questo è stato l'anno zero, l'anno prossimo si replica e si rilancia.
Hai in mente almeno un paio di idee per divertirvi ancora di più e farvi ammirare dai vostri concittadini.

lunedì 7 novembre 2016

#maiunagioia

Negli ultimi, diciamo, quattro mesi ti è passato sopra uno tsunami di sfiga che ti ha travolto e fiaccato.
Parliamo di vita vera, e non solo di vicende sportive come al solito.



E queste sfighe si possono dividere in due: le cose veramente importanti (contro cui sei quasi impotente) e quelle risolvibili.
Le sfighe grosse le accenni solo, e comprendono due decessi (la nonna della biondina di 101 anni e la suocera di tua sorella) e il perdurare dei problemi di salute di tua suocera. Li hai nominati e basta, che su questi non riesci a riderne e quindi non ti interessa scriverne.
In questo post riporterai (e ti lamenterai di) solo le sfighe che si possono risolvere con un esborso economico, una perdita di tempo e con al limite un piccolo strascico emozionale.


Spaccata del finestrino della macchina e relativo furto.
Di quello stron [sciocchino] hai già parlato qui. E manca solo da sottolineare tutto il disagio di non aver avuto a disposizione la macchina per quasi tutto agosto. Peste lo colga e andiamo avanti.


Due multe di autovelox per eccesso di velocità.
In entrambi i casi si è trattato di pochi km/h sopra il limite e senza perdita di punti della patente, e quindi niente che non capiti in tutte le buone famiglie. La cosa fastidiosa è che tutte e due le volte eravate in macchina per sport. Una l'ha presa la biondina una mattina che alle nove andava con il suo amico Mario nel paese vicino per correre in collina. L'altra multa l'hai presa tu una domenica pomeriggio mentre assieme alla biondina stavate andando in macchina con le bdc nel baule in val Tidone. Quando si dice che corsa e bici sono sport economici, bisognerebbe contemplare anche queste spese impreviste.


Perdita del tablet.
Amico preziosissimo non tanto per te ma per l'intrattenimento del bimbo al mare, dove in appartamento non c'era la televisione. Infatti proprio nel trambusto dei continui traslochi tra casa e Finale Ligure, probabilmente è stato appoggiato da qualche parte mentre si caricava la macchina (operazione non banale, visto che c'era sempre da inventarsi un parcheggio fantasioso e veloce) ed è stato ritrovato da qualcuno che se l'è tenuto. Vabbè, per resistere senza tablet, faremo come fanno a Piacenza: fanno senza (battuta che ti ha sempre fatto ridere un botto). *


Perdita della fede.
Non è che stai attraversando un periodo di agnosticismo, ma semplicemente hai perso l'anello nuziale. O forse le due cose coincidono, perché la perdita ti ha portato ad proferire una serie di improperi alle alte sfere che lèvati. Colpa tua naturalmente, che quando vai in piscina ti ricordi sempre di lasciare a casa l'anello, ma non ti è venuto in mente di tolgliertelo per andare a nuotare in mare, e ti si è sfilato. Fortunatamente non è l'originale (che quello è in casa nel tuo comodino), ma la sua copia anch'essa consacrata e benedetta. Che adesso giace sul fondo sabbioso a qualche decina di metri al largo della spiaggia di Finale Ligure.


Furto del borsellino della biondina.
Recentissima. Durante il recente soggiorno della nonna in ospedale (e già, c'è anche questo) un parente di quello sciocchino del finestrino ha approfittato di un momento di distrazione della biondina e gli ha alleggerito lo zaino dal borsellino. E in un attimo se ne vanno soldi, patente, bancomat, carta di identità, tempo e serenità.


Sei uno sempre stato uno molto positivo, e che il bicchiere lo vede mezzo pieno, ma qui ci sta tanto bene la moda dell'hastag: #maiunagioia




* EDIT: #finalmenteunagioia: nei giorni in cui stavi scrivendo il post il tablet è stato ritrovato!!!
Ha dormito per tre mesi incastrato sotto il sedile della macchina della biondina. Ma resta il mistero di come abbia fatto ad incastrarsi così in profondità, seppur con l'attenuante della macchina stracarica di valige e biciclette.

lunedì 10 ottobre 2016

Andiamo ad allenarci (Andiamo a comandare - triathlon remix)



Quest'estate tutta Italia è andata a comandare.
E se ai primi, diciamo, dieci ascolti ti sei divertito, alla millemillesima visione del video volevi chiedere asilo politico alla Svizzera.
Se poi hai un preadolescente che gira per casa, bisogna moltiplicare il fastidio per dieci.
Ma tant'è ...

Ad un certo punto ti è passata per il cervelletto quest'insana idea della parodia, che all'inizio sembrava una divertente stupidata.
Perchè a te, e a tutti quei matti a te simili, comandare non interessa tanto. Per voi drogati di endorfine l'importante è allenarsi.
Solo che non sei un paroliere, non sei un cantante, non sai usare WindowsMovieMaker, e quindi per partorire questo video ci hai messo due mesi buoni, quando questa canzone quasi non si sente più nelle radio.
Bravo ma lento, l'hai sempre saputo.

Si tratta di un altro tassello della tua ricerca della perdita definitiva della dignità.
Ma si fa per il LOL, siate comprensivi.


