Occasione ghiottissima quella di sabato sera scorso: la tua prima gara trail e il ritorno alla corsa insieme per te e la biondina dopo ben otto anni (mezza maratona di Verona di febbraio 2011).
Perchè si, certe campestri che corri nel circondario sono paragonabili a dei trail, ma mai ti era successo di appuntarti un numero su strade sterrate. E anche il fatto di gareggiare con la biondina, c'erano stati anche esempi recenti di gare in cui vi siete iscritti tutti e due, ma ad esempio alla mezza di Lodi dell'anno scorso vi siete salutati alla partenza e vi siete rivisti all'arrivo, mentre stavolta si pensava di correre insieme.
Tra l'altro esordio con il botto, perchè se è vero che non erano tantissimi chilometri e il percorso non era impossibile (rispetto a certe gare che fa la biondina), si parla di correre tra boschi e colline al buio, visto la partenza alle 9 di sera.
Tutta colpa dei Night Trail e della brutta gente che frequenta la biondina. Erano riusciti a convincerla a fare il percorso intero della maratona, e addirittura a convincerti che fosse una buona idea correre con lei una 42 km con i pochi lunghi di corsa che hai nelle gambe in questo momento, con il rischio che poi ti possa rimanere addosso la cotta per settimane, mentre sei li ad accumulare allenamenti combinati per l'IronMan.
Poi, per tua fortuna, molta gente ha deciso per altre gare, e allora, non avendo più la compagnia che vi immaginavate, avete deciso di correre la mezza.
Prima di andare avanti: tutto questo è stato possibile perchè Luca è stato a dormire per la prima volta in dieci anni a casa dei nonni a San Colombano. E anche quello meriterebbe un post a parte, in cui parlare della serata al bar del paese col nonno a veder giocare a scopa d'assi a coppie (e ampliare il proprio portafoglio di parolacce), dei cani che avrebbe portato anche a letto, del Diario di una schiappa letto assieme alla nonna, delle mance, ecc.
Facciamo che basta quest'accenno.
La mezza, dicevamo.
Consegnato il figlio ai nonni, si va in direzione Piacenza, mentre si scatena un grosso temporalone. Previsto e passeggero, certo, ma non per questo meno preoccupante.
Arrivati con largo anticipo, avete tutto il tempo di iscrivervi, prepararvi, e far passare il tempo nel palazzetto dell'organizzazione, dove assistete ad alcune partite di bocce. Quello sport a suo modo affascinante, dove arzilli nonnetti (alcuni con seri problemi di obesità) con divise quantomeno imbarazzanti lanciano bocce e bestemmie.
All'ora della partenza il cielo si è aperto, e la temperatura è l'ideale per correre. Vi trovate in un centinaio sotto il gonfiabile della partenza e, dopo un breve briefing, con pochi minuti di ritardo rispetto alle 21, si parte.
La tua idea è quella di stare comodo. Ti sei detto che rimarrai tutto il tempo dietro alla biondina, al suo passo, e pensi di fare una passeggiata di salute. E per un primo tratto è in effetti così: nella parte piana chiacchierate un po' con gente che conoscete e ti guardi in giro tranquillo e rilassato. Poi comincia la salita, e ti accorgi che il passo della biondina è decisamente impegnativo per te.
Arriva il buio, e alla luce delle pile frontali vi inoltrate nei boschi.
La compagnia con cui avevate corso finora si è disciolta, e tranne poche luci che si intravedono in lontananza, correte in perfetta solitudine.
Il tratto in discesa al buio in una fitta vegetazione mette a dura prova le gambe, mentre l'ultimo tratto in pianura in un bosco mette a dura prova la testa. Per fortuna eravate in due a darvi un po' di sostegno morale, ma immagini l'alienazione data dalla combinazione stanchezza - isolamento che avranno provato quelli della maratona in quel punto.
Galvanizzati dall'aver superato alcune persone nel tratto in salita, e non essere stati ripresi successivamente, stringete i denti nell'ultimo tratto veloce e giungete all'arrivo con un tempo di tutto rispetto. Ma la sorpresa è tanta, quando l'addetto al rilevamento tempi vi dice che la biondina è la prima donna.
