Sottotitolo: cronaca di una fine settimana lungo in Inghilterra tra voli low-cost, figure di tolla, paesaggi affascinanti e belle persone. Prima parte di un trittico di post.
Domenica mattina partenza da Bergamo Orio al Serio con volo Ryanair direzione London Stansted tu, la biondina e il bimbo. Passato il ceck-in e il controllo documenti con una certa apprensione (non è che la valigia pesa troppo? la carta di identità del bimbo sarà a norma? Il metal detector ci riserverà qualche sorpresa?) andate nella zona imbarchi. Lui non è la prima volta che viaggia in aereo (è da due anni circa che tutte le volte che vede un aereo in cielo dice che va a Formentera), ma comunque un certo grado di apprensione è presente tra i genitori, perché saranno solo poco meno di due ore di volo, ma possono diventare un inferno con un bambino spaventato e/o che sta male.
Però il bimbo parte bene: ha le giuste aspettative e anche una discreta dose di impazienza.
E sull'aereo si comporta in modo esemplare: cintura allacciata quando il segnale è acceso, quasi tutto il tempo della partenza e dell'atterraggio a guardare fuori dal finestrino affascinato, e per i momenti di noia molesta devi ringraziare san tablet.
Arrivati in anglaterra e dribblati i tedeschi con la maglietta rossa contenti e quelli con la maglietta nera e gialla incazzati reduci dalla finale di Champions League della sera prima (ma che erano accumunati dalla lattina di birra in mano alla mattina), siete accolti da Angela e Dennis, i vostri premurosissimi e splendidi ospiti e anfitrioni per questa vacanza, che puoi cominciare a ringraziare adesso e finire tra una settimana.
Prima cosa decidete di andare a casa loro a Cambridge per pranzare e passare la prima parte del pomeriggio. C'è subito da dire che dopo una settimana orrenda dal punto di vista meteorologico e specialmente un sabato sotto l'acqua, se ti avessero detto che dovevi andare in Inghilterra per poter stare in maglietta a prendere il sole non ci avresti creduto. Eppure siete riusciti a stare un po' a scaldarvi nel prato inglese della loro tipica e bella casa inglese.
Nel primo pomeriggio non avevate molto tempo prima di partire, ma siete riusciti lo stesso a fare una passeggiata dalla zona residenziale fino al limitare del centro storico, sul ponte del fiume Cam.
Dove i turisti della domenica pomeriggio prendono il sole sulle imbarcazioni a noleggio o sulle rive del fiume che in questa stagione dà il meglio di sé.
Poi è l'ora di spostarsi in macchina fino a Oxford, dove il giorno successivo ci sarà il matrimonio. La strada non è proprio poca (circa 90 miglia) e sarà stata la stanchezza, il traffico sostenuto di una bella domenica pomeriggio, sarà che stare seduto davanti a sinistra ti dà una brutta sensazione, alla fine sia te che la biondina siete arrivati abbastanza provati.
Ma passa alla svelta anche perché l'albergo era bellissimo, con la tipica aria poeticamente britannica e una molto più prosaica piscina riscaldata che il bimbo ha voluto a tutti i costi provare anche se aveva il raffreddore.
Nella categoria figure di tolla potete annoverare che mentre tu e il bimbo vi stavate asciugando e rivestendo nello spogliatoio della piscina, senza alcun apparente motivo lui si mette a cantare a squarciagola fratelli d'italia in mezzo a un gruppetto di (fortunatamente) imperturbabili inglesi.
A coronare la giornata la bellissima vista che si godeva dalla vostra camera dell'emozionante tramonto sulle campagne dell'Oxfordshire.
Della giornata successiva, cioè il lunedì del matrimonio e del suo ricevimento, parlerai in un post successivo a parte che hai già incominciato, e che finirai il prima possibile. Parola di lupetto.
Manca di parlare del martedì. Giornata che, grazie ancora alla gentilezza dei nostri ospiti, avete passato come turisti nel centro di Oxford prima di tornare all'aeroporto per il rientro in Italia. Giove Pluvio (o il suo corrispettivo del pantheon celtico) ha previsto per voi l'emozione di una tipica giornata inglese e quindi dalla mattina appena sveglia a mezz'ora prima del decollo avete goduto di pioggia abbondante, freddo e vento che hanno disturbato un po' l'escursione. Ma non ti puoi lamentare: meglio martedì che il lunedì del matrimonio, per esempio.
