Messi da parte i grembiulini azzurri e sbarazzini dell'asilo, è ora della blusina nera e seriosa delle scuole elementari.
Lunedì 14 settembre 2015 il bimbo ha varcato per la prima volta nel portone delle scuole elementari del vostro paese. Reso invincibile dalla forza del T-Rex stampato sul suo zaino, è entrato in classe baldanzoso, accompagnato dagli applausi degli altri bambini delle classi superiori che facevano ala nel corridoio per salutare i primini.
A te, che con la sua mamma l'hai accompagnato in classe quel primo giorno, già l'applauso degli altri bambini ti aveva spedito diretto su Plutone, il pianeta del magone.
Ma lui no, lui era emozionato ma felice.
Lui aveva gli occhi scintillanti per la nuova classe, per le nuove maestre, per i banchi staccati gli uni con gli altri, per la lavagna, per la matita nuova con il fiocchetto che ha trovato sul banco (regalo delle maestre), per i cartelloni con le lettere dell'alfabeto appesi alle pareti, per tutte quelle novità che lo attendevano ed attraevano.
Appena entrati si è seduto sull'ultimo banco della classe e quando il papà e la mamma sono usciti dall'aula gli ha fatto un bel sorriso.
E il fatto che il caso lo avesse diviso dai suoi amici della classe dell'asilo, e che non conosceva nessun compagno (tranne qualche bambino visto nelle altre sezioni dell'asilo, alla squadra di calcio, o al corso di nuoto), non lo hanno spaventato, come invece è successo ad altri bambini che hanno pianto al momento del distacco.
Per ora è contento.
Non ha ancora avuto problemi, se non un piccolo capriccio lunedì mattina che ha chiesto alla sua mamma di tenerlo a casa che era stanco.
Ma era lunedì, e al lunedì anche i grandi starebbero sotto le coperte. Chi può biasimarlo?
Ora è entrato in un mondo fatto di quadernoni di italiano, di libri di matematica, di quaderni dei compiti. Un mondo impegnativo, sicuramente più complicato, ma anche divertente e stimolante.
Semplicemente, è cresciuto.
E tu puoi solo fare un passo indietro, e guardarlo orgoglioso e felice percorrere la sua strada.
Lunedì 14 settembre 2015 il bimbo ha varcato per la prima volta nel portone delle scuole elementari del vostro paese. Reso invincibile dalla forza del T-Rex stampato sul suo zaino, è entrato in classe baldanzoso, accompagnato dagli applausi degli altri bambini delle classi superiori che facevano ala nel corridoio per salutare i primini.
A te, che con la sua mamma l'hai accompagnato in classe quel primo giorno, già l'applauso degli altri bambini ti aveva spedito diretto su Plutone, il pianeta del magone.
Ma lui no, lui era emozionato ma felice.
Lui aveva gli occhi scintillanti per la nuova classe, per le nuove maestre, per i banchi staccati gli uni con gli altri, per la lavagna, per la matita nuova con il fiocchetto che ha trovato sul banco (regalo delle maestre), per i cartelloni con le lettere dell'alfabeto appesi alle pareti, per tutte quelle novità che lo attendevano ed attraevano.
Appena entrati si è seduto sull'ultimo banco della classe e quando il papà e la mamma sono usciti dall'aula gli ha fatto un bel sorriso.
E il fatto che il caso lo avesse diviso dai suoi amici della classe dell'asilo, e che non conosceva nessun compagno (tranne qualche bambino visto nelle altre sezioni dell'asilo, alla squadra di calcio, o al corso di nuoto), non lo hanno spaventato, come invece è successo ad altri bambini che hanno pianto al momento del distacco.
Per ora è contento.
Non ha ancora avuto problemi, se non un piccolo capriccio lunedì mattina che ha chiesto alla sua mamma di tenerlo a casa che era stanco.
Ma era lunedì, e al lunedì anche i grandi starebbero sotto le coperte. Chi può biasimarlo?
Ora è entrato in un mondo fatto di quadernoni di italiano, di libri di matematica, di quaderni dei compiti. Un mondo impegnativo, sicuramente più complicato, ma anche divertente e stimolante.
Semplicemente, è cresciuto.
E tu puoi solo fare un passo indietro, e guardarlo orgoglioso e felice percorrere la sua strada.
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