Visto che quella passata è stata la prima, vera e definitiva domenica d'estate, noi si è deciso di andare al mare.
Qualche anno fa (nella mia vita a.b.) almeno una volta all'anno ci capitava di andare a fare una gita in giornata al mare. Era una bella abitudine.
Abitiamo in un posto dove la distanza dalle spiagge è al limite della fattibilità giornaliera. La riviera romagnola ci è preclusa, ma con 150 km circa si arriva ai primi lidi liguri e anche se la strada non è delle migliori, diciamo che (al netto del traffico) in due ore arrivi in posti incantevoli. La riviera di levante è fantastica per le gite di pochi giorni, penso invece che per soggiorni più lunghi è meglio il ponente. Il motivo di questa discriminazione è che per soggiorni lunghi preferisco il mare con spiagge ampie, con la sabbia, e con una sistemazione orografica abbastanza agevole. Mentre per le gite si va alla ricerca di qualcosa di bello e particolare da vedere: il parco naturale, il paesino caratteristico, la passeggiata naturalistica, la caletta nascosta.
Per questo motivo negli anni abbiamo frequentato e conosciamo abbastanza bene Camogli, Recco, Santa Margherita Ligure, Moneglia, le Cinque Terre (una volta abbiamo fatto la traversata a piedi Riomaggiore / Monterosso), Lerici, Bocca di Magra, fino alla toscana di Marina di Massa.
Abbiamo deciso che il bimbo è abbastanza grande per affrontare lo sbattimento, quindi è arrivato il momento di riprendere le belle abitudini di una volta: gita in giornata a Marina di Massa.
Ma, come ormai saprete, non c'è domenica senza attività sportiva. Il piano è quello di portarci le bici da corsa smontate nel baule per farci una bella gita a Montemarcello e Lerici (circa 70 km con 600 m di dislivello positivo) e i nonni al seguito per le operazioni di babysitteraggio.
Bene, dopo la premessa più lunga mai concepita nella storia del blogging passiamo alla cronaca della giornata.
Con un leggero ritardo sulla tabella di marcia (Magda, tu mi adori? Sì, Furio ... E allora lo vedi che la cosa è reciproca?) saliamo in macchina con tutto pronto: bici già smontate e caricate dal giorno prima, attrezzatura varia tra cui paletta e secchiello stipati nel baule, nonni sui sedili posteriori con cinture di sicurezza (!!) e bimbo già incastonato nel suo seggiolino.
Pronti?
ANDIAMOOOOoo .............
... [rumore di sottofondo di motorino di avviamento che non funziona] ...
Panico!
Alcuni minuti di concitazione in cui ci si confronta a voce alta su cosa fare, se rimandare o partire lo stesso in ritardo (perché in queste situazioni di stress emotivo difficilmente si riesce a restare calmi e lucidi) e si decide di cambiare macchina e partire lo stesso.
Seguono circa quindici minuti di confusione in cui bisogna spostare a spinta la mia jeep, scaricarla completamente, caricare la macchina della biondina (il baule è leggermente più piccolo, quindi le bici devono essere incastrate con perizia) e ripartire.
Questo è quello che si può definire cominciare malissimo la giornata. (E UNO).
Viaggio tranquillo solo che alla fine sbaglio uscita dell'autostrada e imbocco la precedente, cosa che mi obbliga a percorrere una decina di chilometri in strade trafficate e parzialmente chiuse al traffico per una gara di bici juniores che crea una serie di file e rallentamenti. (E DUE).
Finalmente arriviamo al bagno Haiti a Marina dei Ronchi e, dopo aver sistemato il bimbo e i nonni, partiamo in bici con un ritardo abissale. Infatti è praticamente l'orario di punta per queste stradine di lungomare. Cosa che sommata alla deviazione che dobbiamo fare per la gara di bici, rendono i primi quindici chilometri un calvario di traffico intenso e guidatori della domenica. (E TRE).
