sabato 17 dicembre 2016

Luca Carboni III: Sono sempre Luca lo stesso

Come si può intuire dal titolo, questo è il terzo post che scrivi su Luca Carboni.
Qui il primo e qui il secondo, dove, dopo considerazioni nostalgiche e le tue solite cazzate, riportavi la cronaca degli ultimi due suoi concerti che te e la biondina avete visto.

Settimana scorsa siete andati a sentire il concerto di uno dei più begli album di musica italiana di quest'anno. Ce l'hai in alta rotazione sul tuo cellulare e ti accompagna spesso quando sei solo a correre.
E dopo il passaggio a Milano del tour qualche mese fa che vi siete persi (cantava all'Alcatraz, e la biondina non ama quel tipo di locale dove lei, essendo bassa, non riesce a godersi il concerto), alla notizia che tornava per una data al teatro degli Arcimboldi, avete deciso che non si poteva mancare.
Ma visto che oramai non possiamo più contare sui nonni per lasciare il bimbo a casa la sera come avremmo fatto fino a un paio di anni fa, e visto che ci sono molte canzoni che anche lui sa a memoria perchè le ha caricate sull'ipod (e quasi otto anni probabilmente è l'età giusta) abbiamo assistito alla prima volta del Luca nel mondo dei concerti dal vivo di musica pop, con il tour del suo omonimo.


Comprarsi tre biglietti non è proprio uno scherzo dal punto di vista economico, e quindi abbiamo optato per i prezzi popolari della seconda galleria (da dove comunque si vedeva tutto molto bene) invece che la platea numerata che ci concediamo di solito.

Il bimbo si è comportato esattamente come potevate aspettarvi: all'inizio entusiasmo per le cose nuove, per le dimensioni della sala, per il palco con gli strumenti, per l'inizio del concerto. Poi, quando si è accorto che conosceva pochissime canzoni di quelle che Carboni cantava, ha cominciato ad annoiarsi ed a contorcersi sulla poltrona.

Alla fine è stata una bella serata. Voi due vi siete goduti un bel concerto come non capitava da quasi tre anni, e il Luca alla fine si è divertito, tanto che all'uscita voleva la maglietta del tour. Naturalmente la macchina del marketing non ha pensato a preparare delle magliette taglia otto anni, ma un bel ricordo se l'è portato a casa lo stesso, ed ora fa bella mostra di se attaccato sopra il suo letto.



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