Era un bel po di tempo che non facevo gare di corsa, sia cronometrate che amatoriali.
Più precisamente dalla campestre di Marudo, dell'inizio di luglio. E, visto che fin quando dura alla domenica mattina preferisco andare in bici, c'è voluta una gara di venerdì sera per farmi indossare il numero sulla maglietta.
Il palio di Codogno è pubblicizzato come Staffetta podistica non competitiva a squadre ma alla fine per molti dei partecipanti si è trasformata in una gara tirata alla morte.
La partenza alle 9 e un quarto, quarantatre squadre di cinque persone che percorrono per quattro volte un anello di poco più di 500 metri in centro del paese, per un totale di 2km e 300 metri a testa. Praticamente la gara più corta che ho mai fatto in vita mia.
Risulta sportivo di tutto rispetto: con i quattro soci (di cui tre non conoscevo, ma il quarto è uno dei miei colleghi fissi di allenamento) ci siamo posizionati al 7° posto su 43 squadre. Tempo totale 40' 47" per la squadra e 8'18" per me. Velocità che non avrei pensato possibile, ma il numero sulla maglia anche stavolta ha fatto il miracolo.
Ottimo risultato anche per la biondina e la zia stordita.
Ma lo spettacolo della serata è stato il bimbo.
Erano già alcuni giorni che continuava a dire che voleva fare la gara di corsa, e non abbiamo potuto far altro che portarcelo dietro, anche se eravamo consapevoli dei problemi logistici. Infatti ho dovuto faticare non poco a convincerlo a non mettersi a correre insieme a me sul circuito. Ma alla fine della mia frazione ha voluto indossare a tutti i costi il mio pettorale (d'altronde era destino: il numero 43 è nel suo cuore) e ho dovuto passare il resto della serata nella piazza ad alternare corse e stretching, mentre la gente attorno ci guardava e rideva.
Fine serata con pasta party (ottimamente organizzato) dove il bimbo ha avuto il coraggio di mettersi a mangiare un paio di fette di salame alle undici di sera. Una vera fogna!
Più precisamente dalla campestre di Marudo, dell'inizio di luglio. E, visto che fin quando dura alla domenica mattina preferisco andare in bici, c'è voluta una gara di venerdì sera per farmi indossare il numero sulla maglietta.
Il palio di Codogno è pubblicizzato come Staffetta podistica non competitiva a squadre ma alla fine per molti dei partecipanti si è trasformata in una gara tirata alla morte.
La partenza alle 9 e un quarto, quarantatre squadre di cinque persone che percorrono per quattro volte un anello di poco più di 500 metri in centro del paese, per un totale di 2km e 300 metri a testa. Praticamente la gara più corta che ho mai fatto in vita mia.
Risulta sportivo di tutto rispetto: con i quattro soci (di cui tre non conoscevo, ma il quarto è uno dei miei colleghi fissi di allenamento) ci siamo posizionati al 7° posto su 43 squadre. Tempo totale 40' 47" per la squadra e 8'18" per me. Velocità che non avrei pensato possibile, ma il numero sulla maglia anche stavolta ha fatto il miracolo.
Ottimo risultato anche per la biondina e la zia stordita.
Ma lo spettacolo della serata è stato il bimbo.
Erano già alcuni giorni che continuava a dire che voleva fare la gara di corsa, e non abbiamo potuto far altro che portarcelo dietro, anche se eravamo consapevoli dei problemi logistici. Infatti ho dovuto faticare non poco a convincerlo a non mettersi a correre insieme a me sul circuito. Ma alla fine della mia frazione ha voluto indossare a tutti i costi il mio pettorale (d'altronde era destino: il numero 43 è nel suo cuore) e ho dovuto passare il resto della serata nella piazza ad alternare corse e stretching, mentre la gente attorno ci guardava e rideva.
Bimbo, fai i muscoli! |
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