giovedì 23 ottobre 2014

Primi calci

Inauguri la nuova vita del blog con un esempio fulgido di come lo vorresti: si parla di sport e di famiglia.
Signore e signori, la nuova passione sportiva del bimbo: il calcio!


Due parole per focalizzare il tuo rapporto con il calcio.
Ti professi interista, ma fondamentalmente non ne capisci niente (qualche malelingua potrebbe dire: essì capisce!). Non segui il campionato, non sei mai andato allo stadio (anzi no, una volta sei stato a S. Siro, ma era per un concerto) e le partite alla televisione ti annoiano. Aggiungi poi che anche con il calcio giocato non c'entri molto: la tua tecnica di palleggio è imbarazzante. La biondina non è molto diversa da te, se non per il fatto che il suo palleggio è migliore del tuo.
Alla luce di queste considerazioni, capirete che il bimbo non si è mai interessato molto al calcio. E mentre ci sono suoi coetanei che conoscono a memoria la formazione del Milan, lui alla domanda: quale squadra tieni? rispondeva fino a qualche settimana fa: LA Barcellona! (don't ask!).
Però, visto che da quest'anno la scuola calcio del vostro oratorio accetta anche i bambini molto piccoli (anni 2009/2010), non molto convinti gli avete chiesto se voleva andare a giocare a calcio. Lui ha risposto un entusiasta: si, voglio giocare nel campionato nazionale!

Ora, la colpa è tutta sua:


Adesso non lo stanno trasmettendo più, ma il bimbo qualche mese fa si è sparato un buon numero di puntate della prima serie di Holly e Benji su Boing (come avevi detto qua), e tutto ad un tratto è diventato appassionato del pallone.
All'inizio di settembre l'hai portato per la prima volta all'allenamento e subito si è sentito a casa a correre sul quel prato verde nella sua scintillante divisa dell'Italia.



I bambini sono piccoli, difficili da gestire e con una soglia di attenzione prossima allo zero, ma i due allenatori hanno pazienza e ci sanno fare. Riescono a tenerli a bada e ad insegnargli comunque le regole basi di quello che stanno facendo anche a casi disperati come il bimbo, che non aveva idea di cosa fossero i calci di rigore, il calcio d'angolo, il fallo, ecc.
E comunque la parte divertente per voi genitori che assistete da fuori è il momento della partita, dove si vedono assalti al portatore di palla senza costrutto e senza sosta. Tutti sul pallone e calci alle caviglie!



Il bello è che poi alla fine il campionato lo fa sul serio!
O almeno, settimana scorsa hanno cominciato a fare delle partite amichevoli con squadre dei paesi vicini. E per il bimbo e per i suoi amici è stata come una partita del campionato del mondo.

Numero 3, terzino sinistro.

Divisa ufficiale, ingresso e saluto al pubblico, il cinque alla squadra avversaria e all'arbitro. Mancavano solo gli inni nazionali ...

Poi però la partita è stata una caporetto ... finita con una sconfitta x a zero, dove x è un numero maggiore o uguale a venti.
Che ad un certo punto nessuno contava più i gol subiti.

Bimbo com'è andata la partita?
Bene, ma non abbiamo vinto, perchè i bambini dell'altra squadra erano più grandi di noi.
Ah, ma sei riuscito a fare gol?
Si ho fatto un gol contro due portieri!

In realtà, alla fine della partita hanno dato la possibilità a tutti i bambini di tirare un rigore.



C'è da dire però che a tutti i giocatori in generale e al bimbo in particolare la sconfitta non è pesata minimamente. Anzi era entusiasta dell'esperienza e non vedeva l'ora di rigiocare ancora.

E tu ti godi entusiasta questo spirito di sano divertimento sportivo.
... finchè dura ...

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