Fino a qualche tempo fa in casa tua il piccolo paesino di Gossolengo (PC) era famoso per un ristorante dove si mangia bene, ma bene bene in modo assurdo. Specialità piacentine: gnocco fritto, affettati e formaggi, pisarei e fasò con dell'ottimo ortrugo.
Poi qualche anno fa il nome del paesino ti è balzato all'occhio come paese natale di una delle giovani cantanti italiane più promettenti e non figlia dei talent. Maria Chiara Fraschetta, che come nome d'arte si è scelta il nome impegnativo di Nina Simone e il cognome della madre.
Lunedì sera, dopo aver comprato i biglietti su internet appena quattro giorni prima (visto che non era prevista e la data l'hai scovata per caso surfando), tu, la biondina e la zia stordita siete andati agli Arcimboldi, per il concerto di Nina Zilli.
La ragazza stà portando in tour il secondo album L'amore è femmina che è presente sul tuo ipod, anche se con una rotazione inferiore rispetto al primo Sempre lontano che preferisci, vista anche la maggioranza di canzone in levare.
Quasi due ore di ottima musica di questi due album e qualche cover di alcune splendide canzoni di quelle con l'anima, come Etta James, Diana Ross, Nina Simone e Mina.
Nel frattempo si permette anche tre cambi d'abito, da vera diva, e te non puoi che apprezzare il notevole tasso di femminità e sexappeal.
Voce splendida con un controllo dal vivo paragonabile a gente come Giorgia, che per te è e rimane la pietra di paragone tecnica.
L'unico appunto che ti senti di fare riguarda la band, che è certamente ottima per quel genere di musica, ma sarebbe potuto essere al top con l'aggiunta di un paio di coriste e un paio di fiati un più (assieme alla tromba e al sax tenore, avresti visto bene un trombone, ma sopattutto un sax baritono, che con il blues e il tempo in levare ci và a nozze).
Ma si sono fatti perdonare con la sorpresina finale, finiti anche i saluti:
... e brava Nina Zilli!
Viva il blues!
Viva il soul!
... e viva i pisarei e fasò!
Poi qualche anno fa il nome del paesino ti è balzato all'occhio come paese natale di una delle giovani cantanti italiane più promettenti e non figlia dei talent. Maria Chiara Fraschetta, che come nome d'arte si è scelta il nome impegnativo di Nina Simone e il cognome della madre.
Lunedì sera, dopo aver comprato i biglietti su internet appena quattro giorni prima (visto che non era prevista e la data l'hai scovata per caso surfando), tu, la biondina e la zia stordita siete andati agli Arcimboldi, per il concerto di Nina Zilli.
La ragazza stà portando in tour il secondo album L'amore è femmina che è presente sul tuo ipod, anche se con una rotazione inferiore rispetto al primo Sempre lontano che preferisci, vista anche la maggioranza di canzone in levare.
Quasi due ore di ottima musica di questi due album e qualche cover di alcune splendide canzoni di quelle con l'anima, come Etta James, Diana Ross, Nina Simone e Mina.
Nel frattempo si permette anche tre cambi d'abito, da vera diva, e te non puoi che apprezzare il notevole tasso di femminità e sexappeal.
Voce splendida con un controllo dal vivo paragonabile a gente come Giorgia, che per te è e rimane la pietra di paragone tecnica.
L'unico appunto che ti senti di fare riguarda la band, che è certamente ottima per quel genere di musica, ma sarebbe potuto essere al top con l'aggiunta di un paio di coriste e un paio di fiati un più (assieme alla tromba e al sax tenore, avresti visto bene un trombone, ma sopattutto un sax baritono, che con il blues e il tempo in levare ci và a nozze).
Ma si sono fatti perdonare con la sorpresina finale, finiti anche i saluti:
... e brava Nina Zilli!
Viva il blues!
Viva il soul!
... e viva i pisarei e fasò!
mai più così d'accordo!
RispondiEliminaconcerto stupendo, nina con una padronanza di voce e di palco davvero rare, soprattutto per un'italiana, e una band che spacca!