Mi ero ripromesso che dopo la maratona avrei appeso le scarpe al chiodo per dargli il cambio con la bici da corsa. Poi ho dovuto rimandare la partenza della stagione ciclistica per lo spostamento della mezza di Santa Margherita Ligure. Quindi ieri doveva essere la domenica giusta per cominciare a macinare pedalate.
Invece, anziché pedalare ho corso.
Le previsioni indicavano una domenica brutta, con discrete possibilità di pioggia, quindi la sera prima avevamo preparato sia la bici da corsa, che le scarpe da sterrato per correre. Alle sette meno un quarto suona la sveglia e dopo aver aperto gli antoni ed esserci consultati, decidiamo che il vento e il rischio di prendere acqua è troppo forte.
Quindi si va a Tavazzano.
Era la prima volta che correvo questo percorso, ed è strano perchè è uno dei più partecipati del comitato lodigiano, molto sentito anche nei paesi non propro vicinissimi e organizzato da un gruppo molto ben organizzato. Infatti alla fine eravamo 2260 a correre e/o camminate.
Per me e la biondina diciassette chilometri corsi in tranquillità ma non troppo, in mezzo alle campagne, di fianco alle rogge (il Nebbiolo del titolo), sulle alzaie del canale Muzza e attraversando frazioni e cascine. Percorso senza infamia e senza lode (anzi a dirla tutta tendente al bruttino) e la brutta sorpresa che, essendo arrivato un po in ritardo all'iscrizione, il riconoscimento per la partecipazione era finito.
Ed è un vero peccato, perché, a differenza della maggior parte delle corse in cui alla fine ti danno o la bottiglia di vino o il pacco di riso, stavolta c'era la ludesana, buonissimo dolce tipico.
E si sa quanto le torte siano apprezzate a casa mia!
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