La settimana appena passata, la penultima prima di Natale, è stata un delirio che ha portato superlavoro, superimpegni, malanni e di conseguenza stanchezza, irritabilità e scazzi.
Il superlavoro si è tradotto in una settimana di ingresso in ufficio mezz'ora prima del solito, rientri mediamente in ritardo e pranzi di lavoro in giro a coprire due visite di sorveglianza per la certificazione del sistema di produzione inerte e due conferenze dei servizi con provincia, arpa, regione, comuni, ecc (tra cui una era un sopralluogo, che vuol dire tutto il giorno in mezzo ai campi nella nebbia e al freddo).
Superimpegni dal punto di vista della banda con due prove questa settimana per il concerto di domenica sera e poi la riunione di chiusura dell'anno podistico con il gruppo del mio paese (altra sera fuori casa) e per finire il mio solito allenamento piscina e pista di atletica.
E per finire ci mettiamo il carico di un bel gastrointestinale al bimbo che, all'apice, ha passato la notte tra mercoledì e giovedì nel nostro lettone tra caghetta e vomito (un po' dove capitava).
Ma ora il bimbo stà meglio, e tutti noi siamo più rilassati.
Si perché nei momenti di carico e di stress la pazienza che ci vuole è enorme.
Ed è un attimo che partono gli scazzi tra mamma e papà.
... dai, stringiamo i denti e corriamo ancora una settimana fino a Natale, poi mi aspettano quasi due settimane di ferie, e con la calma necessaria potrò godermi le feste e la mia famiglia come è giusto sia.
Il superlavoro si è tradotto in una settimana di ingresso in ufficio mezz'ora prima del solito, rientri mediamente in ritardo e pranzi di lavoro in giro a coprire due visite di sorveglianza per la certificazione del sistema di produzione inerte e due conferenze dei servizi con provincia, arpa, regione, comuni, ecc (tra cui una era un sopralluogo, che vuol dire tutto il giorno in mezzo ai campi nella nebbia e al freddo).
Superimpegni dal punto di vista della banda con due prove questa settimana per il concerto di domenica sera e poi la riunione di chiusura dell'anno podistico con il gruppo del mio paese (altra sera fuori casa) e per finire il mio solito allenamento piscina e pista di atletica.
E per finire ci mettiamo il carico di un bel gastrointestinale al bimbo che, all'apice, ha passato la notte tra mercoledì e giovedì nel nostro lettone tra caghetta e vomito (un po' dove capitava).
Ma ora il bimbo stà meglio, e tutti noi siamo più rilassati.
Si perché nei momenti di carico e di stress la pazienza che ci vuole è enorme.
Ed è un attimo che partono gli scazzi tra mamma e papà.
... dai, stringiamo i denti e corriamo ancora una settimana fino a Natale, poi mi aspettano quasi due settimane di ferie, e con la calma necessaria potrò godermi le feste e la mia famiglia come è giusto sia.
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