mercoledì 28 settembre 2011

Superluminare

C'è una notizia che sta girando in questi giorni che è una bomba che potrebbe fare la storia mondiale.
Raiassumiamo: c'è stato un esperimento scientifico in collaborazione tra CERN di Ginevra e INFN nel cuore del Gran Sasso in cui hanno scoperto che un fascio di neutrini spediti da Ginevra ha percorso i 730 km di distanza in un tempo che è inferiore di 60 miliardesimi di secondo rispetto a quello impiegato se fosse andato alla velocità della luce.
Tradotto: sembrerebbe che si sono scoperte delle particelle che viaggiano più veloci della luce.
Alcuni link che spiegano meglio il tutto: qui e qui una versione semplice (per quanto possibile), qui quella con qualche numero e considerazioni più approfondite.

Reazione del mio barista (che è una persona pratica):  ... e sticazzi!

Reazione mia: OOOHHHH .... (con i lucciconi agli occhi).

E adesso, cosa dobbiamo aspettarci?

Scenario A: c'è stato un errore.
Altri gruppi di lavoro rifanno l'esperimento in modo autonomo e scoprono che non è vero nulla: c'è stato un errore strumentale o di interpretazione. Quindi la relatività resta al suo posto, i fotoni ritornano a essere le cose più veloci dell'universo e si tornerà ad interessarsi di altro, tipo il bosone di Higgs o la materia oscura.

Scenario B: è tutto vero!!!
Altri gruppi di lavoro rifanno l'esperimento in modo autonomo e i risultati sono paragonabili. Quindi si deve riscrivere la relatività (che finora aveva funzionato così bene) aggiungendo dei postulati. Tra qualche anno partiranno dei Nobel. E chissà quali ricadute sul mondo reale ci potranno essere: pensate ad esempio alla scoperta della meccanica quantistica che all'uomo della strada sembrava una cosa inutile e che dopo qualche anno ha aperto la strada ai microprocessori.

Scenario C: fantascienza.
Astronavi più veloci della luce e viaggi nel tempo.

Probabilità:
A 80%
B 19,9%
C 0,1% (e chissà tra quanti secoli!!)

Ma io sono un sognatore.

PS:
La fisica non è casa mia, ma permettetemi di dire che quello che a qualcuno può sembrare una perdita di tempo e di risorse come la ricerca fondamentale, è qualcosa di essenziale. Sia dal punto di vista prettamente economico sia dal punto di vista della conoscenza.
Ecco un altro link che spiega, con le parole di un fisico delle particelle, il perchè della ricerca cosidetta inutile. Fatevi un piacere e perdete cinque minuti per leggerlo.

PPS:
A margine di questa notizia c'è stato un caso politico imbarazzante. La minstra dell'istruzione e ricerca Gelmini, nella fretta e furia di cavalcare la notizia e di declamare "è anche merito nostro" non si è informata del fatto che i neutrini se ne fottono di quello che attraversano (vuoto stellare o roccia) e si è vantata della partecipazione alla costruzione del tunnel (??!?!??!!) tra Ginevra e l'Abruzzo. Qui un blog che ne parla.
Che tristezza.

martedì 27 settembre 2011

Grazie, signor Bonelli.

Giorno triste, ieri.

Ho appreso la notizia della morte di Sergio Bonelli dal telegiornale di canale cinque alle otto di sera, nel sommario all'inizio, e ho voluto assistere al "coccodrillo" per curiosità di capire come fosse trattato dalla stampa generalista un uomo così importante per la cultura italiana. Come immaginavo hanno riconosciuto il suo lavoro come editore, ma hanno fato un sacco di confusione tra editore, autore e disegnatore. A sentire il servizio sembrava morto il disegnatore di Tex.
Comunque, non è il caso di fare polemica con la televisione perché è una battaglia persa.

Questo è il momento di ringraziare una persona che ha scoperto e stimolato tanti autori e disegnatori che mi hanno regalato avventure straordinarie.
Non conosco il Bonelli autore (Zagor e Mister No non li ho mai letti e quindi non posso giudicare Guido Nolitta), ma lo devo ringraziare per il suo lavoro di moderno mecenate.