E a tutti gli amici a cui sale costantemente il valore dell'andare ad allenarsi, condividete su tutti i socialcosi che conoscete.
Gridate al mondo che siete dei pazzi, e vi divertite ad esserlo.

venerdì 16 settembre 2016

Musica gggiovane

Era la seconda metà degli anni '80 (potresti azzardare un 1988) ed a casa tua cominciò l'era della musica portatile, grazie al PMB (Piccolo Mugnaio Bianco).


Altri tempi, altri supporti.
E altra musica.
Poi negli anni si sono susseguiti altri cassette players (di cui uno fichissimo con anche la radio) e addirittura un lettore CD portatile negli anni '00.
Ora però la musica è liquida e il supporto fisico si è sgretolato. Col tempo hai comperato una buona dose di lettori mp3 che ora sono anch'essi superati dallo smartphone.
Questi lettori di musica o sono spariti o non funzionano più.
Tranne uno: l'Ipod nano del 2006 che da qualche settimana è diventato proprietà del bimbo.


In queste vacanze estive il bimbo ne ha fatto un uso smodato. Ci ha fatto ascoltare le sue canzoni in auto (attaccando il suo Ipod alla presa aux della macchina) ed in casa (attaccato ad un altoparlante visto che non avevamo la televisione). Mentre in altre occasioni, come quando si fermava quella mezz'oretta in spiaggia, si attaccava le cuffiette e lo sentivi cantare.


Ma la cosa che ti preme sottolineare sono le canzoni che lui ti ha fatto caricare sul lettore. Per ora poche canzoni quasi tutte scelte dalle classifiche superpop di quest'estate (e su alcune avresti molte remore), ma con una chicca nel finale che salva tutta la playlist.

Ci sono i tormentoni italiani (e non) di questi anni, che se anche dopo un po' stufano, capisci la presa che hanno sui pree-teen. Parliamo di Rovazzi (Andiamo a comandare), Fedez e J Ax (Vorrei ma non posto), Baby K e Giusy Ferreri (Roma Bangkok), Sia e Sean Paul (Cheap thrills), J Ax (Maria salvador), Lukas Graham (Seven years  per via di questo).

C'è tutta la parte latina, che quest'anno è la volta del reggaeton e devi fartene una ragione. Parliamo di Enrique Iglesias (Duele el corazon) e Alvaro Soler (Sofia).

Ci sono un paio di canzoni a cui tu ti eri opposto, ma anche queste sono conosciutissime tra i giovanissimi e anche la biondina ci ha messo del suo. Parliamo di Alessandra Amoroso (Vivere a colori e Comunque andare).

Un paio di insospettabili, ma a casa tua questo cantante è molto citato e poi ha lo stesso nome del bimbo. Parliamo di Luca Carboni (Luca lo stesso e Happy).

Ma la chicca che nobilita il tutto e che ti fa ben sperare per il futuro dell'umanità è che ci sono ben 4 (quattro) canzoni degli ACDC (Shoot to thrill, Back in black, Thunderstruck, Highway to hell).

... e quando parte la chitarra di Angus Young, di default il livello del volume fa uno scatto verso l'alto!

mercoledì 10 agosto 2016

Il mondo è pieno di [sciocchini]

Tra un mesetto circa (arriveranno anteprime a breve) farai il tuo esordio nel triathlon per il 2016. E' un po' tardi fare la prima gara dell'anno a settembre, lo sai. Ma tant'è ... quest'anno va così.
Sei allenato? Sei pronto fisicamente?
Mah, forse si, ma quest'anno non è che ci pensi molto. Venga quello che venga, va bene così.
Ma su una cosa sei prontissimo e non intendi scendere a compromessi: lo stile.
O almeno, lo eri fino a ieri.

Perchè è da qualche mese, da quando la biondina te lo ha regalato, che non vedevi l'ora di indossare nella zona cambio il tuo fichissimo zaino della TYR con i colori sociali della tua squadra Pianeta Acqua. Che fa tanto nuotatore master e/o triatleta vero (cose che non sei in entrambi i casi).

Foto natalizia con gli addobbi e la tuta pesante

Eri prontissimo a sfoggiarlo con orgoglio e un pizzico di spocchia, ma c'è stato un imprevisto.
Ieri un grandissimo stron [sciocchino] ti ha rotto il vetro posteriore della macchina per rubarti lo zaino che c'era sul sedile dietro.

Storia classica: esci in macchina e parcheggi davanti alla piscina (zona comunque molto trafficata, e hai parcheggiato proprio di fronte a delle nuove palazzine in una zona residenziale mediamente tranquilla. Per dire, non hai lasciato la macchina in una malfamata zona industriale). L'idea era di correre 8 km e poi, tornato alla macchina, prendere lo zaino e andare a fare un allenamento / defaticamento leggero in vasca.
E invece arrivato alla meta hai trovato questa bella sorpresa.


Quel simpatico [sciocchino] di cui parlavi prima probabilmente ha fatto il giro delle (poche) macchine parcheggiate e vedendo un borsone nel sedile posteriore, credendo di arraffare chissà quale bottino ti ha rotto il vetro.
Dalla macchina mancava solo il borsone, perchè il cellulare e il portafogli li avevi nascosti in un'altra parte all'interno dell'auto.
Quindi: un danno della madonna del vetro (sei assicurato, ma ad adesso non sai ancora quando la carglass riuscirà e sostituirti il finestrino, dato il periodo feriale e la difficoltà a reperire il pezzo), impossibilità ad utilizzare la macchina per i prossimi x giorni (dovrete andare al mare con la macchina della biondina), tempo perso dai carabinieri per la denuncia, allenamento rovinato, ma soprattutto la perdita dello zaino con quello che c'era dentro.

