Sottotitolo: le colpe dei padri ricadono sui figli.
Hai già scritto nel post di cui questo è la naturale conseguenza, della tua cagionevole salute d'infanzia e della predisposizione del bimbo agli allergeni. Questi acari e graminacee finora avevano avuto come effetti sul bimbo quelli del raffreddore allergico: naso che cola, occhi rossi e lucidi, starnuti e poco altro. Speravi che fosse finita qui, ma sapevi che mentre lo pensavi facevi un torto al buon senso. Che prima o poi sarebbero comparsi anche problemi respiratori.
Dovevi solo aspettare. Ma neanche tanto.
Domenica scorsa, mentre stavate affrontando un pomeriggio noioso decidendo se uscire o seppellirvi in casa, la tosse secca e insistente che da un paio di giorni stava affliggendo il bimbo si è evoluta e è diventata quello che in effetti era. Comincia a tossire tanto insistentemente che sembra quasi che gli manchi il fiato, ma la mancanza di fiato non è l'effetto, ma la causa. La situazione tra l'altro precipita piuttosto velocemente e tu e la biondina vi ritrovate allarmati a vedere un bimbo che comincia a agitarsi, fa fatica a respirare e si spaventa.
L'unica cosa da fare è caricarlo in macchina e correre verso il pronto soccorso dell'ospedale. Durante il viaggio sembra che un po si calmi, e quando entrate dal pediatra (non avete aspettato molto, la vostra esperienza con l'ER è positiva) respira quasi decentemente. Ma la visita e la nostra descrizione non lasciano dubbi al dottore: è un broncospasmo.
Terapia: bentelan pastiglie e ventolin.
Dopo un paio di giorni il bimbo si è perfettamente ripreso ed è tornato ad essere quell'incrementatore entropico che tutti conoscono. In attesa della prossima crisi che sicuramente ci sarà, ma che ora sai come combattere e di cui non hai timore.
Ma il dejà-vù che hai avuto è stato potentissimo.
Hai passato molti anni, tra le elementari e le medie, in cui il problema dell'asma ha condizionato la tua vita sociale e in special modo il tuo approccio all'attività fisica. Approccio praticamente inesistente, perchè con questa scusa non hai mai fatto nessuno sport, nemmeno all'oratorio. Figurarsi a pensare di praticare costantemente calcio, basket, o chissà cos'altro. Ora il problema sembra passato, e con il senno di poi pensi (non sai se a torto o a ragione) che lo sport ti abbia aiutato a superare questa cosa. E adesso il ventolin non vuoi neanche vederlo, anche perchè il broncodilatatore è considerato doping!
E lo stesso speri per il bimbo. Vuoi che questo problema non diventi un handicap come lo è stato per te in adolescenza. Oggi ci sono i mezzi e le conoscenze che trent'anni fa non ci sono. Ma soprattutto tu hai un'esperienza diversa rispetto a quella dei tuoi genitori, che consideravano l'attività sportiva utile sì, ma fondamentalmente trascurabile.
Lo sport fa bene, non è solo un modo di dire.
Anzi, lo sport ti aiuta a stare bene.
Hai già scritto nel post di cui questo è la naturale conseguenza, della tua cagionevole salute d'infanzia e della predisposizione del bimbo agli allergeni. Questi acari e graminacee finora avevano avuto come effetti sul bimbo quelli del raffreddore allergico: naso che cola, occhi rossi e lucidi, starnuti e poco altro. Speravi che fosse finita qui, ma sapevi che mentre lo pensavi facevi un torto al buon senso. Che prima o poi sarebbero comparsi anche problemi respiratori.
Dovevi solo aspettare. Ma neanche tanto.
Domenica scorsa, mentre stavate affrontando un pomeriggio noioso decidendo se uscire o seppellirvi in casa, la tosse secca e insistente che da un paio di giorni stava affliggendo il bimbo si è evoluta e è diventata quello che in effetti era. Comincia a tossire tanto insistentemente che sembra quasi che gli manchi il fiato, ma la mancanza di fiato non è l'effetto, ma la causa. La situazione tra l'altro precipita piuttosto velocemente e tu e la biondina vi ritrovate allarmati a vedere un bimbo che comincia a agitarsi, fa fatica a respirare e si spaventa.
L'unica cosa da fare è caricarlo in macchina e correre verso il pronto soccorso dell'ospedale. Durante il viaggio sembra che un po si calmi, e quando entrate dal pediatra (non avete aspettato molto, la vostra esperienza con l'ER è positiva) respira quasi decentemente. Ma la visita e la nostra descrizione non lasciano dubbi al dottore: è un broncospasmo.
Terapia: bentelan pastiglie e ventolin.
San Ventolin, protettore degli asmatici |
Dopo un paio di giorni il bimbo si è perfettamente ripreso ed è tornato ad essere quell'incrementatore entropico che tutti conoscono. In attesa della prossima crisi che sicuramente ci sarà, ma che ora sai come combattere e di cui non hai timore.
Ma il dejà-vù che hai avuto è stato potentissimo.
Hai passato molti anni, tra le elementari e le medie, in cui il problema dell'asma ha condizionato la tua vita sociale e in special modo il tuo approccio all'attività fisica. Approccio praticamente inesistente, perchè con questa scusa non hai mai fatto nessuno sport, nemmeno all'oratorio. Figurarsi a pensare di praticare costantemente calcio, basket, o chissà cos'altro. Ora il problema sembra passato, e con il senno di poi pensi (non sai se a torto o a ragione) che lo sport ti abbia aiutato a superare questa cosa. E adesso il ventolin non vuoi neanche vederlo, anche perchè il broncodilatatore è considerato doping!
E lo stesso speri per il bimbo. Vuoi che questo problema non diventi un handicap come lo è stato per te in adolescenza. Oggi ci sono i mezzi e le conoscenze che trent'anni fa non ci sono. Ma soprattutto tu hai un'esperienza diversa rispetto a quella dei tuoi genitori, che consideravano l'attività sportiva utile sì, ma fondamentalmente trascurabile.
Lo sport fa bene, non è solo un modo di dire.
Anzi, lo sport ti aiuta a stare bene.
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