La sensazione che provo oggi è che le mie avventure preferite si sono esaurite, e che il mondo stia per diventare un poco meno entusiasmante.
Una sensazione simile l'ho avvertita il 6 aprile 1992, giorno della morte di Isaac Asimov.
Questo caso è diverso, perché la casa editrice e i suoi personaggi continueranno ad esistere (spero!). Ma comunque qualcosa è destinato a cambiare, e chissà quale strade prenderà il fumetto popolare in Italia.
Io spero che chiunque prenderà in mano la casa editrice abbia la stessa competenza e passione di questo distinto signore del fumetto.

Piccole chicche linguistiche sparse 2

Preferenze culinarie un po' confuse
Non mi piace l'insalata ...
E' puzzolente e gustosa !!!

Giochi maschi
Dai bimbo, vai a prendere la spada che giochiamo.
Si, così ti do una picchiata!!

Tanto poi c'è la crema ...
Nonna, non venire nel box, ci sono le zanzare.
Ma allora esci anche tu che ti possono pungere.
Se mi pungiono metto il prep.

Giochi fragili
Ohh nooo .... si è romputo!!

giovedì 22 settembre 2011

Donne in rinascita


Dedicato alla zia stordita.
Perchè anche se qualcuno ti delude e pensi di essere sbagliata, nella categoria "amore" ti meriti molto di più di quello che hai.
E ricordati che, quando hai bisogno, nella nostra famiglia troverai sempre tre veri amici.

Comunque, se effettivamente senti il bisogno di "cambiamento" e di "rinascita", dal mio modesto punto di vista una scarpa di vernice rossa tacco dodici è un OOOTTTIMO punto di partenza ... ;-)

martedì 20 settembre 2011

Pittura creativa

E' da quest'estate che il bimbo fa la doccia con mamma o con papà.
Ormai è grande e non è più possibile fare il bagnetto nel lavandino principalmente per due motivi: non ci sta quasi più in lunghezza (anche se il lavandino è uno di quelli quadrati di dimensioni olimpioniche e molto chic) e poi perché a volte si concia in maniera tale che una "risciacquatina" non è più sufficiente ed è necessario una decisa ed energica strigliata.
Poi, sentiste che puzza di piedi!!

Comunque, passati i primi momenti in cui il doccino gli faceva paura e urlava quando dovevi bagnargli i capelli, ora fa il bravo e riesce persino a divertirsi e a farci divertire.
C'è tutto un rito collegato al prima e al durante che va dalla pipì da fare nel water (con il riduttore) alla patatina da mangiare prima di entrare in doccia mentre aspettiamo che l'acqua diventi calda; dal tappetino antiscivolo da mettere nel piatto doccia fino al docciaschiuma che deve usare per lavarmi i capelli mentre io lo insapono.

Fino ad una piccola chicca di un paio di settimane fa che ci ha fatto scompisciare dalle risate.
Qualche tempo fa aveva scoperto che con le dita poteva lasciare il segno sui vetri della doccia appannati. Ecco, solo che le dita ora non gli bastano più e, visto che in doccia non può portare i pennarelli, utilizza quanto di più simile ad una matita la mamma gli ha regalato quando l'ha fatto.


Ora lo impugna e lo passa sul vetro.
A chiedergli cosa sta facendo risponde: disegno il tatto'e.

PS: si potrebbero fare tante di quelle battute a doppio senso che lèvati. Ma si tratta di un bimbo ... fate conto che le abbia scritte e amici come prima.

lunedì 19 settembre 2011

Mezza maratona di Monza - 18/09/2011

Solo tre parole: acqua a secchiate.
Questo è il testo del messaggio che io e la biondina abbiamo inviato a una nostra amica prima della partenza.
Ma partiamo dall'inizio della telecronaca di una mattinata quantomeno folle.