Ecco ... parliamone, caro il mio [sciocchino]:
- C'era dentro un accappatoio. E spero che quello ti serva come vestaglia da camera per tutti i giorni di ospedale che ti dovrai fare in futuro.
- C'era dentro una cuffia fichissima con un logo del triathlon. Che sicuramente ti sarà utile come copricapo per coprire la tua immane testa ca**o.
- C'erano dentro un paio di occhialini nuovi di pacca: li avevi comperati alla mattina e non li avevi ancora usati neanche una volta. Il cui elastico ti sarà utilissimo per strangolartici.
- C'erano delle ciabatte infradito. Che, poverino, però non potrai utilizzare visto che da domani non riuscirai mai più a camminare.
- C'erano un costume, un paio di mutande, un pantaloncino corto e una t-shirt (bellissima, in materiale tecnico con una spettacolare scritta KONA sul davanti). Che tanto non potrai mai indossare visto che tu probabilmente pesi due quintali e mezzo.
- C'erano shampoo, docciaschiuma e deodorante. Ecco, questi penso ti potranno essere utili, visto quanto puzzi di carogna.
- C'erano due (o forse tre, non ricordi) euro. Quelli puoi metterteli nel ... beep

Con affetto, caro il mio [sciocchino].
Te possino ...
#limortaccituaedichinuntelodicecoamanoarzata

Sei nervoso ed incazzato, si era capito?

venerdì 15 luglio 2016

Le vacanze part-time

Che ti aspettasse un periodo complicato per la gestione famigliare, l'avevi già capito tempo fa (tipo qui e qui).
D'altronde da questo 2016, figlio disagiato di quello stronzo del 2015, non potevi aspettarti molto di meglio.
E anche quella che fino a qualche tempo fa era una cosa normale, come andare una settimana al mare a luglio, è diventata una cosa complicatissima, che ti obbliga a incastri faticosi.

Domenica scorsa voi tre e i nonni materni siete andati al mare.
Bellaria, in un albergo all-inclusive a dieci metri dalla spiaggia.
Bello eh, per carità, ma se avreste potuto scegliere, voi tre sareste andati in Toscana in un camping sul mare immerso nel verde, o in Sardegna a cercar spiaggette riparate, o addirittura qualche giorno in val Pusteria o val Badia con scarpe da trekking e bici al seguito.
Evvabbè, accontentiamoci, uno dice.
Solo che lunedì mattina li hai dovuti lasciar lì e tornartene a casina da solo, perchè dovevi comunque lavorare e poi perchè qualcuno a guardia del forte deve rimanere.

Come era successo anche l'anno scorso, hai passato tre giorni con quello spleen decadente di baudelairiana memoria tra lavoro, cibo pronto in confezione monodose e solitudine serale a cui non sei abituato. Ad addolcire, tanta bici, corsa e nuoto nel tempo libero (che strano, neh?).
Ma il vero eroe della situazione non sei certo tu (che per certi aspetti qualche giorno senza nessuno che gira per casa, qualche lato positivo ce l'hanno), ma la biondina che ha dovuto gestire senza aiuto il bimbo (e quello non sarebbe certo un problema, che comunque adesso è un omino), ma soprattutto i due nonni, con le loro piccole e grandi problematiche e difficoltà.

Giovedì mattina sei partito all'alba e ti sei fatto tutto d'un fiato i 300 km che ti separano dalla riviera per poter arrivare il prima possibile dalla tua famiglia e goderti qualche ora con loro.
Poche purtroppo, perchè venerdì mattina (accompagnati da un temporale come non se ne vedevano dai tempi di Noè) si riparte per la pianura padana, che alle due devi essere di nuovo in ufficio.

Arrivato più o meno alla fine della cronaca e rileggendo il tutto, ti sei accorto che il tono che hai usato è forse un po' troppo negativo.
Vabbè lo sbattimento, i chilometri, le limitazioni e il resto, però sono state pur sempre delle vacanze.
Dovresti imparare a lamentarti di meno e a goderti di più tutte le immagini belle che ti sono rimaste.
Tipo queste.
La gita in risciò
I castelli di sabbia
L'alba
Il tramonto
I selfie con la biondina

venerdì 8 luglio 2016

Gruppo Estivo

D'estate, quando eri piccolo, te andavi in colonia.
O almeno, tu per qualche anno l'hai chiamato così. Poi ti hanno insegnato che si diceva Grest, che è la contrazione di GRuppo ESTivo.
Hai cominciato nell'estate tra la terza e la quarta elementare e non hai più smesso. I primi anni a giocare spensierato nei cortili e nelle sale del castello di San Colombano (quando l'oratorio della parrocchia era in quelle aree degne di altri utilizzi più dignitosi), poi come animatore nelle nuove strutture parrocchiali, quando hai finito le scuole medie.
Hai dei bei ricordi di quei primi anni tra cui in ordine sparso: l'uscita settimanale in piscina, il ghiacciolo della merenda, i tornei di squadra in cui eri sempre l'ultimo ad essere scelto, il foulard/bandana con il colore della tua squadra di appartenenza, l'anno in cui la tua squadra ha vinto e ti sei portato a casa un bellissimo pallone Tango, le gite in bicicletta, la volta che ti hanno rubato la bicicletta seminuova, la festa di chiusura.

