mercoledì 26 novembre 2014

Una stagione di marce campestri

Domenica hai corso l'ultima corsa campestre della stagione.




Però ti rendi conto che corsa campestre è una definizione troppo vaga.
Altri sinonimi: camminata a passo libero, marcia amatoriale, corsa ludico-motoria, tapasciata, corsa non competitiva.
Per estensione si tratta di quelle marce organizzate dai gruppi podistici del circondario che hanno come scopo:
1) far chiacchierare le signore sessantenni, prima di tornare a casa a cucinare per i nipoti che vengono a pranzo la domenica;
2) far camminare i signori con la panza, che il diabetologo gli ha detto di far moto e leggera attività fisica, che altrimenti il mese prossimo al controllo periodico li insulta;
3) dare una scusa plausibile al fatto di mangiare risotto alla salsiccia, tortellini in brodo o un panino alla mortadella alle 10 di mattina;
4) permettere di fare un lungo in preparazione alla maratona in un percorso vario, con dei ristori decenti e non in solitaria;
5) correre.

Tranne i primi due scopi, gli altri (e quelli ancora che non hai riportato) li hai sperimentati tutti.
In anni passati hai corso i lunghi in preparazione delle maratone nelle marce campestri, ma ultimamente te la prendi un po' più comoda e le corri solo per il piacere di correrle e non per allenarti seriamente.

Perchè correre nelle campestri è un piacere.
Il piacere di correre in compagnia.
Il piacere di rincontrare persone che vedi raramente.
Il piacere di scoprire angoli di natura a te sconosciuti nei paesi del circondario.
Il piacere di fermarsi al ristoro e di scaldarsi dal freddo e dall'umido con un bicchiere di tè caldo.
Il piacere di svegliarsi la domenica mattina prima che durante il resto della settimana.

... e poi domenica te lo sei mangiato veramente il panino col la mortazza alle dieci di mattina!

domenica 16 novembre 2014

Tutta la famiglia di corsa al lago

Travolto nel delirio social del tuo nuovo tatuaggio, non hai ancora trovato il tempo di riportare la cronaca di una bellissima gita che avete fatto tu e la tua famiglia domenica scorsa. Ora rimediamo.

Con la scusa di aiutare la vostra società di affiliazione FIDAL a vincere il trofeo Half Marathon Tour, la biondina si è immolata e ha deciso di correre la mezza di Riva del Garda. Si era iscritta un paio di settimane fa ma solo negli ultimi giorni avete preso la decisione, viste le previsioni di bel tempo, di andare anche te, il bimbo e la zia stordita. Lei ha corso la mezza e voi invece vi siete goduti la giornata.
Come però succede ormai per tutte le manifestazioni FIDAL, a fianco dell'evento agonistico vero e proprio l'organizzazione propone sempre una passeggiata non competitiva per far partecipare alla giornata di sport anche il resto della famiglia. Stavolta la manifestazione era legata ad una raccolta fondi in favore dell'AISLA per la ricerca contro la sclerosi multipla. Una Family Run di circa sette chilometri con arrivo e partenza nel punto di arrivo della mezza maratona e percorso lungo il lago. Non chiedevate di meglio.
Ma non perchè volevi correre tu, ma perchè vi era balzata in mente l'insana idea di far camminare/correre quei sette chilometri anche al bimbo.
E quindi la foto prima della partenza comprende tre pettorali.


Dopo aver lasciato la biondina alla partenza della mezza, voi tre vi siete spostati in centro e vi siete intruppati sotto l'arco di partenza per la camminata. La zia l'ha corsa tranquillamente godendosi il panorama, mentre te e il bimbo avete in parte camminato e in parte corso tutto il tragitto, fermandosi ogni tanto a fare qualche foto e ad approfittare degli stand degli sponsor. Avete portato a casa un lecca lecca, un palloncino rosso e una confezione di bolle di sapone.
Il bimbo dopo un momento iniziale di vergogna e timidezza, dovuto al trovarsi con tanta gente intorno che non conosceva, dopo la partenza ha cominciato a sciogliersi e fosse stato per lui avrebbe corso tutto il tempo. Te ti eri portato dietro il passeggino per sicurezza, ma ti sei pentito della scelta, perchè non è servito mai, se non come trasporto per i giubbotti e lo zaino.
Quando è contento e a suo agio, al bimbo comincia a sciogliersi anche la lingua e in quei chilometri non smetteva più di parlare. Ad un certo punto ha cominciato a spiegarti che correre un po' e camminare è meglio, perchè uno non si stanca troppo e riesce ad essere più riposato per fare la corsa finale e passare sotto il traguardo velocissimo ...