Partenza alle 6.45 da casa in una giornata abbastanza fredda ma che comunque lasciava ben sperare: il cielo era coperto e noi eravamo pronti a incontrare dei "deboli piovaschi" (così come li aveva definiti meteo.it per la mattinata). Quando invece siamo entrati in tangenziale si è palesato il disastro che ci attendeva e le nuvole hanno aperto gli sciacquoni. Arrivati al parcheggio all'interno dell'autodromo, abbiamo dovuto aspettare dieci minuti in macchina ad aspettare che si calmasse un po' il diluvio e, in quei cinque minuti di tregua, siamo usciti e arrivati alla zona dei box camminando nel fango.
A quel punto non potevamo che aspettare e vedere come si sarebbe evoluta la situazione al riparo di una tettoia. Praticamente abbiamo aspettato quasi un'ora chiedendoci: che facciamo? prediamo il pacco gara e andiamo a casa?
Vorrei vedere voi in questa situazione cosa avreste fatto:


Penso anche che se fossimo stati solo noi due in macchina avremmo dato forfait.
Ma eravamo insieme a due nostri amici e ci sembrava di avere almeno l'obbligo morale di provarci. Però il tempo è migliorato, e tipo un quarto d'ora prima della partenza piovigginava e quindi non avevamo scuse.
Così ci siamo trovati ad aspettare lo start sulla linea di partenza dell'autodromo.
Partenza data con il semaforo della formula uno.
Eeeeee..... VIA!

Sembrava andare tutto per il meglio, ma dopo dieci minuti dalla partenza ricomincia il diluvio. Fortuna avevo preso il cappello con l'aletta altrimenti avrei avuto dei problemi a tenere aperti gli occhi (per dire!).
E' venuta talmente tanta acqua (per circa un quarto d'ora) che la protezione civile ha dovuto imporre un cambio di tracciato in corsa per evitare un sottopasso allagato. Ma altri due sottopassi con una spanna d'acqua erano obbligatori e quindi, ebbri d'ardimentoso coraggio, ci siamo buttati con la pozzanghera alle caviglie.
Eravamo circa al quinto kilometro quando siamo passati nelle vicinanze della partenza e, confesso, ho dovuto resistere alla tentazione di andarmene. Sono convinto che se fossi stato da solo l'avrei fatto.
Poi il tempo è migliorato (tranne un altro acquazzone tra il 18° e il 20°) e alla fine il risultato l'ho portato a casa con orgoglio, con l'aggravante che le modifiche al percorso hanno allungato la mezza fino a 22 km e 200 metri.

Tempo totale 1h 52' 35" mio e biondina in 2h 2' 18".
Sarebbe stato il suo personale se il percorso fosse stato di 21 km; questo fa ben sperare per la prossima mezza (quasi sicuramente Pavia).

Qualche appunto all'organizzazione, soprattutto per la gestione delle sacche gara, ma alla fine sono contento di averla fatta e di non essermi ritirato.

venerdì 16 settembre 2011

Emozioni - I Classici del Fumetto

Qualche anno fa è scoppiata la mania degli allegati ai quotidiani.
Intendo l'uso massiccio dell'allegato, perché da che mondo è mondo il gadget ha sempre tirato in edicola.
Ma io non me ne sono mai interessato molto (anche perché di solito i quotidiani non li compro) fino a quando, nel febbraio 2004, Repubblica, assieme a PaniniComics, ha varato la collana I Classici del Fumetto.
60 uscite settimanali a quasi 6 € l'una che mi ha dato modo di approfondire la conoscenza di alcuni personaggi, anche famosi, ma di cui avevo solo una conoscenza superficiale, e alcuni autori o caracter di cui ignoravo l'esistenza e che mi hanno aperto tutto un mondo.
Ho letto con avidità i volumi dedicati a miti del fumetto americano Marvel e DC, di cui fino ad allora sapevo chi fossero, ma non avevo mai letto niente. E non avevo mai letto niente perché la continuity mi spaventa. Non ho voglia di leggere una storia di cui non so l'inizio e tutto quello che è successo finora. Ho come l'impressione di perdermi tutto il divertimento e quindi, piuttosto, preferisco non addentrarmi da solo in queste terre inesplorate.
Ma se qualcuno mi accompagna mano nella mano in questi spazi, allora riesco a godermi meglio il mondo che mi viene offerto. Ed è stato questo il caso.
Ad esempio il secondo numero della serie: l'Uomo Ragno (ma anche noi italiani non siamo più autorizzati a chiamarlo così, da qualche anno è ufficialmente Spider-man). C'è la parte introduttiva con gli editoriali critici, con la storia editoriale del personaggio, con la presentazione degli autori, con approfondimenti della struttura grafica dell'opera, con lo stato attuale delle pubblicazioni, ecc. E poi c'è la scelta dei fumetti presentati: l'immancabile numero uno degli anni '60 con la presentazione del personaggio, c'è la carrellata dei vari autori e disegnatori che si sono succeduti nel corso degli anni, ci sono riproposte le storie emblematiche che (per diversi motivi) è necessario leggere per capire perché siamo a questo punto, ci sono le ultime storie che presentano il personaggio con la profondità e le sfaccettature che i tempi moderni gli anno donato, ci sono alcuni esperimenti moderni come le storie mute e quelle in bianco e nero (impensabili per l'america).