Quest'anno, per la prima volta, è toccato al bimbo.


Naturalmente quando gli hai detto che alla fine della scuola non poteva starsene tutto il giorno in casa sul divano a guardare la televisione, lui che è pigro in maniera patologica al grest non ci voleva andare. Avete dovuto convincerlo nominando i suoi amici che ci andavano, condendo il tutto con una buona dose di minacce.
E come volevasi dimostrare, gli è piaciuto moltissimo.
Soprattutto i primi giorni era entusiasta e tornava a casa sì stanco, ma con un carico di adrenalina che non si esauriva fino a sera tarda.
Ha giocato, ha cantato, ha pregato, ha ballato e si è divertito. Tu lo hai portato una volta sola alla mattina, ma l'atmosfera appena varcata la soglia dell'oratorio era fenomenale: le ultime hits radiofoniche a tutto volume e bambini contenti dappertutto, sembrava di essere ad un villaggio vacanze!
Dopo la prima settimana in cui tutto andava bene, ha avuto una crisi, e un paio di giorni ha inscenato una crisi di mammite/papite: pianto dirotto al momento del distacco. Questo aspetto del suo carattere, questa sua sensibilità accentuata che gli crea a volte dei problemi a stare senza la sua famiglia, limita lui e lascia perplesso te.
Comunque, a parte questi piccoli intoppi, il grest è durato tre settimane, ma avrebbero dovuto essere molte di più, sia per lui che per voi.

Segnalazione speciale per la serata di chiusura. e' stata una bella festa con un casino di gente ed una atmosfera gioiosa. Il clou è stata la rappresentazione teatrale dei ragazzi in cui hanno inscenato la storia di Ulisse (il viaggio, l'avventura, il "si misero in cammino", ...) in una versione scanzonata e divertente, intervallata anche dai balletti delle bambine. Peccato per il pessimo apparato tecnico audio, che ha impedito di apprezzare buona parte della recitazione. Ma oh, siamo in un oratorio, non si può pretendere troppo ...


Il bimbo ha partecipato impersonando uno dei marinai della ciurma di Ulisse, ed il suo amico Ale era uno dei ciclopi amici di Polifemo. Eccoli prima del debutto nei loro vestiti e trucchi di scena.


Anche se più che un marinaio, può essere scambiato per un credibilissimo cavaliere Jedi.


Ciliegina sulla torta: la sua squadra, i blu, è arrivata prima nella classifica dei giochi a squadre del grest. Niente coppe, medaglie o altro, ma la proclamazione di don Mario e la gioia seguente, resteranno nella memoria del bimbo come uno dei momenti più felici di quest'estate.

A te invece resterà impressa la bella atmosfera che aleggiava sia durante il grest, ma soprattutto la sera della festa. I ragazzi più grandi e soprattutto gli animatori sono fantastici: giovani, belli, simpatici e allegri.
I tipici bravi ragazzi dell'oratorio. Ma non di quelli noiosi, bensì i ragazzi che sanno divertirsi stando insieme in modo costruttivo.
Quello che forse eri anche tu in gioventù e quello che vorresti diventasse tuo figlio.

martedì 21 giugno 2016

L'ora del giudizio

Pagella della prima elementare.


Pensi sia il primo momento di giudizio vero nella vita di una persona (dove per vero si intende: dato da persone e/o strutture al di fuori della cerchia famigliare).
La società comincia a darti dei voti e si pronuncia su due cose molto importanti: il tuo patrimonio cromosomico (carattere, predisposizione, attitudine) e il tuo impegno.
La somma di questi due fattori dà un risultato che, nelle intenzioni dell'ordinamento scolastico, rappresenta il valore di una persona in rapporto alla società. La pagella di fine anno è contemporaneamente il risultato e la rappresentazione di questo sistema.

... vabbè dai, basta cazzate.
La pagella è buona, voi siete contenti e le maestre anche.
Bravo bimbo, continua così!!

sabato 7 maggio 2016

Stampellato

Ad una settimana dall'operazione al ginocchio, procede tutto bene.
Sul foglio di dimissione c'era scritto 25 giorni di prognosi, ma lunedì al tuo medico ne hai chiesto solo due di malattia, che dopo quattro giorni di riposo assoluto mercoledì mattina sei andato al lavoro. Sorvoliamo sullo sguardo di disapprovazione della dottoressa, ma tanto per arrivare in ufficio hai soltanto duecento metri di camminata e per ora hai passato tutto il tempo alla scrivania con la gamba sul tower del PC per tenerla sollevata.
Stai usando le stampelle, ma a dire la verità non è che ti servano molto.
Hai ancora i punti (che toglierai giovedì prossimo) e indossi ancora il calzettone antitrombotico, ma se non ci fossero queste due cose non ti ricorderesti dell'operazione. Il gonfiore del ginocchio è praticamente scomparso e la mobilità dell'articolazione è ottima, quasi senza fastidi fino a 90°.

E quindi oggi che è sabato sei qui sul divano, con il pensiero ai tuoi compagni di squadra che sono a Rimini alla vigilia del 70.3 (e che ti fanno invidia con le loro foto su WhatsApp) e a guardare il Giro d'Italia alla tv.
Ma non sei triste.
Sei fiducioso che questo stop sarà molto breve.
E adesso che la stagione volge al bello, non vedi l'ora di farti un bell'allenamento combinato!

