martedì 18 dicembre 2018

Pettìneo

Hai chiuso il post precedente sui tuoi allenamenti di Crossfit, inneggiando alla tua fikaggine, lodando la tua forma fisica e convincendoti che questa tua trovata ti porterà solo vantaggi e miglioramenti.
Ma neanche per il cazzo!

Una decina di giorni fa, verso la fine dell'allenamento (quindi a muscolatura bella calda, non è stato quello il problema), durante l'esecuzione di un affondo frontale con la gamba sinistra in avanti, hai sentito chiaramente una fitta lancinante alla parte alta della gamba destra in estensione.
Sciorinando improperi e massaggiandoti la parte offesa, hai terminato l'allenamento e sei tornato a casa con foschi presagi nel cuore. La tua autodiagnosi di quanto accaduto, vista la sintomatologia e dopo il classico consulto con il dott. Google (si, lo sai, non si fa, ma da qualche parte bisogna pur cominciare), ti portava a pensare ad uno strappo al quadricipite. A seconda della gravità della lesione si prospettavano fino a 30 giorni di riposo assoluto, percorsi di riabilitazione e opportuni interventi fisioterapici. L'ipotesi di lesione di terzo grado, con necessità di intervento chirurgico, era francamente fuori discussione, anche con un grado di apprensione più elevato del tuo.

Visto che da qualche tempo conoscete un buon fisioterapista che ha già messo le mani addosso sia a tua moglie che a tuo figlio (si, anche un bambino di 9 anni può aver bisogno di una sistematina, per una brutta storia di colpi di frusta da caduta nei corridoi di scuola durante l'intervallo), l'hai contattato e sei andato nel suo studio a farti vedere.
La sua diagnosi autorevole (e non campata in aria come la tua) è stata invero più clemente: stiramento del muscolo pettìneo.
Che è sta cosina qui.


Si tratta di un muscolo grosso e di forma quadrilatera, la cui origine è al di sopra del forame otturatorio in corrispondenza della cresta pettinea. Le sue fibre proseguono latero-inferiormente fino a raggiungere la linea pettinea posta inferiormente alla base del piccolo trocantere.
Qualunque cosa intenda Wikipedia con questa definizione che sa tanto di supercazzola.

Comunque.
Quattro giorni di riposo assoluto, poi ricominciamo con lo stretching e il nuoto, e dopo una settimana aggiungiamo anche palestra con esercizi in isometria per i muscoli interessati.
Oggi che stai chiudendo e pubblicando questo post la situazione è ancora fluida, e non sai bene la fine della storia. Fino un paio di giorni fa, eri molto ottimista: ti eri quasi scordato dell'infortunio e mordevi il freno dalla voglia di ricominciare a correre. Oggi (dopo un'altra visita e massaggio dal fisioterapista) non hai dolore, ma un fastidio che ti insegue, anche quando stai a riposo.

E quindi prosegui la road-map che hai studiato con il fisioterapista, che ti impone ancora qualche giorno di stop, tanto da arrivare a tre settimane senza correre.
Ti stai muovendo con circospezione, quasi camminando sulle uova, ma è necessario, per evitare di indebolire un muscolo che potrebbe avere un infortunio in un momento molto meno opportuno di adesso che sei lontanissimo dalla stagione delle gare.
Metti di stirarti ancora tipo a luglio, quando sarai lì a ammucchiare chilometri su chilometri nel tuo picco di carico.
Non osi pensarci.

Il problema più grave adesso è che per un paio di settimane non hai fatto allenamenti intensivi ne di corsa ne di bici, in un periodo prenatalizio in cui solo a respirare ingrassi.

domenica 9 dicembre 2018

Crossfit

Il tuo anno migliore, atleticamente parlando, ad oggi è il 2017.
Due 70.3 fatti discretamente, un olimpico a cannone, due granfondo molto veloci, uno sprint, una mezza maratona ottima, e la tua migliore prestazione in assoluto sulla maratona.
Tanta roba.
E, analizzando la stagione, ti sei convinto che uno dei motivi di quel picco di forma, sia stato il tuo allenamento invernale, quando hai inserito nella tua routine il crosswim e lo spinning in palestra.

Alla luce di questa tua convinzione, e in previsione di quell'appuntamento, hai deciso che anche quest'inverno il tuo allenamento subirà delle modifiche, e più precisamente due sedute di palestra alla settimana per rinforzare, stabilizzare, potenziare e migliorare.


Alla palestra Area23 del tuo paesello ti eri già iscritto nel tardo cretaceo, appena sposato, prima di decidere che il futuro era il triathlon e di abbandonare i pesi per le vasche in piscina.
Allora andavi, senza troppi risultati, a sollevar manubri (o far finta di pedalare sulla spinbike guardando i culi delle ragazze che facevano i corsi di zumba), oggi vai a fare principalmente crossfit.

Due appuntamenti alla settimana da 50 minuti (che tu fai precedere da almeno un'altra mezz'oretta di allenamento cardio) in gruppo con l'istruttore (numero massimo per corso 18 persone, ma quando c'è sold-out è davvero un casino) a spingere, alzare, tirare, saltare, sollevare, eccetera ecceterone. In una parola: a sudare.

Luca il lunedì e Leonora il giovedì, in questi primi due mesi di crossfit hanno trasformato la tua vecchia carcassa da quella massa informe e molliccia che era, in una macchina da guerra (sort of).
Ora sai cos'è un burpees, una military press, un super-hollow, un L-sit, un jumping-jack, e il tuo bagaglio culturale delle cose inutili si è ampliato enormemente.

All'inizio l'impatto è stato molto, molto duro per te. Affrontare un nuovo sport è stato come ripartire da zero. Certo, avevi resistenza, ma in quanto a forza (escluse le gambe) stavi a zero: piegamenti sulle braccia non pervenuti, addominali fatti male, trazioni alla sbarra impossibili e flessioni inguardabili.
A chi ti chiedeva come stava andando il corso, tu rispondevi che era in parte frustrante, e che questa idea di fare palestra è stata per te un bel bagno di umiltà. Non stai esagerando: un bagno di umiltà perchè sei abituato agli sguardi stupiti ed ammirati di quelli a cui racconti delle tue avventure sportive nell'endurance, che ti fanno sentire un mezzo superman, ma in una sala con altri ragazzi a far flessioni, ti accorgi che sei solo l'ultimo dei cretini.

C'è da dire che ora ti stai prendendo un po' di soddisfazioni, e pur essendo uno dei più vecchi del gruppo, adesso stai comodamente nella media. E là dove non arrivi con la forza, sopperisci con la grinta, che in quanto a resistenza e voglia di sudare, 'sti ragazzini hanno solo da imparare.

Sei convinto che questa tua incursione del mondo della palestra ti potrà portare un po' di forza e stabilità, cose che ti saranno poi utilissime dalla primavera dell'anno prossimo quando si comincerà ad aumentare i carichi di lavoro.
Per ora però è una bella esperienza: divertente, stimolante e utile a capire i tuoi limiti fisici e a spostarli un briciolino più in là.