Che uno pensa ad un film in bianco e nero visto alla tivù.
Ah no, quello era l'inverno ...
Ah no, quello era l'inverno ...
Allora diciamo ad un video in bassa definizione con un filtro seppia su youtube.
Ma se invece ti becchi uno dei più assolati fine settimana della stagione turistica, tutti i luoghi comuni vanno a farsi friggere.
A breve arriverà su questi schermi la cronaca della gara a cui hai partecipato domenica scorsa, per ora vi basti sapere che hai passato il primo fine settimana d'autunno a Cesenatico con la scusa del terzo triathlon distanza olimpica dell'anno.
Quando due mesi fa ti sei iscritto alla gara, avevi calcolato per la logistica ben due ipotesi: vista la possibilità di prenotare l'albergo anche all'ultimo (tanto siamo in bassissima stagione, quasi in chiusura) avresti consultato le previsioni a ridosso della partenza e a seconda del caso saresti andato da solo o con la famiglia. Stessa cosa il tuo compagno di avventure bako.
E visto che le previsioni erano ottime e che l'ultima volta due settimane fa vi eravate divertiti, hai riempito di nuovo la macchina con te, la biondina, il bimbo, la zia stordita e la zia mary (più la bici nel baule).
E il bako, visto che non aveva ospiti come te, ha passato con la sua famiglia ben quattro giorni al mare.
Totale sei adulti e tre bambini in assoluto sciallo.
Arrivati il sabato mattina alle nove, è subito spiaggia.
Alla mattina magari è un poco freschina, ma si scalda quasi subito, e passate una bella mattinata al mare camminando voi e giocando come dei disperati i bambini.
Poi il pomeriggio vi ritagliate anche un po di tempo per lo sport. Te e bako una trentina di chilometri in bici nel circondario (così tanto per far girare la gamba), mentre la biondina e la zia stordita si godono poco più di un'oretta di corsa quasi tutta sul lungomare.
Se devi fare un rapporto tra come vi siete trovati in questi due giorni e la gita ad Arenzano di due settimane fa, la vittoria è impietosa. Spiagge enormi e molto free, giochi per i bimbi molto belli e assolutamente gratuiti in ogni stabilimento, prezzi mooolto più accessibili, merenda (pane e nutella) offerta dal bar ai bambini, baristi simpatici, ristoratori che passano tra i tavoli a farti assaggiare un bicchiere del loro sangiovese, ecc.
Pensi inoltre che la riviera sia uno dei pochi posti al mondo in cui resiste, seppur modificata in alcuni aspetti, uno dei miti della tua gioventù: la sala giochi. Che anche il bimbo ha apprezzato tantissimo.
Compatibilmente con gli impegni sportivi, a pranzo e a cena hai approfittato per rendere omaggio a due eccellenze romagnole di cui vai ghiotto: piadine e pesce (+ birra e sangiovese).
Sono stati due giorni perfetti, con un bel sole per abbronzarci, una bella gara per sollazzarsi, il bimbo che gioca coi suoi amici divertendosi e senza fare disastri, con gente simpatica e rilassata (e stai parlando della tua compagnia, ma anche di tutte le persone che hai incontrato).
Il bello del triathlon è anche questo: avere una scusa per andare a farsi un fine settimana in un luogo di mare (o lago, o simili) quando tutti gli altri, per assecondare le loro passioni, passano le giornate al chiuso nei palazzetti dello sport.
Quando due mesi fa ti sei iscritto alla gara, avevi calcolato per la logistica ben due ipotesi: vista la possibilità di prenotare l'albergo anche all'ultimo (tanto siamo in bassissima stagione, quasi in chiusura) avresti consultato le previsioni a ridosso della partenza e a seconda del caso saresti andato da solo o con la famiglia. Stessa cosa il tuo compagno di avventure bako.
E visto che le previsioni erano ottime e che l'ultima volta due settimane fa vi eravate divertiti, hai riempito di nuovo la macchina con te, la biondina, il bimbo, la zia stordita e la zia mary (più la bici nel baule).
E il bako, visto che non aveva ospiti come te, ha passato con la sua famiglia ben quattro giorni al mare.
Totale sei adulti e tre bambini in assoluto sciallo.
Arrivati il sabato mattina alle nove, è subito spiaggia.
Alla mattina magari è un poco freschina, ma si scalda quasi subito, e passate una bella mattinata al mare camminando voi e giocando come dei disperati i bambini.
Poi il pomeriggio vi ritagliate anche un po di tempo per lo sport. Te e bako una trentina di chilometri in bici nel circondario (così tanto per far girare la gamba), mentre la biondina e la zia stordita si godono poco più di un'oretta di corsa quasi tutta sul lungomare.
Se devi fare un rapporto tra come vi siete trovati in questi due giorni e la gita ad Arenzano di due settimane fa, la vittoria è impietosa. Spiagge enormi e molto free, giochi per i bimbi molto belli e assolutamente gratuiti in ogni stabilimento, prezzi mooolto più accessibili, merenda (pane e nutella) offerta dal bar ai bambini, baristi simpatici, ristoratori che passano tra i tavoli a farti assaggiare un bicchiere del loro sangiovese, ecc.
Pensi inoltre che la riviera sia uno dei pochi posti al mondo in cui resiste, seppur modificata in alcuni aspetti, uno dei miti della tua gioventù: la sala giochi. Che anche il bimbo ha apprezzato tantissimo.
Compatibilmente con gli impegni sportivi, a pranzo e a cena hai approfittato per rendere omaggio a due eccellenze romagnole di cui vai ghiotto: piadine e pesce (+ birra e sangiovese).
Sono stati due giorni perfetti, con un bel sole per abbronzarci, una bella gara per sollazzarsi, il bimbo che gioca coi suoi amici divertendosi e senza fare disastri, con gente simpatica e rilassata (e stai parlando della tua compagnia, ma anche di tutte le persone che hai incontrato).
Il bello del triathlon è anche questo: avere una scusa per andare a farsi un fine settimana in un luogo di mare (o lago, o simili) quando tutti gli altri, per assecondare le loro passioni, passano le giornate al chiuso nei palazzetti dello sport.
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