Arrivati a Bocca di Magra, praticamente quasi all'inizio della salita per Montemarcello, troviamo la splendida sorpresa del ponte chiuso per lavori di rifacimento a seguito dell'inondazione dell'autunno scorso. Questo ci obbliga a prenderla larghissima e a sorbirci altri dieci chilometri di strada statale a respirate lo smog invece che la salsedine. Tra l'altro questa deviazione ci fa perdere altro tempo e quindi dobbiamo a malincuore decidere di tagliare il percorso e non andare fino a Lerici, ma scollinare solo Montemarcello. (E QUATTRO).
Inoltre, dovendo improvvisare il percorso a causa delle deviazioni, sbaglio spesso strada e questo non fa bene ai nervi miei e della biondina già provati dagli oltraggi, i sassi e i dardi dell'oltraggiosa fortuna. (Ma dove @#**§ vai? Ti ho detto di girare di lì!! Senti, adesso mi hai rotto i °*§§@##, ti dai una calmata?? ). (E CINQUE).
E come se non bastasse sulla provinciale mi procuro un incidente frontale con una vespa che mi lascia in ricordo il suo pungiglione. Rimedio un gonfiore al ginocchio e un bruciore che mi accompagna per alcuni chilometri. (E SEI).
E qui il nostro karma decide che basta.
Si da una regolata e da quel momento in avanti la giornata prosegue come uno si aspetterebbe da una tranquilla giornata al mare.
La parte in bici, lasciate le statali, è stata proprio un bel giro in posti da cartolina.
Tornati alla base abbiamo scoperto un bimbo che è stato bravissimo con i nonni e che era entusiasta del mare, della spiaggia e di tutto il contorno (Bimbo, hai già mangiato con i nonni? Si papà, il toast era delizioso!!).
E che adora la spiaggia.
Si è divertito tanto che si è fin dimenticato di fare il riposino al pomeriggio, per poi svenire sulla macchina e dormire due ore filate da casello a casello.
Per poi rinvenire la sera e giocare come un matto quando il papà e la mamma erano cotti!
Qualche anno fa (nella mia vita a.b.) almeno una volta all'anno ci capitava di andare a fare una gita in giornata al mare. Era una bella abitudine.
Abitiamo in un posto dove la distanza dalle spiagge è al limite della fattibilità giornaliera. La riviera romagnola ci è preclusa, ma con 150 km circa si arriva ai primi lidi liguri e anche se la strada non è delle migliori, diciamo che (al netto del traffico) in due ore arrivi in posti incantevoli. La riviera di levante è fantastica per le gite di pochi giorni, penso invece che per soggiorni più lunghi è meglio il ponente. Il motivo di questa discriminazione è che per soggiorni lunghi preferisco il mare con spiagge ampie, con la sabbia, e con una sistemazione orografica abbastanza agevole. Mentre per le gite si va alla ricerca di qualcosa di bello e particolare da vedere: il parco naturale, il paesino caratteristico, la passeggiata naturalistica, la caletta nascosta.
Per questo motivo negli anni abbiamo frequentato e conosciamo abbastanza bene Camogli, Recco, Santa Margherita Ligure, Moneglia, le Cinque Terre (una volta abbiamo fatto la traversata a piedi Riomaggiore / Monterosso), Lerici, Bocca di Magra, fino alla toscana di Marina di Massa.
Abbiamo deciso che il bimbo è abbastanza grande per affrontare lo sbattimento, quindi è arrivato il momento di riprendere le belle abitudini di una volta: gita in giornata a Marina di Massa.
Ma, come ormai saprete, non c'è domenica senza attività sportiva. Il piano è quello di portarci le bici da corsa smontate nel baule per farci una bella gita a Montemarcello e Lerici (circa 70 km con 600 m di dislivello positivo) e i nonni al seguito per le operazioni di babysitteraggio.
Bene, dopo la premessa più lunga mai concepita nella storia del blogging passiamo alla cronaca della giornata.
