La strada più comoda è quella che spesso porta dalla parte sbagliata.
Questo è vero praticamente sempre, e ha due valenze.
Quella divertente tipo legge di Murphy (la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo), cioè se sei ad un bivio e scegli la strada che ti sembra più comoda, questa sarà quella sbagliata.
Oppure, fuor di metafora, quella più filosofica che insegna che se vuoi ottenere una cosa e hai di fronte a te due modi per arrivarci (quello facile e il modo complicato e tortuoso, che richiede lavoro e sacrifici), quasi sempre per ottenere risultati certi e duraturi devi fare la strada lunga.
Ragionamenti banali al limite della stupidità, ma in questi giorni mi è capitato di pensarci in rapporto all'educazione del bimbo.
Esempio: il momento della pappa.
L'obbiettivo è quello di far mangiare il bimbo e i modi sono due: lo imbocchi tu mentre lui si distrae con i suoi cartoni animati, oppure cerchi di farlo mangiare da solo.
Anche se dall'esterno può sembrare il contrario, la cosa più comoda per il genitore è la prima ipotesi, perché mangia senza quasi guardare quello che gli dai, e in quattro e quattr'otto (senza che si sporchi) hai già che finito e poi puoi mangiare tu.
Se invece decidi che mangerà da solo (sempre che la pietanza lo permetta) sai già che comincerà a distrarsi, si sporcherà, sarà lentissimo e dovrai continuamente richiamarlo all'attenzione ogni forchettata.
Credetemi, un vero supplizio.
Però poi ci pensi e realizzi che ha già tre anni, tra qualche mese andrà all'asilo e dovrà necessariamente mangiare da solo, e allora capisci che la strada più lunga è l'unica che gli permetterà di essere.
Un piccolo esempio che ti fa capire che nella vita quotidiana, per raggiungere il tuo obbiettivo principale (l'educazione di tuo figlio) spesso devi avere più pazienza e investire più energie di quanto non sembri necessario.
Capisci che la tua comodità spesso non coincide con i suoi interessi.
E cambi la tua prospettiva e le tue priorità.
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