Il calzettone bianco però ti fa schifo.
L'autoreggente DEVE essere nero!

sabato 30 aprile 2016

Ti sei tolto uno spillo dal ginocchio

Visto che il tuo ginocchio destro era invidioso del suo fratello sinistro che un paio d'anni fa si era preso tutte le attenzioni per un periodo di tempo bello lungo, quest'anno ha urlato: ehi, ci sono anch'io!!
Qualche mese fa ha cominciato a fare i capricci e il dolore arrivava quando superavi l'ora di corsa.
Non ti dava altri problemi nella vita normale e quindi qualcuno potrà ragionevolmente pensare: e allora? tienitelo così, no?
Certo che no!
Ieri sei stato sottoposto a meniscectomia mediale selettiva endoscopica.
Praticamente ti sei tolto uno spillo dal ginocchio (cit.)


Da recidivo qual'eri, l'operazione di per se non ti ha dato problemi o paure particolari. Sei arrivato la mattina presto bello rilassato e sei andato sotto i ferri verso le dieci, dopo tutta la preparazione dell'anestesia locale. Stavolta l'anestesia alla gamba ti ha preso meglio, e non hai avuto quella sensibilità residua che ti ha messo in difficoltà con la sinistra. Tanto che l'anestesista non ha ritenuto necessario sedarti e ti sei goduto la visione dell'interno del tuo ginocchio (dallo schermo dell'endoscopio) bello lucido e non stordito come l'altra volta.
Operazione riuscita e il dottore ha detto: Il ginocchio ora è in ordine. La lesione non era molto importante, ma si vedono diversi segni di usura.
Purtroppo non ti sei scelto gli scacchi come sport preferito.

Il resto della giornata in ospedale l'hai passata annoiandoti e ritemprandoti con letture interessanti (questa te l'ha messa nello zaino la biondina):


alternate con letture d'evasione (questa te l'ha messa nello zaino il bimbo):


Ora cercherai di farti qualche giorno di riposo assoluto stando seduto il più possibile (a discapito della tua schiena che prenderà la forma del divano), poi comincerai la riabilitazione con il fisioterapista.
Però, pur nel limite del buon senso, cercherai di tornare a fare attività sportiva il prima possibile perchè a differenza dell'altra volta (in cui l'operazione l'hai fatta ad inizio dicembre, in un momento di scarico in cui non ti ha dato problemi per la tua vita sportiva) stavolta per una serie di problemi legati alla tua vita famigliare (e anche al fatto che l'ospedale ha continuato a rimandarti l'operazione di mesi), sei stato operato in un periodo dell'anno decisamente poco indicato. Hai controllato: l'anno scorso in questi giorni avevi fatto un combinato da 80+14 km in previsione di Rimini. Oggi hai passato quasi tutto il giorno sul divano.
Ad oggi la tua stagione di triathlon è decisamente ridimensionata, e questo 2016 (a meno di sorprese clamorose) ti può riservare solo qualche gara corta a fine estate.

Pensa positivo: ora hai entrambe le gambe bioniche e quindi da adesso nulla ti potrà più fermare.

giovedì 24 marzo 2016

Commedia degli equivoci

Poco prima di mezzogiorno di un normale giorno lavorativo, chiami casa per dire che stai arrivando.

Ciao biondina.
Ciao. Allora torni a casa a mangiare oggi?
Si, come ti ho accennato ieri sera oggi torno a pranzo. Stai cucinando?
No, ho già preparato tutto dieci minuti fa. Mi hai beccato mentre mi stavo cambiando i vestiti.
Ah si? e raccontami, adesso sei svestita? (faccia da maniaco)
Guarda, ho appena indossato gli autoreggenti ...
... eh? ...
E adesso vado a mettere le scarpe con il tacco ...
... eeeeehhhh???? .....
E se proprio vuoi saperla tutta, non indosso le mutande ...
... AAAAAUUUUUUUUUUUHHH ... (richiamo del lupo mannaro in calore) ... dai che il bimbo è a scuola, mi è passata la fame per il pranzo e mi è venuta un'altra fame!!
Scordatelo, sto uscendo.
Uscendo?? Ma dove cavolo vai vestita così?
Pensavo di andare sulla provinciale ...
Ma, ma, ma, .....
Scemo, esco in bici da corsa!!!!
... ah ecco, mi sembrava troppo bello ...



Questa va spiegata per i non avvezzi all'attrezzatura per la bici da corsa.
Gli autoreggenti sono dei cosciali, utili nella mezza stagione assieme ai pantaloni corti, che ti permettono, se la temperatura sale troppo, di toglierli velocemente.

Le scarpe con il tacco sono gli scarpini con la suola rigida dotati dell'attacco per le pedivelle.

E infine i pantaloncini da bici, con il loro fondello morbido e in materiale traspirante, vanno indossati senza mutande.


Cosa credevate, eh?
Maniaci!!!!

lunedì 7 marzo 2016

Il lungo addio

Dylan Dog n. 350



e Nathan Never n. 293


Con questi due albi, comprati a ottobre scorso, chiudi la tua carriera di assiduo compratore e collezionista di DD e NN iniziata nell'anno di grazia 1991 rispettivamente a maggio (albo n. 56, Ombre) ed a giugno (albo n. 1, Agente speciale Alfa).
Sembra una stupidata ed in effetti a pensarci bene qual'è il problema? non ti piace più, smetti di comprarlo!
Ma una cosa come questa per te fino a qualche tempo fa era impensabile, basta leggere cosa scrivevi in questo blog circa cinque anni fa su Dylan Dog e Nathan Never.
Ma (per fortuna o purtroppo) le cose cambiano e tu stai attraversando un momento complicato della tua vita, in cui stai provando ad "alleggerirti". Qui hai parlato di cose molto importanti che hai lasciato indietro, ed ora si parla di cose anche un po' più banali.