Poi ci sono i numeri monografici su un singolo autore: Pazienza, Manara, Taniguchi, Toppi, ecc.
Poi ci sono i numeri che ripropongono le strisce: Peanuts, Andy Capp, Pogo, Dilbert, ecc.
Poi ci sono i numeri che che riportano (parte) di una graphic novel: Maus, l'Eternauta, ecc.
Poi ci sono i numeri su classici che non conoscevo e che hanno fatto il fumetto: Eisner, Tintin, Flash Gordon, ecc.

Sono molto affezionato a questa enciclopedia, perché mi ha dato gli strumenti per capire più a fondo, e quindi apprezzare, il fumetto in tutte le sue espressioni (comico, avventuroso, di denuncia, ecc), tutte degne di nota e di curiosità.



Dopo questa collana si è rotto il vaso di pandora dei fumetti in allegato ai quotidiani e dopo repubblica ci si sono messi anche panorama, l'unità, il corriere e addirittura la gazzetta dello sport. E a questo punto, anche se io mi sarei buttato a pesce su tutto il filone, ho dovuto fare delle scelte e lasciare al loro posto volumi che, sono sicuro, mi sarebbero piaciuti un monte.

Nonostante questo con gli anni ho poi seguito:
I Classici del Fumetto di Repubblica - Serie Oro
Questi non li ho comprati tutti, qualche numero l'ho saltato ...

Dark Side - Il lato oscuro dei fumetti
Copertina metallica che con il flash non va d'accordo,
ma collana fichissima

Batman - La leggenda
Con questo sono arrivato fino al numero 60, poi ho mollato.


PS: Necessariamente questo era solo il cappello introduttivo ad una serie di post dedicati ad alcuni di questi volumi che meritano, più di altri, di avere un'etichetta con scritto "arte" appiccicata addosso.

PPS: Solo adesso ho realizzato: solo per la prima collana stiamo parlando di quasi 360 € di roba appoggiata li sullo scaffale. Non ho voglia (e ho francamente il terrore) di fare il conto di quanto ho speso in fumetti per queste collane in particolare e in tutta la mia vita in generale.
Era meglio se mi cercavo un vizio diverso.
Era meglio fumare.

mercoledì 14 settembre 2011

Blue eyes


Due enormi buchi che ti risucchiano l'anima, strappano il tuo io più profondo e, dopo un sorriso, lo risputano lasciandoti svuotato.
Due occhi pieni di sogni che bevono una vita dal sapore di futuro.
Lo sguardo di un bambino con il colore e la purezza del cielo d'alta montagna.

Mio figlio, il bimbo più bello del mondo.

martedì 13 settembre 2011

Non il trattore del nonno, ma il nonno del trattore!

Qualche mese fa siamo andati in gita a Grazzano Visconti, borgo medioevale nell'oltrepò piacentino, e all'interno di un cortile c'era una collezione- mostra di attrezzi agricoli antichi con anche una sfilata di trattori d'epoca.
E come sapete (qui, qui e qui) i trattori sono la sua passione!