Arrivati a Oxford prima tappa al Pembroke College, dove vive e studia Lorenz, fratello della sposa. Un College dove la parte nuova inaugurata pochi mesi fa:
si amalgama e integra con la parte storica.
Dopo pochi passi si entra in una dei più belli e imponenti college della città: il Christ Church, con i suoi chiostri grossissimi, la sua cappella storica e i giardini in fiore. Ma che tu vuoi ricordare soprattutto per il refettorio: un trionfo di salone con soffitto a travi intagliate e pieno di quadri e stemmi. Mentre eri dentro e ti guardavi in giro con la bocca aperta, continuavi a pensare a quanto fosse simile alla mensa di Hogwarts nei film di Harry Potter, per poi scoprire sulla guida che quella parte del film era proprio stata girata lì.
Finito il giro turistico tutti a mangiare in un tipico locale di fronte al College: il Cafè Loco, dove per un oretta ti è sembrato di essere in un set di quelle commedie brillanti che andavano di moda qualche anno fa.
Qui il bimbo ha aggiunto un altro sandwich alla sua collezione, mentre tu hai provato l'handmade fish cake.
Finito di mangiare e passato anche un lasso di tempo ragionevole aspettando che spiovesse (che è relativo: in Italia ci sono locali che appena hai posato la forchetta sul piatto si avvicina il cameriere con il conto in mano e lo sguardo truce per farti sloggiare, mentre lì sembravano tutti più rilassati), prendete il coraggio a due mani e affrontate il tempaccio infame per l'ultima passeggiata in centro con annessa visita a un paio di negozietti per i souvenirs.
Il bimbo era stanco ed è riuscito fino ad addormentarsi nel passeggino con una copertura antipioggia d'emergenza.
Finito di prendere l'acqua, altro viaggio in macchina verso l'aeroporto e ritorno a casa stanchissimi ma felici per la bella esperienza.
Per le conclusioni e alcune considerazioni portate un po' di pazienza che è in cantiere un altro post un po più serio.
Domenica mattina partenza da Bergamo Orio al Serio con volo Ryanair direzione London Stansted tu, la biondina e il bimbo. Passato il ceck-in e il controllo documenti con una certa apprensione (non è che la valigia pesa troppo? la carta di identità del bimbo sarà a norma? Il metal detector ci riserverà qualche sorpresa?) andate nella zona imbarchi. Lui non è la prima volta che viaggia in aereo (è da due anni circa che tutte le volte che vede un aereo in cielo dice che va a Formentera), ma comunque un certo grado di apprensione è presente tra i genitori, perché saranno solo poco meno di due ore di volo, ma possono diventare un inferno con un bambino spaventato e/o che sta male.
Però il bimbo parte bene: ha le giuste aspettative e anche una discreta dose di impazienza.
E sull'aereo si comporta in modo esemplare: cintura allacciata quando il segnale è acceso, quasi tutto il tempo della partenza e dell'atterraggio a guardare fuori dal finestrino affascinato, e per i momenti di noia molesta devi ringraziare san tablet.
Arrivati in anglaterra e dribblati i tedeschi con la maglietta rossa contenti e quelli con la maglietta nera e gialla incazzati reduci dalla finale di Champions League della sera prima (ma che erano accumunati dalla lattina di birra in mano alla mattina), siete accolti da Angela e Dennis, i vostri premurosissimi e splendidi ospiti e anfitrioni per questa vacanza, che puoi cominciare a ringraziare adesso e finire tra una settimana.
Prima cosa decidete di andare a casa loro a Cambridge per pranzare e passare la prima parte del pomeriggio. C'è subito da dire che dopo una settimana orrenda dal punto di vista meteorologico e specialmente un sabato sotto l'acqua, se ti avessero detto che dovevi andare in Inghilterra per poter stare in maglietta a prendere il sole non ci avresti creduto. Eppure siete riusciti a stare un po' a scaldarvi nel prato inglese della loro tipica e bella casa inglese.
