Oggi è il tuo compleanno, e il destino ti ha regalato le dimissioni dal tuo posto di lavoro.
Chiariamo: non è che l'hai scelto, ti ci sei ritrovato costretto.
E quindi, dopo molti mesi in cui sapevi che stavi andando in quella direzione, alla fine è arrivato il momento e, per cause di forza maggiore, ieri hai firmato le dimissioni e da settimana prossima sarai un ingegnere libero professionista.
Dovrai abbandonare tredicesima, quattordicesima, contributi e bonifico sicuro al dieci del mese per addentrarti nella selva oscura della partita iva, dei versamenti contributivi e delle fatture pagate random.
E questo ti ha fatto vacillare.
Non l'età, che pure 45 anni sono un traguardo piuttosto importante, ma il cambio di paradigma lavorativo.
Oggi ti senti non più vecchio, ma più fragile, più insicuro.
Certo, non è una tragedia.
Non sei con il culo a terra: hai una laurea piuttosto prestigiosa e un quasi ventennio si esperienza lavorativa (anche se specifica in un settore piuttosto in crisi).
Hai già una base minima di lavoro garantita e un po' di prospettive che aspettano di maturare.
Ma per raggiungere il tenore di vita che eri riuscito a garantire finora alla tua famiglia dovrai sbatterti molto, sperando di poterlo mantenere.
Cerchi di ripeterti che magari questa situazione ti porterà buone cose.
Ricevere guai è ricevere fortuna, diceva il saggio.
E tu fino a ieri ne eri convinto.
Da domani ne sarai convinto.
... ma non oggi.
Oggi ti è rimasto in bocca il gusto amaro dei 45 anni.
daje
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