DISCLAIMER: La lettura di quanto segue è sconsigliata ad un pubblico sensibile e/o con la puzza sotto il naso (letteralmente!).
Infatti parliamo di cacca.
Non cercare di cambiare discorso, ti ho avvertito: o la fai da solo o peretta.
E va bene papà! (con aria e voce contrita)
... (alla sera)
Bimbo, dai andiamo in bagno a fare la cacca.
Ma papà, non è ancora buio.
Sì, perché è il 20 luglio. Ma guarda che sono quasi le nove e mezza. Dai, ti siedi sul riduttore e io resto li di fianco a farti compagnia, vedrai che ce la facciamo.
... (dopo dieci minuti buoni in cui lui seduto sul water chiacchiera di tutto, ma non combina niente)
Niente bimbo, non ce la facciamo, adesso ti devo fare la peretta.
NNOOOO!! Ti prego papàààààà! La peretta NOOOOO!
Ma bimbo, è per il tuo bene, dopo ti sentirai meglio, vedrai.
Seguono scene strappalacrime in cui lui piange, urla e ti supplica di non fargli la peretta chè dopo gli viene il mal di pancia, e tu che ti senti un sadico bastardo, anche se sai che se non procedi la situazione può solo peggiorare.
Però, a sentire lui, con il tempo la peretta non servirà più:
Papà, ti prometto che quando sarò grande mangerò tanta frutta e verdura, così farò la cacca senza che mi viene il mal di pancia. Sei contento? He?
Che vita di merda!
Infatti parliamo di cacca.
Fin dalla più tenera età il qui presente babbo era addetto alla stimolazione rettale tramite sondino del pupo allo scopo di provocare l'evaquazione della materia fecale (ve l'avevo detto di astenersi sensibiloni).
Poi con il passare del tempo e l'avvicinarsi all'età della ragione, è stato necessario passare, nei casi in cui trascorrano alcuni giorni dall'ultimo download al cesso, al microclisma di glicerina monouso per bambini, volgarmente detto: la peretta.
E il rapporto molto difficoltoso tra il bimbo e la peretta genera a volte colloqui divertenti al limite del surreale come quello che riporto di seguito:
Bimbo, è già due giorni che non fai la cacca. Ti avverto: o prima di sera vai sul water da solo o dobbiamo fare la peretta.
Ma no papà, oggi è giovedì, non è il giorno della cacca!Non cercare di cambiare discorso, ti ho avvertito: o la fai da solo o peretta.
E va bene papà! (con aria e voce contrita)
... (alla sera)
Bimbo, dai andiamo in bagno a fare la cacca.
Ma papà, non è ancora buio.
Sì, perché è il 20 luglio. Ma guarda che sono quasi le nove e mezza. Dai, ti siedi sul riduttore e io resto li di fianco a farti compagnia, vedrai che ce la facciamo.
... (dopo dieci minuti buoni in cui lui seduto sul water chiacchiera di tutto, ma non combina niente)
Niente bimbo, non ce la facciamo, adesso ti devo fare la peretta.
NNOOOO!! Ti prego papàààààà! La peretta NOOOOO!
Ma bimbo, è per il tuo bene, dopo ti sentirai meglio, vedrai.
Seguono scene strappalacrime in cui lui piange, urla e ti supplica di non fargli la peretta chè dopo gli viene il mal di pancia, e tu che ti senti un sadico bastardo, anche se sai che se non procedi la situazione può solo peggiorare.
Però, a sentire lui, con il tempo la peretta non servirà più:
Papà, ti prometto che quando sarò grande mangerò tanta frutta e verdura, così farò la cacca senza che mi viene il mal di pancia. Sei contento? He?
Che vita di merda!
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