Dylan è già alcuni anni che ti stà dando delusioni. Non sei un integralista di quelli che solo i primi cento albi erano belli, poi Sclavi ha molato e tutto il resto fa schifo, però devi dire che, al di la di poche storie che risplendevano nella massa, la media era molto scarsa. Ci sono molti albi che se vedi la copertina non ti viene in mente niente della storia all'interno dell'albo. E questa non è una bella cosa.
C'hai sperato fortissimamente qualche anno fa quando il buon Rrobe è diventato curatore della serie, ma al di là di una percentuale di storie passabili leggermente superiore alla media, quel cambiamento auspicato (anche per stessa ammissione degli autori) tarda ad arrivare.
Perciò piantiamola lì, hai deciso di non comprare più la serie (a meno di alcuni albi futuri in cui verranno presentati autori che ami particolarmente e che sono già stati annunciati). Grazie per tutto il pesce ed arrivederci.

Per Nathan l'abbandono si fa ancora più penoso, perchè soprattutto quando vengono imbastite saghe di ampio respiro con caratteristiche spiccatamente fantascientifiche, te apprezzi tantissimo questa serie. Ma purtroppo tra un evento e l'altro, il mensile stà inanellando una sfilza di "storie riempitivo" di una banalità sconcertante. E cosa ancora più grave, sono storie che, con pochissime varianti alla sceneggiatura, avrebbero fatto un'ottima figura in una serie noir, o poliziesco.
La fantascienza, il futuro, lo spazio, il sense of wonder, hanno uno spazio sempre minore nelle sue pagine, e questo non puoi tollerarlo. Ma per Nathan non disperi, visto che quest'anno cade il 25° anniversario ed uscirà il numero 300 e si comincia a leggere in giro anteprime di storie interessanti. Non è escluso che alcuni numeri futuri li comprerai.

Nel frattempo stai seguendo altre nuove serie Bonelli direttamente (Orfani, Dragonero, Le Storie) o indirettamente (Lukas, alcune Miniserie) e cerchi di allargare i tuoi orizzonti al di là della casa editrice di Via Buonarroti.
Questo per dire che sei sempre più convinto che il fumetto sia una delle più alte forme di letteratura e tra le più intelligenti forme di intrattenimento.
Solo che, qualche volta, è meglio lasciare la strada vecchia per la nuova.



PS: il titolo del post è una citazione di uno degli albi forse più belli e malinconici di DD.
Ti sembrava adeguato.

venerdì 1 gennaio 2016

Buon anno

Il 2015 l'hai chiuso male.
Ma male male male.

Già da come era iniziato avevi il presentimento che avrebbe fatto schifo. Ma poi, poverino, c'aveva provato a migliorare. Qualche soddisfazione te l'aveva anche data, e attorno a metà anno tante cose hanno girato per il verso giusto. Ma ad un certo punto questo 2015 ha gettato la maschera e si è mostrato per lo stronzo che è.
Lavoro, soldi, salute tua, dei tuoi parenti, tutto giù nello scarico del cesso.
In questi ultimi tre / quattro mesi hai accumulato tanta ansia, stress, preoccupazione e negative vibes da stroncare anche l'ottimista più incallito. Il bicchiere è sempre mezzo pieno, ma quella parte vuota ti fa un po' di paura.

Certo, ci sono stati anche aspetti positivi, e visto che ne stai parlando sul tuo blog, uno di quelli che ricorderai con più piacere sarà la parte sportiva: l'esordio nel 70.3, il Sellaronda bike day, il tuo PB nell'olimpico, la conferma del 70.3, la Granfondo Scott, il PB sulla mezza maratona. E l'esordio nella maratona della biondina.
E da qui vuoi ripartire.

Ti auguri un 2016 sereno e con un po' più di certezze.

Non avete idea di quanto ti è costato. Però fa niente ... Buon 2016!!

venerdì 25 dicembre 2015

Il risveglio della forza

Il 20 ottobre scorso, dopo alcuni mesi di notizie seguite distrattamente, l'impero Disney (che tra Topolino, Marvel, Pixar e Star Wars è l'azionista di maggioranza del tuo immaginario) ha pubblicato il trailer di Capitolo VII: Il risveglio della Forza.
E' come se ti avessero centrato con un cazzotto alla bocca dello stomaco.
Da qual momento, oltre alla forza, si è risvegliato il tuo lato nerd e su facebook hai fatto partire il tuo personale calendario dell'avvento in attesa dell'uscita del film. Ogni giorno per 56 giorni hai postato una foto, un pensiero, un video, un link, che dimostrasse quanto per te è figo quel mondo e quanto lo stavi aspettando con ansia. Anche su queste pagine ne hai parlato più volte (qui e qui).