DISCLAIMER:
Si, era una gara molto locale, con pochi partecipanti, e le donne veramente veloci del circondario non hanno partecipato. Quindi sapete che il valore di questo primo posto è estremamente relativo. Però, come vi hanno fatto notare gli amici del night trail, chi non partecipa ha sempre torto. Perciò, con estrema soddisfazione, la biondina prende e porta a casa.
Ecco, da qui in avanti bisogna riportate dell'unico aspetto negativo di tutta la serata. Al nostro arrivo gli organizzatori erano spariti, perchè sono dovuti correre sul percorso ad aiutare un bel po' di atleti che si sono persi. Si capirà poi che in alcuni tratti alcuni [sciocchini] avevano spostato le balise (hai imparato un nuovo termine del trail running: deriva dal francese e significa segnale, etichetta) e mandato al diavolo la gara di molti atleti che puntavano alla vittoria. Non si sa se con l'intendo di nuocere o per goliardia, ma questi atti fanno il pari con l'odio che hai visto nel ciclismo, e ancora di più ti sembra una cosa senza senso.
Purtroppo per voi, questa cosa si è tramutata anche in un' attesa infinita per la premiazione, che si è svolta solo all'una e mezza, quando alle 23,45 era già arrivata la terza donna.
Capite certamente il problema delle persone disperse al buio, ed aiutare queste aveva sicuramente la priorità, ma con un'organizzazione più presente e una persona in più all'arrivo informata sui podi e le premiazioni, vi avrebbero risparmiato almeno un'ora e mezza di attesa.
A questo punto qualcuno avrebbe anche potuto pensare: ma vista la situazione, e visto che avete dovuto aspettare così tanto, non potevate semplicemente andarvene a casa?
Sicuramente si poteva abbandonare, e infatti il podio della mezza maschile alla fine non l'anno fatto, perchè gli uomini sono più furbi e non avevano voglia di aspettare.
Ma onestamente, si poteva rinunciare al salame e alla bottiglia di gutturnio del primo premio?
...e poi, ma quando vi ricapita l'occasione della foto sul gradino più alto?
Perchè si, certe campestri che corri nel circondario sono paragonabili a dei trail, ma mai ti era successo di appuntarti un numero su strade sterrate. E anche il fatto di gareggiare con la biondina, c'erano stati anche esempi recenti di gare in cui vi siete iscritti tutti e due, ma ad esempio alla mezza di Lodi dell'anno scorso vi siete salutati alla partenza e vi siete rivisti all'arrivo, mentre stavolta si pensava di correre insieme.
Tra l'altro esordio con il botto, perchè se è vero che non erano tantissimi chilometri e il percorso non era impossibile (rispetto a certe gare che fa la biondina), si parla di correre tra boschi e colline al buio, visto la partenza alle 9 di sera.
Tutta colpa dei Night Trail e della brutta gente che frequenta la biondina. Erano riusciti a convincerla a fare il percorso intero della maratona, e addirittura a convincerti che fosse una buona idea correre con lei una 42 km con i pochi lunghi di corsa che hai nelle gambe in questo momento, con il rischio che poi ti possa rimanere addosso la cotta per settimane, mentre sei li ad accumulare allenamenti combinati per l'IronMan.
Poi, per tua fortuna, molta gente ha deciso per altre gare, e allora, non avendo più la compagnia che vi immaginavate, avete deciso di correre la mezza.
Prima di andare avanti: tutto questo è stato possibile perchè Luca è stato a dormire per la prima volta in dieci anni a casa dei nonni a San Colombano. E anche quello meriterebbe un post a parte, in cui parlare della serata al bar del paese col nonno a veder giocare a scopa d'assi a coppie (e ampliare il proprio portafoglio di parolacce), dei cani che avrebbe portato anche a letto, del Diario di una schiappa letto assieme alla nonna, delle mance, ecc.
Facciamo che basta quest'accenno.
La mezza, dicevamo.
Consegnato il figlio ai nonni, si va in direzione Piacenza, mentre si scatena un grosso temporalone. Previsto e passeggero, certo, ma non per questo meno preoccupante.