Con un leggero ritardo sulla tabella di marcia (Magda, tu mi adori? Sì, Furio ... E allora lo vedi che la cosa è reciproca?) saliamo in macchina con tutto pronto: bici già smontate e caricate dal giorno prima, attrezzatura varia tra cui paletta e secchiello stipati nel baule, nonni sui sedili posteriori con cinture di sicurezza (!!) e bimbo già incastonato nel suo seggiolino.
Pronti?
ANDIAMOOOOoo .............
... [rumore di sottofondo di motorino di avviamento che non funziona] ...
Panico!
Alcuni minuti di concitazione in cui ci si confronta a voce alta su cosa fare, se rimandare o partire lo stesso in ritardo (perché in queste situazioni di stress emotivo difficilmente si riesce a restare calmi e lucidi) e si decide di cambiare macchina e partire lo stesso.
Seguono circa quindici minuti di confusione in cui bisogna spostare a spinta la mia jeep, scaricarla completamente, caricare la macchina della biondina (il baule è leggermente più piccolo, quindi le bici devono essere incastrate con perizia) e ripartire.
Questo è quello che si può definire cominciare malissimo la giornata. (E UNO).
Viaggio tranquillo solo che alla fine sbaglio uscita dell'autostrada e imbocco la precedente, cosa che mi obbliga a percorrere una decina di chilometri in strade trafficate e parzialmente chiuse al traffico per una gara di bici juniores che crea una serie di file e rallentamenti. (E DUE).
Finalmente arriviamo al bagno Haiti a Marina dei Ronchi e, dopo aver sistemato il bimbo e i nonni, partiamo in bici con un ritardo abissale. Infatti è praticamente l'orario di punta per queste stradine di lungomare. Cosa che sommata alla deviazione che dobbiamo fare per la gara di bici, rendono i primi quindici chilometri un calvario di traffico intenso e guidatori della domenica. (E TRE).
Arrivati a Bocca di Magra, praticamente quasi all'inizio della salita per Montemarcello, troviamo la splendida sorpresa del ponte chiuso per lavori di rifacimento a seguito dell'inondazione dell'autunno scorso. Questo ci obbliga a prenderla larghissima e a sorbirci altri dieci chilometri di strada statale a respirate lo smog invece che la salsedine. Tra l'altro questa deviazione ci fa perdere altro tempo e quindi dobbiamo a malincuore decidere di tagliare il percorso e non andare fino a Lerici, ma scollinare solo Montemarcello. (E QUATTRO).
Inoltre, dovendo improvvisare il percorso a causa delle deviazioni, sbaglio spesso strada e questo non fa bene ai nervi miei e della biondina già provati dagli oltraggi, i sassi e i dardi dell'oltraggiosa fortuna. (Ma dove @#**§ vai? Ti ho detto di girare di lì!! Senti, adesso mi hai rotto i °*§§@##, ti dai una calmata?? ). (E CINQUE).
E come se non bastasse sulla provinciale mi procuro un incidente frontale con una vespa che mi lascia in ricordo il suo pungiglione. Rimedio un gonfiore al ginocchio e un bruciore che mi accompagna per alcuni chilometri. (E SEI).
E qui il nostro karma decide che basta.
Si da una regolata e da quel momento in avanti la giornata prosegue come uno si aspetterebbe da una tranquilla giornata al mare.
La parte in bici, lasciate le statali, è stata proprio un bel giro in posti da cartolina.
Tornati alla base abbiamo scoperto un bimbo che è stato bravissimo con i nonni e che era entusiasta del mare, della spiaggia e di tutto il contorno (Bimbo, hai già mangiato con i nonni? Si papà, il toast era delizioso!!).
E che adora la spiaggia.
Si è divertito tanto che si è fin dimenticato di fare il riposino al pomeriggio, per poi svenire sulla macchina e dormire due ore filate da casello a casello.
Per poi rinvenire la sera e giocare come un matto quando il papà e la mamma erano cotti!
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