Questo era per chiarire il tuo livello di attesa e, conseguentemente, permettere di stimare le dimensioni della scimmia posata sulla tua spalla (calibro kingkong).
Alla fine il film l'hai visto domenica pomeriggio (dopo ben tre giorni dal giorno x, e in questo periodo ti sei dovuto muovere su internet con circospezione per non incappare in spoiler) e sei uscito dalla sala con in faccia il sorriso delle grandi occasioni, ma quel retrogusto amaro in bocca di chi ne voleva ancora, ma dovrà aspettare un anno e mezzo. Perchè ormai abituati da Netflix (e da emule) a guardare le serie televisive tutte di fila senza aspettare una settimana per la puntata successiva, questa cosa della trilogia strettamente legata è, dal punto di vista dello spettatore, una palla colossale.
Ma facciamo ordine.

Qualche anno fa è cominciata la rivoluzione dei telefilm, tanto che si è dovuto anche cambiargli nome e parlare di serie televisive. La televisione voleva diventare grande e ha cominciato a rubare al cinema molti aspetti della produzione, della fotografia, della scrittura, del budget, e questo ha creato dei capolavori riconosciuti da tutti.
In questa operazione di rilancio di SW, si può assistere al cammino inverso. Disney ha chiamato uno di quelli che questa rivoluzione l'ha creata e gli ha fatto girare il il primo episodio della terza stagione di questo serial che dura circa 6/7 ore. E il suo il buon JJ Abrams lo fa benissimo.
Si presentano personaggi potenti, si mostrano pianeti ben caratterizzati e pieni di magia, si introducono misteri intriganti a cui si da risposta solo parzialmente, si crea una nuova epica, figlia di quarant'anni di passione.
Alcune cose non le hai capite ed altre ti hanno lasciato con un grosso WTF. Per alcune di queste ci saranno delle spiegazioni nei prossimi film, per altre probabilmente ti rimarrà quella faccia un po' perplessa, ma questo viaggio ti ha fatto divertire parecchio.
Quel misto di fan service e apertura su un nuovo universo tutto da scoprire è esattamente quello che potevamo aspettarci noi vecchi appassionati (detti anche vecchi e basta) e quello che si meritano le nuove generazioni.

E quello che ti piace di più di tutto questo è proprio questa cosa delle generazioni che si incontrano.
Nella sala del cinema, oltre a qualche quarantenne barbuto con la panza e la maglietta di Darth Vader, c'era un buon numero di maschi in età da elementari che nell'intervallo si sono scatenati nello spazio davanti allo schermo a darsi legnate con la loro lightsaber. E tuo figlio che era seduto nel buio del cinema teneva in mano una statuetta di Luke Skywalker e aveva dato a te quella di Darth Vader.
Perchè tuo figlio è quasi infoiato come te. Conosce tutto dei vecchi film, ha un sacco di lego SW, disegna continuamente i droidi, cerca sempre di spiegare (senza molti risultati) la trama a sua madre. Qualche giorno fa, mentre stavamo giocando ai jedi ti ha detto testualmente: quando si parla di star uor sembra che tu sei il bambino e io il papà.

Ecco, può anche essere un capolavoro, ma tu a questa saga gli vuoi comunque un gran bene, perchè è una delle cose che condividi con tuo figlio.
Se poi, come in questo caso, il film è molto bello, allora è una tombola!

venerdì 4 settembre 2015

Un pezzetto di paradiso caduto in terra

Nelle vacanze, così come in molte altre cose della vita, ti piace definirti un moderato.
Non ti piacciono gli estremismi di quelli che ... ah, ma che due palle la montagna, io mi diverto solo al mare ... o quelli che ... in spiaggia insieme a migliaia di altri pecoroni con quel caldo, no no, io vado in montagna.
Pur essendo uomo di pianura (o forse anche per questo) ami e ammiri sia la montagna che il mare.
Quest'anno al mare all'isola d'Elba hai visto una natura eccezionale, hai passato delle giornate divertentissime in riva al mare con tuo figlio e hai goduto dello splendido sole sulla spiaggia.
E poi, alla fine delle tue sudate ferie lavorative di agosto, ti sei concesso come l'anno scorso una sei giorni in montagna.
Visto che le Dolomiti le avete scoperte da poco ma (inevitabilmente) ne siete stati stregati, e visto che Val Badia e Val Gardena avete cominciato a conoscerle almeno un po' (anche in bici), quest'anno avete voluto stupirvi, andando alla scoperta di un'altra valle di quelle ricomprese nell'Unesco World Heritage. La Val Pusteria.

Smanettando su internet avete trovato poche alternative per soggiornare, che vi siete svegliati tardi ed era quasi tutto prenotato. Alla fine avete dovuto spendere un pochino di più di quello che avevate preventivato e prenotare un bilocale negli Appartements Rose: struttura molto carina e centralissima, camera ottima e spaziosa (mansardata, con un'ottima vista e pulitissima) e gestori simpatici e disponibili.
Anzi, ai gestori dovreste pure fare un monumento perchè vi hanno risolto un problema mica da ridere.
Premessa: quest'anno il bimbo è grande, e non ci pensate più a spingere il passeggino per i sentieri di montagna, cosa che tra l'altro in Val Badia vi ha messo un paio di volte in difficoltà. Ma l'orografia della val Pusteria vi ha dato comunque la possibilità di far viaggiare il bimbo comodo e di farvi divertire enormemente: con il binomio mountain-bike e carrellino portabimbi.
Già sperimentato in Austria due anni fa, il carrellino è una figata assoluta, perchè vi permette di fare gite lunghe e impegnative e contemporaneamente il bimbo si rilassa e si diverte. A volte dorme pure.
Quindi avete portato le due mountain-bike con l'intenzione di noleggiare il carrellino in uno degli innumerevoli negozi rent-a-bike. Invece si è scoperto che il carrellino viene noleggiato in combo con la bici, ma non è possibile usare il solo traino per problemi di assicurazione.
Per fortuna ne abbiamo parlato con la titolare che ci ha prestato il suo personale: un bellissimo Chariot top di gamma, magari un poco piccolo per il bimbo, ma a caval donato ...

