sabato 12 settembre 2015

Granfondo Scott - Piacenza 06/09/2015


La Granfondo SCOTT, nonostante l'ordine d'arrivo, è, e rimane, un raduno cicloturistico dove ognuno può procedere con la propria andatura ammirando le bellezze che il percorso offre. Scopo della manifestazione è vivere una giornata di FESTA tra persone appassionate di ciclismo. Obiettivo del comitato organizzatore è quello di rivolgere la stessa attenzione e cura ad ogni partecipante per la buona riuscita dell'evento: buon divertimento a tutti.

Questo è il claim con cui si presenta la granfondo a cui te e la biondina avete preso parte domenica scorsa.
E' bello, ti piace.
Hai sempre vissuto le granfondo come il contraltare ciclistico di quello che sono per te le corse campestri FIASP della domenica mattina. Un modo per allenarsi, divertirsi, vedere nuovi posti senza necessariamente dover rincorrere il risultato.
E mentre le mezze maratone e le gare di triathlon alla fine le corri sempre da solo perchè spingi al limite, le granfondo le corri sempre in coppia. E questo è un altro punto a favore.

Finora avevate partecipato (per tre edizioni) solo alla granfondo del tuo paese, ed era arrivata l'ora di allargare i vostri orizzonti. Piacenza è a mezz'ora di autostrada da casa vostra (dato molto importante, perchè ultimamente per alcuni problemi dei nonni, la logistica della gestione bimbo è piuttosto complicata) e le zone che ha attraversato la gara (val Trebbia e val Tidone) le conoscete abbastanza bene, anche se raramente pedalate da quelle parti.


La manifestazione prevedeva due possibilità, e voi avete scelto quella più corta: 103 km con circa 1200 md+

Il percorso era ottimo.
La prima parte prima di arrivare alle colline è stata molto scorrevole e, cosa molto importante viste le tue esperienze precedenti, con l'asfalto in buone condizioni, le carreggiate molto ampie e assolutamente prive di traffico.
Hai pedalato rilassato, senza quella paura da gruppone che hai avuto nelle edizioni della Granfondo di Sant'angelo a cui avevi partecipato (soprattutto l'ultima). Siete stati nella pancia del gruppo, tenendo una buona media.

Poi arrivati alla prima salita vi siete accomodati sulla vostra media da cicloturisti e l'avete fatta tranquilli gustandovi la pedalata.


Il resto del percorso collinare, con la discesa verso la val Trebbia, la salita al passo Caldarola e la discesa in val Luretta è stato si impegnativo, ma la giornata spettacolare dal punto di vista meteo, con una visuale stupenda e la bellezza della natura attorno (menzione speciale al passaggio ai piedi di Pietra Parcellara), lo hanno reso meno duro e molto piacevole.


Certo, qui le le condizioni dell'asfalto erano a tratti precarie, con alcuni punti dove l'asfalto proprio non c'era per colpa di frane non ancora ripristinate, ma niente di veramente pericoloso prestando un minimo di attenzione.


Arrivati in pianura, i ciclisti che andavano forte erano tutti davanti a noi e vi siete trovati con gruppi di ciclisti svogliati, e allora, spronato dalla biondina, ti sei messo te a tirare il gruppo.
Non sai come hai fatto, ma gli ultimi venti chilometri circa li hai fatti tutti davanti a tirare la biondina e tutti i corridori che superavi e che si aggregavano al gruppo. Medie tra i trentotto e i trentanove all'ora.
Nessuno si è offerto di darti il cambio, ma comunque neanche lo volevi, perchè la scia è roba da ciclisti ... te sei un triathleta.

Al netto delle sboronate, sei molto contento di come è andata.
Sei convinto che se in salita avessi pedalato come sai fare (ma eravate in due, non potevi andartene e basta) la media sarebbe stata abbondantemente oltre i trenta.
E anche la biondina che nel primo tratto in pianura a volte era in crisi, poi arrivati in salita si è sbloccata e ha pedalato bella sciolta. Ma soprattutto ti ha stupito nell'ultima parte, che non ti ha mollato la ruota di un millimetro nonostante le velocità non sue. Sei sicuro che negli ultimi chilometri dietro l'occhiale scuro aveva l'occhio della tigre.

Idee confuse in tema di integrazione post gara.



Ultima nota positiva.
Il giorno prima siete andati a fare un giro alla zona espositiva perchè, oltre al ritiro dei pettorali e al giretto negli stand espositivi (dove avete speso un capitale in capi tecnici), c'erano i semprelodevoli ragazzi dello SporFrog Senna che facevano divertire i bambini con la loro scuola di mountain bike.
E nonostante l'ultimo incidente del bimbo fosse un ricordo ancora molto vivido (o forse era proprio quello che ci voleva per far passare la paura) non ha voluto mancare all'occasione di superare gli ostacoli come aveva fatto qualche mese fa. Con la sua nuova bici gialla.


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