Economicamente, penso di far parte della classe media: ho un buon lavoro, una bella macchina, una casa di proprietà (in realtà è proprietà della biondina), un buon livello di istruzione e cultura, ecc.
Abito in un tipico paese di provincia, né troppo ricco né troppo povero, né troppo grande né troppo piccolo, insomma … medio.
Lavoro in una media impresa come quadro, quindi una posizione gerarchica media, sopra l’impiegato e sotto il dirigente.
Questo per dare un’idea della vita che conduco e degli ambienti e persone che frequento.
Però la mia mansione all’interno dell’azienda, a stretto contatto con l’amministratore unico (che, giustamente, è milionario), a volte mi mette in contatto con ambienti e persone che mi inducono soggezione.
Ieri sera il mio capo mi porta ad una riunione per trattare un pezzo di terreno agricolo da acquistare, però i proprietari non sono dei comuni contadini, ma una famiglia di industriali della bassa lodigiana talmente ricchi da far impressione.
Presenti: il proprietario e un suo figlio (architetto e ingegnere), un avvocato ed un notaio, conoscenti di entrambe le parti a far da garanti, io e il mio capo.
Ci troviamo all’azienda dei proprietari alle 18,30 (perché prima naturalmente si lavora, e gli incontri di affari si fanno nei ritagli di tempo), e nel parcheggio alla fine c’è un Porche Cayenne Turbo, un BMW serie 5M, una Mercedes classe E nuova di concessionario e una Bentley (!!!!). Io con la mia Jeep impolverata di cava, che in altri contesti fa sempre la sua porca figura, mi sentivo un poverino.
Dentro: 35.000 mq di zona uffici con giardino zen al centro (piante alte dieci metri all’interno della struttura fatte arrivare direttamente dall’Olanda), marmo e alluminio ovunque e porte della zona dirigenti che si aprono dopo la scansione dell’impronta digitale (azz, neanche nei migliori film di fantascienza).
Comunque ambiente disteso e gente simpatica, tranne forse l’avvocato (ma in effetti l’ho incontrato solo due volte per dirlo), e in un attimo tutti si mettono a parlare di case a S. Margherita Ligure, di barche di lusso, di ristoranti di pesce, di marche di champagne, di riunioni del Rotary e dei Lions Club.
La riunione alla fine penso sia stata positiva: era soltanto la prima di presentazione, ma sembravano interessati all’affare e probabilmente si rincontreranno ancora, anche se senza di me in quanto la parte tecnica sembra sia chiara.
Alla fine una riflessione: sono combattuto se invidiare la loro vita al top, o essere orgoglioso del mio “essere medio”. Faccio un confronto con il figlio del proprietario (probabilmente 40enne) che torna tutte le sere a casa alle 20, che spesso è in giro nelle filiali dell’azienda in Polonia, Slovacchia e India e penso che la ricchezza più grande (per me che sono medio) sia il tempo libero.
Ho deciso: tenetevi le vostre camice di sartoria con le cifre sul cuore, preferisco le mie magliette della Decathlon!
Nessun commento:
Posta un commento