Dopo l'arrivo gli hanno dato anche la medaglia. Non l'ha più tolta per il resto della giornata.

La gara della biondina è andata bene. Tempo totale di 1h51'04", uno dei tempi migliori da lei corsi, anche se non il PB che stà inseguendo da qualche mese. Quest'ottima performance è frutto anche dell'aiuto di una lepre d'eccezione: il buon Angelo che ha l'ha accompagnata per tutta la gara e l'ha incitata, aspettata, spronata e coccolata per quasi due ore.
Grazie.


Il resto della giornata è stato un gradito dono: tempo mite e paesaggi mozzafiato nei colori dell'autunno, per passeggiare rilassandosi e per riempirsi gli occhi di bellezza.


mercoledì 12 novembre 2014

Come un supereroe

Come Superman, che ha la sua iconica S stampata sul petto per rappresentare la sua origine aliena e la sua missione di portatore di speranza.
Come Batman, che ha un pipistrello stampato sul petto per incutere timore nelle anime malvagie e per subliminare l'oscurità di Gotam City.
Come Capitan America, che ha i colori e i simboli della bandiera americana stampati sul petto per esprimere quello per cui combatte.

Così ora anche tu hai il tuo simbolo da supereroe.

Serve a rappresentare la tua appartenenza a quella razza aliena di matti patentati che arrivano dal pianeta Triathlon.
Serve ad incutere timore nei tuoi avversari.
Serve a esprimere quello per cui ti alleni.

Solo che stampartelo sul petto ti sembrava un po' eccessivo, anche perchè con tutti quei pelazzi che ti ritrovi, non è che avresti fatto una gran figura ...
Può bastare la scapola destra.


Quindi, in aggiunta ai due tatuaggi che avevi già sul braccio destro, e dopo aver studiato per mesi il logo che ti soddisfacesse, stamattina sei andato dal tatuatore a marchiarti con il simbolo di una tua passione.

E sempre a proposito di passioni, la tortura di quell'oretta di aghi colorati può passare via come un lampo, se cominci a parlare con il tatuatore di fumetto franco-belga, di saghe fantasy, di Guerre Stellari, di disegnatori Disney, di convention del fumetto e di altre cose nerdissime.
Grazie Aldo.

martedì 11 novembre 2014

Genesi di un logo

Questo post farà venire l'orchite a molti.
Perchè sei sicuro che le menate mentali che ti sei fatto per arrivare a quel segno che risalta in testa al blog stanno a metà strada tra il chissene e lo sticazzi.
Però alla fine, oltre ad essere in parte un ingegnere, sei in parte anche un architetto, e tutti quegli esami universitari di composizione architettonica ti hanno lasciato dentro il piacere per la ricerca grafica, l'illustrazione, la sintesi concettuale.

Era qualche tempo che cercavi un segno grafico che, per te, rappresentasse la triplice, qualcosa da far campeggiare fiero sullo sfondo di questo blog nella sua nuova vita.
Googolando su immagini logo triathlon trovi veramente di tutto: dalla famosa M rossa con il pallino sopra, ai pittogrammi classici degli sport olimpionici, passando per loghi fantasiosi di associazioni sportive. Ma non c'era niente che ti soddisfaceva. Questo è troppo semplice, questo è troppo complicato, questo è banale, quest'altro è troppo particolare ...
Poi alla fine hai capito: quei loghi non è che erano brutti, è che non erano tuoi! Volevi qualcosa di inedito, di originale. Qualcosa che ti potesse contraddistinguere.

E quindi ti sei messo a fare schizzi, a riempire angoli di fogli con scarabocchi illeggibili e confusionari. Mai stato bravo con il disegno artistico!
Allora proviamo a cambiare strada. Partiamo dalle caratteristiche dimensionali di quello che hai bisogno: deve essere un disegno ad ingombro rettangolare con un rapporto base/altezza di circa 3 a 1. Tre quadrati affiancati. Sarebbero ideali i tre pittogrammi degli sport olimpici in successione.
E in effetti ci sono alcuni loghi bellissimi.