Al bimbo sembrava di essere in paradiso. Fosse stato per lui sarebbe salito su tutti, con una speciale predilezione per quelli senza ruote, ma con i cingoli.

domenica 11 settembre 2011

Quando spezzarono il cuore di New York

When New York Had Her Heart Broke by John Hiatt

"When New York Had Her Heart Broke"

On that fiery day
When the towers gave way
NY had her heart broke
NY had her heart broke
Many heroes died
Trying to save someone inside
When NY had her heart broke
NY had her heart broke
And I was there that day
And I don't know what to say
Except NY had her heart broke
In a million years
She couldn't cry more tears
NY had her heart broke
NY had her heart broke
And the daylight fell dark
F16's over Central Park
When NY had her heart broke
We were dazed in the streets
From the blood and dust and heat
When NY had her heart broke
NY had her heart broke
And the world changed that day
Forever some will say
When NY had her heart broke
But like a lover she will rise
Once again to touch the skies
Yeah, NY had her heart broke
NY had her heart broke
Ahh, but she will rise
Again

"Quando New York aveva il suo cuore spezzato"


Quel giorno ardente
Quando le torri ha dato modo
NY lei aveva cuore spezzato
NY lei aveva cuore spezzato
Molti eroi morti
Cercando di salvare qualcuno all'interno
Quando NY lei aveva il cuore spezzato
NY lei aveva cuore spezzato
E io ero lì quel giorno
E non so cosa dire
Tranne NY lei aveva il cuore spezzato
In un milione di anni
Lei non poteva piangere più lacrime
NY lei aveva cuore spezzato
NY lei aveva cuore spezzato
E la luce del giorno divenne scura
F16 su Central Park
Quando NY lei aveva il cuore spezzato
Siamo stati inebetiti nelle strade
Dal sangue e calore e polvere
Quando NY lei aveva il cuore spezzato
NY lei aveva cuore spezzato
E il mondo è cambiato quel giorno
Per sempre alcuni diranno
Quando NY lei aveva il cuore spezzato
Ma come un amante lei salirà
Ancora una volta a toccare il cielo
Sì, NY lei aveva cuore spezzato
NY lei aveva cuore spezzato
Ahh, ma lei salirà
Ancora una volta

venerdì 9 settembre 2011

Emozioni - Luca Enoch

Narni a settembre, Roma a ottobre, Lucca a novembre, Mantova a febbraio, Milano a marzo, Napoli ad aprile, Rimini a luglio.
Non è il calendario di viaggio di un circo ma è, grossomodo, l'elenco degli appuntamenti che un vero appassionato non dovrebbe perdere: le principali fiere del fumetto italiane.
Poi c'è da dire le persone che seguono assiduamente queste fiere nel corso dell'anno si possono classificare in due categorie: gli addetti al lavoro (editori, disegnatori, autori, ecc.) e i pazzi furiosi (collezionisti e cosplayer).

Io non sono così addentro nel fumettomondo per andare a queste manifestazioni con assiduità, anche perchè non conosco direttamente persone che condividono con me questa passione (ci sarebbe al limite lo zio daniele, ma anche lui si limita a leggere i suoi fumetti preferiti senza interessarsi più di tanto di quello che gira intorno).
Però negli anni sono andato ben due volte a Cartoomics, la fiera di Milano, una volta da solo un sabato pomeriggio (era il 2004) e una domenica di due anni dopo, visto che pioveva e non sapevamo cosa fare, sono riuscito a portarmi dietro anche la biondina. Alla fine ha dovuto ammettere che è stata una gita interessante: tra la mostra del fumetto erotico, le bancarelle che vendevano gadget e merchandising di fumetti, film, serie televisive e cartoni animati, quegli alienati dei cosplayer, non ci si poteva certo annoiare.

Ma ora voglio parlare dell'altra visita, quella che feci da solo, e quindi con del tempo da perdere in cose che altrimenti non avrei fatto. Si, perché persi più di mezz'ora in fila per conoscere e farmi fare un disegno dal mio fumettaro (autore e disegnatore) preferito: Luca Enoch.
In casa attualmente ho l'opera completa di Sprayliz ristampata dalla Edizioni BD e tutti i suoi lavori per Bonelli, che sono: gli albi di Legs, tutto Gea, il romanzo a fumetti di Dragonero, tutto quello attualmente stampato di Lilith. Mi mancano Hit Moll (che comunque conto di recuperare) e Morgana (che ho sfogliato e non credo che acquisterò perché mi sembra una collana non all'altezza del suo prezzo).