Fatte queste premesse, l'anno scorso ti eri imbarcato nella folle impresa di dedicare un post ad ogni giornata passata in montagna. Sembrava una bella idea ma alla fine ha stancato te e immagini anche chi legge.
Allora stavolta condensiamo tutto qui: qualche riga e tre foto per giorno.Viene comunque un post chilometrico, ma almeno solo uno.

Sabato 22
Arrivati che era già mezzogiorno (che quei sessanta chilometri di strada statale fuori dall'autostrada erano trafficatissimi e pieni di rallentamenti e code) avete avuto il tempo di impossessarvi della casa, pranzare velocemente e poi fuori a fare la prima passeggiata.
Dal centro del paese avete preso la strada ciclabile che va verso Sesto e poi la strada forestale che sale al rifugio Gigante Baranci passando per la località termale di Bagni di San Candido.
Bella passeggiata e il bimbo ha camminato tutto il tempo senza lamentarsi troppo.
Arrivati al piano del rifugio un sacco di belle cose da fare per un nano tra cui scivolone con i gommoni, parco giochi, casa dello gnomo e altre amenità.
Ma il pezzo forte è stato il ritorno in paese in fun-bob: su di un binario attraverso le piste da sci e le mandrie di mucche che ti guardavano placide, scendendo a tutta manetta sullo slittino.






Domenica 23
Sono anni che continuate a sentir parlare di una fantastica corsa a piedi che fanno a inizio giugno: la Cortina - Dobbiaco RUN: 30 km su ciclabile sterrata tra le montagne.
Voi l'avete fatta in bici: San Candido - Dobbiaco - Cortina e ritorno, 70 km e quasi mille metri di dislivello. Piuttosto impegnativo se hai al traino una quarantina di chili.
Giornata coperta e molto fredda, purtroppo non si è potuto godere totalmente della bellissima visuale delle montagne. Ma ci sono stati dei punti comunque fantastici, come il lago di Dobbiaco o il torrente che costeggiava l'ultimo pezzo di ciclabile prima di Cortina.






Lunedì 24
Mattinata piovosa e l'avete persa tra l'ospedale (che il bimbo doveva togliere i punti sul mento di questo incidente qua) e il minigolf.
Nel pomeriggio avete fatto il giro del lago di Braies. Bellissima passeggiata e scenario spettacolare.
Peccato per il freddo e le nuvole che anche qui vi hanno nascosto metà della bellezza del posto.






Martedì 25
Altro bel giretto in bici: il percorso ciclabile in Austria fino alla cittadina di Lienz.
Quaranta km di ciclabile asfaltata totalmente in discesa e poi ritorno in treno. Infatti a fare questo percorso molto facile c'erano tantissime famiglie con improbabili city-bike.
Nel tragitto vi siete fermati in un parco giochi con uno di quei percorsi avventura dove il bimbo si è divertito da matti e alla fabbrica della Loaker.
Giornata freddina e avete beccato anche la pioggia mentre tornavate in Italia. Ma tanto eravate in treno.






Mercoledì 26
Una decina di chilometri in bici per arrivare a Sesto all'impianto di risalita, poi cabinovia per salire ai Prati di Croda Rossa. Finalmente una bella giornata serena, e le montagne attorno danno il meglio di loro per quanto riguarda colori e sensazioni. Avete fatto una bella passeggiata facile in quota, incontrato le renne, fatto un picnic sul prato, giocato con le costruzioni di legno, e poi siete ritornati a valle con un sentiero in mezzo al bosco.
Purtroppo, il sentiero non era molto agevole, e pieno di fango visto l'acqua del giorno prima. Ti sei beccato per tutto il tempo i lamenti del resto della famiglia.






Giovedì 27
La giornata perfetta.
Siete andati in macchina fino ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, passando dal lago di Misurina, e da lì avete fatto il giro a piedi attorno all'imponente massiccio.
Non ci sono parole per descrivere la magnificenza del posto sovrastato da un cielo in HD. Anche il bimbo era rapito dalla bellezza del luogo e si è fin dimenticato di lamentarsi per la stanchezza del camminare.
Avete fatto anche una deviazione per vedere una delle gallerie scavate durante la prima guerra mondiale e ora passaggio di un sentiero ferrato.
L'unico difetto del posto è che in certi giorni (come questo per esempio) è affollatissimo.
(Eccezione: non sei riuscito a scegliere solo tre foto. Tutte troppo belle, facciamo almeno cinque).








Venerdì 28
Avete abbandonato l'appartamento la mattina, ma la splendida giornata di sole vi ha convinto a godervi la montagna fino all'ultimo minuto.
Altro impianto di risalita a Sesto e passeggiata al Monte Elmo prima del ritorno in valle. E quindi picnic in un campo assolato, giochi vari per il bimbo, parapendii, statue di legno sul sentiero, gelati con i lamponi caldi, e altre amenità.








Che dire, San Candido è una cittadina deliziosa, ma quello che c'è attorno è semplicemente un pezzettino di paradiso caduto in terra.