Impressionisti quelli di Mexico City '68
Classici e iconici quelli di Munich '72
Di ispirazione classicista quelli di Atlanta '96
Semplici e sinuosi quelli di Beijing '08
Dinamici e modernissimi quelli di London '12

Ma i tre loghi affiancati non trasmettono quel senso di continuità, di fluidità che per te rappresenta il triathlon a differenza delle tre discipline prese da sole. Il logo deve essere un disegno unico, sinuoso, che rappresenti dinamicità e armonia.

Alla fine hai trovato questi tre simboli:


... e hai cominciato a lavorarci sopra.

Ma visto che, come hai detto già prima, con il disegno artistico sei una chiavica, hai dato sfogo al tuo lato nerd e hai modificato il disegno utilizzando un programma di disegno assistito da calcolatore (AutoCAD). Che è la cosa meno artistica e più meccanica che si possa fare.
E' come disegnare un vaso di fiori utilizzando squadra e goniometro.
Ma alla fine sei molto soddisfatto del risultato.
Tanto che, oltre che campeggiare sullo sfondo di questo mirabolante blog, con questo logo hai organizzato una sorpresa (oddio, sorpresa per chi, poi?).

... appuntamento a domani sera su questo blog per la risoluzione del mistero...

domenica 9 novembre 2014

Abbandonare il superfluo: le rotelline della bici!

Questo sabato mattina, come accade purtroppo raramente, è toccato a te di svegliare il bimbo.

Ehi bimbo, buongiorno!
... mmmnnn ...
Ciao, sei sveglio?
... mmmmciao ...
Come va stamattina, hai dormito bene?
... nnnnnsi ...
Hai fatto qualche bel sogno stanotte?
... si, ho fatto un bel sogno.
Davvero? Dai, se te lo ricordi, descrivimelo.
Allora, ... stavo facendo una gara insieme a te e alla mamma, e correvo con la bici senza le rotelline!
Ma ... ma ... è un sogno bellissimo! Chissà se si avvererà!

Ora, sei quasi sicuro che il sogno non lo abbia fatto sul serio, e che ti abbia raccontato la prima cosa che gli è venuta in mente per farti contento, visto che tu lo incalzavi con le domande. E a questo punto sarebbe il primo caso di sogno premonitore taroccato.

Alla veneranda età di cinque anni e mezzo, molti bambini vanno in bici senza rotelline già da un sacco di tempo. (Il caso estremo che ti è restato impresso è di quel bambino che di anni ne aveva circa quattro e alla gara di duathlon di Senna, vestito nella sua divisa della società sportiva, ha pedalato con la sua miniMTB con una grinta da campione, e in effetti è figlio di campione. E il bimbo in quel frangente è stato l'unico con le rotelline alla bici! Ma dopo quella gara aveva predetto che l'anno prossimo la gara la rifarà, ma senza le rotelline.) Avevate già fatto qualche prova nel togliere le ruotine laterali, ma sempre con poca convinzione. Avanti ed indietro nel cortile, con te che dovevi corrergli dietro chinato per tenerlo dritto. E dovevi tenerlo proprio con forza, perchè non aveva ancora capito il meccanismo e non si avvicinava minimamente al punto di equilibrio. Tanto che un po' cominciavi a scoraggiarti. Pensavi: chissà quanto tempo passerà ancora e quanto mal di schiena dovrò sopportare prima di vederlo autonomo.
Invece sabato dopo pranzo, dopo essersi ricordato del sogno, ti ha chiesto di fare le prove in bici senza rotelle e nel giro di dieci minuti aveva imparato.

Hai modificato la biciclettina alle 2 di pomeriggio, e questo video è stato girato alle 2 e un quarto.



Papà e mamma ciclisti danno il lieto annuncio: il bimbo è entrato nel fantastico mondo delle due (non più quattro) ruote!

Papà, hai visto? Se ci credi i sogni si avverano!

lunedì 3 novembre 2014

70.3 ... si, ma dove?

L'anno prossimo vorresti alzare la posta.
Due anni fa l'esordio.
L'anno scorso è stato l'anno della conferma con due sprint.
Quest'anno è stato l'anno della maturità con uno sprint e tre olimpici.
L'anno prossimo ti piacerebbe fosse quello della consacrazione con il tuo battesimo nel triathlon medio (il cosiddetto 70.3, dalla distanza totale da percorrere espressa in miglia).