Piccolo excursus per immagini. Luca Enoch è questo qui:

1992: nasce Sprayliz. Un fumetto che parla di tematiche sociali, street art e
un tocco di erotismo soft che non fa mai male.
1996: Liz abbandona le fumetterie e si comincia a disegnare Legs.
Grazie a Bonelli incontro per la prima volta i disegni di Enoch.
1999 nuovo personaggio: Gea, baluardo contro le incursioni extradimensionali.
Una tipa tosta che fa a cornate con i diavoli.
E viaggia, quasi dieci anni prima, in mondi che ricordano molto Pandora.
Ma questo non è un pregio di Enoch quanto un difetto di Avatar.
Con i suoi amici che sono il riassunto della poetica sociale di Enoch:
Leo il "fidanzato" paraplegico e Sif, l'amico omosessuale giocatore di hockey
2008 Lilith
Fumetto molto meno divertente (nel senso della commedia) e molto più cupo.
Questa è la cifra stilistica del personaggio, attendendo la nuova serie mensile Bonelli Dragonero che uscirà tra poco di cui però il nostro sarà soltanto il coautore. Però il fantasy non mi ha mai entusiasmato, e su questa cosa sono un po' freddo in partenza.

Perché Enoch ha un talento particolare per le figure femminili, sia come autore che, soprattutto, come disegnatore.
Per questo quando quel sabato pomeriggio lo incontrai, dopo avergli fatto i miei complimenti per il suo lavoro e per il suo blog, gli chiesi se poteva regalarmi un disegnino di Gea.
Per me che sono un assoluto analfabeta nel disegno artistico, è impressionante vedere come, in cinque minuti e con tre pennarelli, si possa realizzare una cosa come questa.

mercoledì 7 settembre 2011

Palinsesto palindromo

Un palindromo è una parola che, letta al rovescio, rimane identica.
Il titolo del post che mi sono inventato significa che mi sono accorto che esistono un sacco di programmi televisivi che, visti da una parte o dall'altra, sono identici.




Forum - Verdetto Finale
Matrix - Porta a porta
Mistero - Voyager
Io canto - Ti lascio una canzone
Paperissima sprint - Crazy parade

... e soprassediamo sulle produzioni fiction.

Ma è possibile che Mediaset e Rai si facciano concorrenza in questo modo?
Capisco che in tutti i campi della vendita, se un mio concorrente fa una cosa che ha successo, io cerco di cavalcare l'onda sfruttando il lavoro fatto da lui e seguo il filone.
Ma qui non si tratta di sfruttare una tematica, ma di riproporre esattamente la stessa cosa.

Questa piccola considerazione sulla ripetitività (e quindi noiosità) dei programmi televisivi, unita alla intrinseca scarsa qualità (almeno per la tivvù generalista), mi porta a pensare, visto che non sono un analfabeta informatico, che l'intrattenimento per mio figlio non passerà più dalla televisione ma dall'internetto.

E tra vent'anni alcuni della mia generazione si troveranno in difficoltà come le bisnonne di adesso alle prese con i decoder digitali!

lunedì 5 settembre 2011

FICO!!!

Lo ammetto, questa gliel'ho insegnata io.

Quando deve dimostrare entusiasmo per qualcosa, tipo se gli chiedi: bimbo, andiamo al parchetto? fino a qualche tempo fa rispondeva con un entusiastico IIIHEEE!!! ... e i pugni in alto in segno di vittoria.

Da qualche tempo invece ti risponde con i gesto dei due pollici up e gridando FIKOOO!!!

Le prime volte era esilarante perchè cercava di farlo con tutte le altre dita, tranne che con i pollici.
E poi quella bocca a culo di gallina è fenomenale!

sabato 3 settembre 2011

Il parchetto fai da te

Per ora il parchetto privato nel giardino comprende: scivolo regalo della zia e dei nonni, sabbiera a forma di tartaruga regalo di mamma e papà, tenda-igloo dell'ikea.