Nel primo pomeriggio non avevate molto tempo prima di partire, ma siete riusciti lo stesso a fare una passeggiata dalla zona residenziale fino al limitare del centro storico, sul ponte del fiume Cam.
Dove i turisti della domenica pomeriggio prendono il sole sulle imbarcazioni a noleggio o sulle rive del fiume che in questa stagione dà il meglio di sé.
Poi è l'ora di spostarsi in macchina fino a Oxford, dove il giorno successivo ci sarà il matrimonio. La strada non è proprio poca (circa 90 miglia) e sarà stata la stanchezza, il traffico sostenuto di una bella domenica pomeriggio, sarà che stare seduto davanti a sinistra ti dà una brutta sensazione, alla fine sia te che la biondina siete arrivati abbastanza provati.
Ma passa alla svelta anche perché l'albergo era bellissimo, con la tipica aria poeticamente britannica e una molto più prosaica piscina riscaldata che il bimbo ha voluto a tutti i costi provare anche se aveva il raffreddore.
Nella categoria figure di tolla potete annoverare che mentre tu e il bimbo vi stavate asciugando e rivestendo nello spogliatoio della piscina, senza alcun apparente motivo lui si mette a cantare a squarciagola fratelli d'italia in mezzo a un gruppetto di (fortunatamente) imperturbabili inglesi.
A coronare la giornata la bellissima vista che si godeva dalla vostra camera dell'emozionante tramonto sulle campagne dell'Oxfordshire.
Della giornata successiva, cioè il lunedì del matrimonio e del suo ricevimento, parlerai in un post successivo a parte che hai già incominciato, e che finirai il prima possibile. Parola di lupetto.
Manca di parlare del martedì. Giornata che, grazie ancora alla gentilezza dei nostri ospiti, avete passato come turisti nel centro di Oxford prima di tornare all'aeroporto per il rientro in Italia. Giove Pluvio (o il suo corrispettivo del pantheon celtico) ha previsto per voi l'emozione di una tipica giornata inglese e quindi dalla mattina appena sveglia a mezz'ora prima del decollo avete goduto di pioggia abbondante, freddo e vento che hanno disturbato un po' l'escursione. Ma non ti puoi lamentare: meglio martedì che il lunedì del matrimonio, per esempio.
Arrivati a Oxford prima tappa al Pembroke College, dove vive e studia Lorenz, fratello della sposa. Un College dove la parte nuova inaugurata pochi mesi fa:
si amalgama e integra con la parte storica.
Dopo pochi passi si entra in una dei più belli e imponenti college della città: il Christ Church, con i suoi chiostri grossissimi, la sua cappella storica e i giardini in fiore. Ma che tu vuoi ricordare soprattutto per il refettorio: un trionfo di salone con soffitto a travi intagliate e pieno di quadri e stemmi. Mentre eri dentro e ti guardavi in giro con la bocca aperta, continuavi a pensare a quanto fosse simile alla mensa di Hogwarts nei film di Harry Potter, per poi scoprire sulla guida che quella parte del film era proprio stata girata lì.
Finito il giro turistico tutti a mangiare in un tipico locale di fronte al College: il Cafè Loco, dove per un oretta ti è sembrato di essere in un set di quelle commedie brillanti che andavano di moda qualche anno fa.
Qui il bimbo ha aggiunto un altro sandwich alla sua collezione, mentre tu hai provato l'handmade fish cake.
Finito di mangiare e passato anche un lasso di tempo ragionevole aspettando che spiovesse (che è relativo: in Italia ci sono locali che appena hai posato la forchetta sul piatto si avvicina il cameriere con il conto in mano e lo sguardo truce per farti sloggiare, mentre lì sembravano tutti più rilassati), prendete il coraggio a due mani e affrontate il tempaccio infame per l'ultima passeggiata in centro con annessa visita a un paio di negozietti per i souvenirs.
Il bimbo era stanco ed è riuscito fino ad addormentarsi nel passeggino con una copertura antipioggia d'emergenza.
Finito di prendere l'acqua, altro viaggio in macchina verso l'aeroporto e ritorno a casa stanchissimi ma felici per la bella esperienza.
Per le conclusioni e alcune considerazioni portate un po' di pazienza che è in cantiere un altro post un po più serio.
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