Il problema però è che per il triathlon, soprattutto le distanze lunghe, non è come le maratone che solo nel nord Italia ce n'è in media una a settimana. Il mezzo ironman, oltre che impegnativo, è raro, costoso, logisticamente complicato e quindi da scegliere con attenzione.

Guardando l'elenco gare sul sito FITRI per l'anno 2014, sono state disputate 16 gare di triathlon medio in tutto l'anno e in tutta Italia. Ma questo vuol dire gare anche in sicilia, sardegna, puglia e altri luoghi decisamente non molto comodi per te. A meno di pensare a trasferte impegnative anche fuori italia come Svizzera, Austria, Francia o addirittura Spagna.
Alla fine ne rimangono pochini di appuntamenti "fattibili", e sarebbe meglio cominciare a decidere. Per poter pianificare il resto della stagione, per poter risparmiare qualcosina prenotando prima o per non trovarsi poi alla fine con spiacevoli Sold Out.

Questo è un post riassuntivo con quegli appuntamenti tra cui devi decidere messi in ordine di apparizione.
Pro e contro di tutte (o quasi) le gare viste dalla tua prospettiva (alcune considerazioni potrebbero anche essere errate perchè pecchi di scarsa esperienza).

- Challenge - Rimini 24/05
Pro
Qui si potrebbe andare in gita con la famiglia e passare un bel fine settimana come hai fatto recentemente con l'Olimpico di Cesenatico.
Sicuramente qualche socio del Pianeta Acqua o altri conoscenti con cui condividere la gara lo trovi.
Circuito molto prestigioso, al pari di IronMan.
Contro
Iscrizione cara e salata.
Alla fine di maggio è un po' troppo presto, corri il rischio di arrivare scarso di preparazione.


- Nibbiano PC 05/06
Pro
Praticamente a casa tua, arrivi alla partenza in mezz'ora di macchina.
Conosci il percorso in bici perfettamente e potresti allenartici fino a dare del tu ad ogni buca (che in effetti sono molte!).
Iscrizione molto economica (se paragonata agli altri).
Contro
I percorsi non sono molto stimolanti: nuoto in un lago piccolo e bruttino e bici molto impegnativa dal punto di vista altimetrico su strade dissestate.
Gara poco partecipata con un'organizzazione buona ma artigianale, vorresti provare qualcosa di un livello maggiore.
All'inizio giugno non puoi essere al top della preparazione, soprattutto per un percorso bike così impegnativo.


- IronMan - Pescara 14/06
Pro
Il top per quanto riguarda e immagine e organizzazione. You are an IronMan!!
Il socio Bako spinge per questa.
Contro
Iscrizione carissima e salatissima.
Non è proprio dietro l'angolo, e quindi bisogna organizzarsi anche per tutta la logistica che rischia di essere anch'essa molto costosa.


- Aronamen - Arona NO 26/07
Pro
Periodo perfetto, quest'anno a luglio / agosto eri al top della forma.
I percorsi e tutto l'ambiente sembrano ottimi.
Ci vai tranquillamente in giornata.
Contro
Alla fine di luglio rischi di beccarti la giornata caldissima e morirne.
Ora come ora non conosci nessuno che verrebbe con te per condividere l'avventura.


- Lovere BS 23/08 (data non confermata)
Pro
Periodo perfetto, quest'anno a luglio / agosto eri al top della forma.
I percorsi e tutto l'ambiente sembrano ottimi.
Ci vai tranquillamente in giornata.
Contro
Alla fine di agosto rischi di beccarti la giornata caldissima e morirne.
L'anno appena passato in questa data eri in montagna, se vuoi partecipare a questa gara, devi organizzare le ferie della tua famiglia tenendone conto.
Ora come ora non conosci nessuno che verrebbe con te per condividere l'avventura.


- Elbaman73 - Campo nell'Elba LI 27/09 (data non confermata)
Pro
Ami l'isola d'Elba per esserci stato un'agosto di qualche anno fa.
Percorso bike impegnativo ma di una bellezza sconcertante.
Contro
La fine di settembre è un po' tardi, sia per il tempo meteorologico che per la tua preparazione atletica.
Complicate e costose la logistica e la trasferta.



E questo potrebbe essere tutto.
I consigli sono benaccetti!