Arrivati con largo anticipo, avete tutto il tempo di iscrivervi, prepararvi, e far passare il tempo nel palazzetto dell'organizzazione, dove assistete ad alcune partite di bocce. Quello sport a suo modo affascinante, dove arzilli nonnetti (alcuni con seri problemi di obesità) con divise quantomeno imbarazzanti lanciano bocce e bestemmie.
All'ora della partenza il cielo si è aperto, e la temperatura è l'ideale per correre. Vi trovate in un centinaio sotto il gonfiabile della partenza e, dopo un breve briefing, con pochi minuti di ritardo rispetto alle 21, si parte.
La tua idea è quella di stare comodo. Ti sei detto che rimarrai tutto il tempo dietro alla biondina, al suo passo, e pensi di fare una passeggiata di salute. E per un primo tratto è in effetti così: nella parte piana chiacchierate un po' con gente che conoscete e ti guardi in giro tranquillo e rilassato. Poi comincia la salita, e ti accorgi che il passo della biondina è decisamente impegnativo per te.
Arriva il buio, e alla luce delle pile frontali vi inoltrate nei boschi.
La compagnia con cui avevate corso finora si è disciolta, e tranne poche luci che si intravedono in lontananza, correte in perfetta solitudine.
Il tratto in discesa al buio in una fitta vegetazione mette a dura prova le gambe, mentre l'ultimo tratto in pianura in un bosco mette a dura prova la testa. Per fortuna eravate in due a darvi un po' di sostegno morale, ma immagini l'alienazione data dalla combinazione stanchezza - isolamento che avranno provato quelli della maratona in quel punto.
Galvanizzati dall'aver superato alcune persone nel tratto in salita, e non essere stati ripresi successivamente, stringete i denti nell'ultimo tratto veloce e giungete all'arrivo con un tempo di tutto rispetto. Ma la sorpresa è tanta, quando l'addetto al rilevamento tempi vi dice che la biondina è la prima donna.
DISCLAIMER:
Si, era una gara molto locale, con pochi partecipanti, e le donne veramente veloci del circondario non hanno partecipato. Quindi sapete che il valore di questo primo posto è estremamente relativo. Però, come vi hanno fatto notare gli amici del night trail, chi non partecipa ha sempre torto. Perciò, con estrema soddisfazione, la biondina prende e porta a casa.
Ecco, da qui in avanti bisogna riportate dell'unico aspetto negativo di tutta la serata. Al nostro arrivo gli organizzatori erano spariti, perchè sono dovuti correre sul percorso ad aiutare un bel po' di atleti che si sono persi. Si capirà poi che in alcuni tratti alcuni [sciocchini] avevano spostato le balise (hai imparato un nuovo termine del trail running: deriva dal francese e significa segnale, etichetta) e mandato al diavolo la gara di molti atleti che puntavano alla vittoria. Non si sa se con l'intendo di nuocere o per goliardia, ma questi atti fanno il pari con l'odio che hai visto nel ciclismo, e ancora di più ti sembra una cosa senza senso.
Purtroppo per voi, questa cosa si è tramutata anche in un' attesa infinita per la premiazione, che si è svolta solo all'una e mezza, quando alle 23,45 era già arrivata la terza donna.
Capite certamente il problema delle persone disperse al buio, ed aiutare queste aveva sicuramente la priorità, ma con un'organizzazione più presente e una persona in più all'arrivo informata sui podi e le premiazioni, vi avrebbero risparmiato almeno un'ora e mezza di attesa.
A questo punto qualcuno avrebbe anche potuto pensare: ma vista la situazione, e visto che avete dovuto aspettare così tanto, non potevate semplicemente andarvene a casa?
Sicuramente si poteva abbandonare, e infatti il podio della mezza maschile alla fine non l'anno fatto, perchè gli uomini sono più furbi e non avevano voglia di aspettare.
Ma onestamente, si poteva rinunciare al salame e alla bottiglia di gutturnio del primo premio?
...e poi, ma quando vi ricapita l'occasione della foto sul gradino più alto?
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