lunedì 9 giugno 2014

2° Duathlon Classico Val Tidone - Nibbiano (PC) 08/06/2014

Finalmente anche su questo blog per il 2014 ricominciano i reportage delle gare di multidisciplina.
Ma a cominciare è la biondina, che sulle ali dell'entusiasmo dello sprint dell'anno scorso, quest'anno ha voluto provare a partecipare ad un duathlon con distanza maggiore. Solo che non c'è molta scelta per la duplice: poche gare nell'anno, e distribuite nel calendario in modo un po' sfortunato da incastrare con gli impegni della famiglia. Una delle poche alternative prevede il duathlon olimpico della Val Tidone. La biondina si è iscritta alcuni mesi fa con molti dubbi in fatto soprattutto di percorso altimetrico: sapevate che la frazione ciclistica era molto impegnativa (e l'avete provata qualche settimana fa), ma non avete approfondito la frazione running. Errore fatale.
Se poi si aggiunge nel conto il fatto che si è corso all'una del pomeriggio del primo giorno di estate piena, capirete che la gara ha alla fine assunto i tratti dell'impresa epica.
Ecco il racconto della gara della biondina dalla viva voce della protagonista.

Appena arrivati a Nibbiano, bellissimo paesino della Val Tidone, io e la zia Monia (che poi mi supporterà e sopporterà per tutta la giornata) andiamo alla scoperta del posto. Attraversiamo un ponticello in legno che ci porta all'inizio di un bel sentiero chiamato Sentiero delle Streghe.

La tentazione di fare le turiste è tanta, ma non posso stancarmi tanto quindi, scattate due foto ci dirigiamo al ritiro dei pettorali, addocchiando qua e la i vari partecipanti uomini, ma soprattutto le donne.
Da alcuni particolari come i fisici, le attrezzature e altro, mi assale la sensazione di inadeguatezza e il dubbio che farò una "grama figura" ... vabbè ...
Il resto della mattinata la passiamo a preparare la bici e tutto l'occorrente per la gara in generale e i cambi in particolare. Cose di cui di solito si occupa Massimo, ma oggi purtroppo la banda me lo ha rubato. Attacco il numero, indosso il body e porto la bici in zona cambio. E la tensione sale.

Il problema principale per ora è capire bene gli ingressi e le uscite a piedi e in bicicletta dalle varie frazioni di questa benedettissima zona cambio. Dico per ora, perchè non mi ero ben resa conto di quello che mi aspettava nel percorso a piedi. Scambio ancora due chiacchiere con la Monia e alle 13 del pomeriggio, con 33°C si parte.
Pronti via prima salita, poi la seconda salita, poi la terza salita ... al primo giro ero già cotta e la testa non reggeva già più l'idea di fare altri tre giri dello stesso percorso per i totali 10 km. Tutti andavano ad un ritmo troppo alto per i saliscendi che c'erano ed io ero già demoralizzata al primo giro. Il garmin indica 5,35 / 5,40 ... avevo previsto di fare molto meglio.
Finita la prima frazione di corsa mi faccio fin cazziare dalla Monia in T1 perchè secondo lei me la stavo prendendo troppo comoda a cambiare le scarpe e prendere la bici.
Finalmente parto in bici, la mia frazione migliore, e con gran soddisfazione comincio a recuperare 4 o 5 persone, ma poi non appena comincio a prendere un po di coraggio sento un male assurdo al polpaccio destro: un crampo malefico che mi costringe ad arrestarmi al ciglio della strada. Mi faccio un po di massaggi e la contrattura sembra rientrare, ma resta il male. Uff ...
Ok, inizia la salita vera e le gambe vanno benino: riesco a superare qualcuno ma quella corsa orrenda ormai mi ha fatto perdere troppe posizioni. Finita la lunghissima salita di 650 m D+ e l'altrettanto lunghissima discesa, dopo 41 km riprendo le mie mizuno da running ma è più la testa che il corpo che comanda e i due giri finali ormai sono uno strazio. Mi consola solo veder camminare anche tantissima altra gente, ovviamente tutti quelli di bassa categoria come me.
All'arrivo, dopo tre ore e ventitrè, non c'è quasi più nessuno ma la zia Monia è li che mi aspetta e mi fa pure la foto.

Questa del duathlon olimpico è stata un'esperienza molto molto dura, vorrei riprovarci con condizioni migliori, sia meteorologiche che di tracciato. Nulla da dire sull'organizzazione ottima, ma qualche salita, soprattutto sul percorso running, potevano risparmiarcela.

Per concludere, dopo l'esperienza del duathlon sprint dell'anno scorso, pensavo di disputare una gara diversa. Forse sono arrivata impreparata anche perchè non conoscevo il percorso running che ho sofferto molto. Ma soprattutto me la prendo con me stessa perchè pensavo di saper stringere di più i denti.

A questo punto però, invece di lasciare, stò pensando di raddoppiare, e l'idea di disputare la mia prima maratona il prossimo inverno si fa sempre più allettante.

Un grazie di cuore alla mia amica Monia che con la caldazza che c'era ha trascorso praticamente tutta la domenica con me ad annoiarsi, senza mai farmi pesare niente.


3 commenti:

  1. Cara Fra.. devi considerare un successo averla finita... Purtroppo questo caldo(in piu' di botto) e' stato allucinante.. Penso che massimo ti abbia raccontato del mio allenamento interrotto....

    Devi essere fiera e orgogliosa ad aver finito.. punto.. e si volta pagina...

    Sei una grande!!!!

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  2. grazie mille Marco x il coraggio e la fiducia che mi dai ogni volta,sappi che io e Max ti stimiamo un sacco.

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    1. Anche da parte mia e' cosi'.... sei stata veramente grande.. ho letto oggi di tante gare e di tanti ritiri per il caldo.. quindi ..... come detto hai gia' fatto tanto ad arrivare.. un dua Classico.. non e' assolutamente una passeggiata... figurati con questo caldo....

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