Ho sempre pensato che chi ricopre cariche in un'amministrazione pubblica di livello medio basso (parliamo, ad esempio di sindaco di un piccolo paese, di assessore provinciale, ecc), sia un pazzo furiuso o, quantomeno, un masochista.
Nel senso che se uno fa il raffronto costi - benefici (economici, tempo libero, ringraziamenti, ecc) il bilancio è largamente ed inesorabilmente negativo.
Poi, passati un certo livello di importanza, ho la sensazione che sa bilancia passi dalla parte del positivo, soprattutto spinta dalla componente economica.
Questa mia considerazione deriva da conoscenza personale.
Infatti per lavoro incontro e frequento molti di questi amministratori.
Oggi pomeriggio appuntamento con il sindaco di un paese vicino per esporre un progetto della mia ditta. Questo ragazzo ha poco meno della mia età e un lavoro gratificante di un certo livello. Il suo hobby necessariamente è la politica e il comune che amministra.
Finito l'incontro ufficiale, mentre chiacchieravamo prima di andarmene gli espongo questa mia teoria (naturalmente usando altre parole che non pazzo furioso) e lui mi da pienamente ragione: la parte economica, tolte le spese vive, è esigua; il tempo da togliere al tempo libero è enorme; le gratificazioni morali sono poche e sempre parziali.
Lui lo chiama "il mio volontariato laico".
Come battuta butto la' un "chissà poi cosa ti dice la donna di tutto questo".
Lui: "l'anno scorso dopo quattro anni di fidanzamento e la casa pronta per la convivenza mi ha lasciato. Diceva che non c'ero mai e quando c'ero parlavo solo di delibere e giunte."
Appunto.
Qualcuno ha detto: comandare è meglio che scopare.
Ho dei grossi dubbi.
A meno che ti chiami Berlusconi, allora riesci a fare entrambe le cose a livelli galattici.
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