E questo già basterebbe a fare del nostro cortile un piccolo angolo di paradiso hobbit.
Ma per l'estate abbiamo esagerato e abbiamo comprato (in offerta) il piscinone gonfiabile.

E restare a casa non è mai stato più divertente!

venerdì 2 settembre 2011

Curre curre, guagliò!

... e poi mi dicono che la corsa è lo sport più economico in assoluto.
Checcevò? Bastano un paio di scarpe e hai tutta l'attrezzatura.
In parte è vero, però poi arrivato a certi livelli l'attrezzatura e tutto il contorno costano mica male.

Questa settimana abbiamo speso:
48 € per l'iscrizione alla mezza maratona di Monza, il 18 settembre io e la bionda;
120 € per due certificati medici per la pratica di sport a livello agonistico;
249 € su misterrunning.com per la biondina tra scarpe nuove (siamo stati fortunati, abbiamo trovato lo stesso modello dell'altra volta ma a quasi metà prezzo, visto che è uscita la nuova versione aggiornata) e il garmin grigio e rosa;
130 € per le mie scarpe nuove (qui sono stato meno fortunato: il modello vecchio a cento euri c'era ma non avevano la mia misura).

Ma non potevamo più aspettare a cambiare le scarpe: io con le mie ho fatto circa 1.000 km (quando tutti gli esperti consigliano di cambiarle attorno agli 800) e, seppure ancora belle dal punto di vista estetico, cominciavano ad avere degli evidenti segni di usura.

Asics Kaiano 16 vs 17
Sono praticamente identiche ma il colore delle nuove è semplicemente fichissimo
La suola è consumata in maniera soddisfacentemente omogenea.
Però è consumata!
Che con l'uso le scarpe perdono le loro caratteristiche di elasticità, tenuta ed ammortizzamento. E con il mio peso non proprio piuma, non avere scarpe adeguate può portare a infortuni muscolari e/o articolari più o meno seri.
Ed ora, guaglione, non hai che da correre!

giovedì 1 settembre 2011

Sorella / zia / mamma

Mia sorella ha sette anni in meno di me.
Quindi è stata una bambina quando io ero in fase preadolescenziale, cioè in quella fase piena di menate e di lasciami stare in cui l'ultima cosa di cui si ha bisogno è una bimba petulante che viene a rubarti il tuo spazio vitale e con cui devi dividere quello che dovrebbe essere il tuo spazio privato: la cameretta.
E poi, diciamocelo, lei è sempre stata particolarmente rompiballe.
Questo per dire che non ci siamo annusati molto, anzi, negli ultimi anni prima che io me ne andassi di casa posso affermare che ci stavamo cordialmente sulle palle.

Poi uno esce di casa e, dopo qualche anno, con la giusta prospettiva delle cose (dove giusta = il più lontano possibile), comincia a capire meglio ed apprezzare una persona.
Chiariamo, ha sempre un carattere che si potrebbe tranquillamente definire dimmerda.
Testarda, con pochissimo tatto, tirchia e pesaaaaante.
Ma poi scopri che ha anche un gran cuore.
Ed arrivi fino a cercarla e a stimarla.
Non sono sicuro che lei abbia capito questo mio mutamento di sentimenti nei suoi confronti ... d'altronde, se escludiamo il mio rapporto con la biondina e con il bimbo, io dal punto di vista affettivo sono poco espansivo (in questo ci somigliamo molto): penso che si possono contare sulle dita di una mano le volte che ci siamo abbracciati o baciati.
L'ho già scritto da un'altra parte: siamo una famiglia di anaffettivi.

Ma il bimbo la adora.
La nominerà cento volte al giorno, se vede un telefono la prima cosa che fa è dire chiamo la zia e quando la vede ci gioca contento e ci fa delle grasse risate.

Bene, diamo una botta positiva al mio karma ed espletiamo fino in fondo questa formalità dicendolo chiaramente:
Ti voglio bene sorella ...
... e ti auguro che il figlio che stai aspettando sia parte della felicità che ti meriti.