Quando uno va sempre nello stesso posto a fare le ferie, d'estate, d'inverno, e anche in bassa stagione, (come un week end di fine novembre), i casi sono due: ho ha comprato una seconda casa per le vacanze e, a volte obtorto collo, ci va anche quando vorrebbe andare da un'altra parte, oppure gli piace proprio tanto e ci scappa appena ha una scusa plausibile.
Settimana scorsa la scusa per andare due giorni a Pietra Ligure, è quella che preferite in famiglia: fare sport. In particolare un bel trail per la biondina.
Che voleva andarci già l'anno scorso, ma ha dovuto accontentarsi di una gita in giornata due settimane prima della gara per correre la "prova" (ne avevi scritto qui). Stavolta invece siete riusciti ad incastrare tutto bene e avete fatto uno di quei fine settimana che vi piacciono tanto.
Partiti venerdì sera dopo il lavoro con la macchina piena, perchè oltre a voi tre, c'era anche il cane Billy e la zia stordita. Naturalmente, tra spuntino in autogrill e viaggio, avete solo il tempo di sistemare l'appartamento (sempre messo a disposizione dall'amica Ro) ed è ora di andare a letto. Ma l'avevate fatto apposta, in modo da darti la possibilità di vivere il tuo momento di sport il sabato mattina quando, poco dopo l'alba, sei uscito per correre circa un'ora e mezza sul lungomare.
Con un panorama simile:
Il resto della giornata, bella ma fredda per colpa di un vento importante che non ha smesso di spazzare la costa per tutto il giorno, lo avete passato facendovi una bella passeggiata nei boschi attorno a Verezzi, mangiando focaccia sulla spiaggia di Loano, passeggiando per i carrugi e ritirando pettorale e pacco gara per il giorno dopo.
Al sabato sera cena frugale in una trattoria di Finale Ligure. Il Pinolo Barz8, oltre ad avere il nome simpa, è un posticino incantevole, che probabilmente in estate può sembrare anonimo in confronto alle trattorie all'aperto sul lungomare, ma in questa bassa stagione fa risaltare la sua atmosfera rustica e di design.
Finalmente la domenica mattina della gara.
Appuntamento a Verzi, frazione di Loano, alle mattina presto insieme ad Ironbatta.
Si, perchè è venuto anche il compagno di mille allenamenti tuoi, e degli ultimi trail della biondina, che si è fatto la vascata di due ore e un quarto di macchina la mattina presto per essere presente a questa corsa per caviglie forti.
Il problema è che il vento forte della sera prima è semplicemente aumentato, creando apprensione nei partecipanti e problemi all'organizzazione. Problemi che vanno da alberi abbattuti sul percorso poco tempo prima dello start e tendoni e docce divelti e inutilizzabili.
Vabbè, noi si va lo stesso no?
Allora, la formazione è questa: la biondina e Ironbatta a correre la 20 km con 1400 md+ (la quattro chiese trail), la zia Monia sul percorso della 13 km con 800 md+ (le chiese sono solo tre) e tu, il Luca e Billy, a camminare dietro chi corre.
C'è da dire che anche se non ci speravi molto, e c'è stato un momento in cui era molto stanco (e quindi molto noioso: hai esercitato tutta la tua pazienza), Luca è riuscito a camminare per tutto il percorso della 13 km. Certo, siete arrivati abbondantemente dopo il servizio scopa, ma siete stati entrambi molto contenti di esserci riusciti.
Non è banale per un bambino di 9 anni.
Considerate anche che i percorsi erano veramente molto impegnativi. Il Batta che non lo conosceva, è rimasto colpito dalla durezza del percorso, con passaggi veramente impegnativi dal punto di vista tecnico.
Menzione d'onore alla zia stordita che in una gara dal sottotitolo solo per caviglie forti si è presentata con una placca e delle viti nella caviglia, ricordo di un bel infortunio di quasi una anno fa da cui si sta riprendendo (sportivamente parlando) solo da poco tempo. Inarrestabile!
Poi, mestamente, finita la gara si ritorna verso la palude padana, la sua umidità e il suo cielo color cemento.
Con le gambe piene di acido lattico, ma gli occhi pieni di azzurro.
Settimana scorsa la scusa per andare due giorni a Pietra Ligure, è quella che preferite in famiglia: fare sport. In particolare un bel trail per la biondina.
Che voleva andarci già l'anno scorso, ma ha dovuto accontentarsi di una gita in giornata due settimane prima della gara per correre la "prova" (ne avevi scritto qui). Stavolta invece siete riusciti ad incastrare tutto bene e avete fatto uno di quei fine settimana che vi piacciono tanto.
Partiti venerdì sera dopo il lavoro con la macchina piena, perchè oltre a voi tre, c'era anche il cane Billy e la zia stordita. Naturalmente, tra spuntino in autogrill e viaggio, avete solo il tempo di sistemare l'appartamento (sempre messo a disposizione dall'amica Ro) ed è ora di andare a letto. Ma l'avevate fatto apposta, in modo da darti la possibilità di vivere il tuo momento di sport il sabato mattina quando, poco dopo l'alba, sei uscito per correre circa un'ora e mezza sul lungomare.
Con un panorama simile:
Il resto della giornata, bella ma fredda per colpa di un vento importante che non ha smesso di spazzare la costa per tutto il giorno, lo avete passato facendovi una bella passeggiata nei boschi attorno a Verezzi, mangiando focaccia sulla spiaggia di Loano, passeggiando per i carrugi e ritirando pettorale e pacco gara per il giorno dopo.
Al sabato sera cena frugale in una trattoria di Finale Ligure. Il Pinolo Barz8, oltre ad avere il nome simpa, è un posticino incantevole, che probabilmente in estate può sembrare anonimo in confronto alle trattorie all'aperto sul lungomare, ma in questa bassa stagione fa risaltare la sua atmosfera rustica e di design.
Finalmente la domenica mattina della gara.
Appuntamento a Verzi, frazione di Loano, alle mattina presto insieme ad Ironbatta.
Si, perchè è venuto anche il compagno di mille allenamenti tuoi, e degli ultimi trail della biondina, che si è fatto la vascata di due ore e un quarto di macchina la mattina presto per essere presente a questa corsa per caviglie forti.
Il problema è che il vento forte della sera prima è semplicemente aumentato, creando apprensione nei partecipanti e problemi all'organizzazione. Problemi che vanno da alberi abbattuti sul percorso poco tempo prima dello start e tendoni e docce divelti e inutilizzabili.
Vabbè, noi si va lo stesso no?
... ma certo che si!! |
C'è da dire che anche se non ci speravi molto, e c'è stato un momento in cui era molto stanco (e quindi molto noioso: hai esercitato tutta la tua pazienza), Luca è riuscito a camminare per tutto il percorso della 13 km. Certo, siete arrivati abbondantemente dopo il servizio scopa, ma siete stati entrambi molto contenti di esserci riusciti.
Non è banale per un bambino di 9 anni.
Considerate anche che i percorsi erano veramente molto impegnativi. Il Batta che non lo conosceva, è rimasto colpito dalla durezza del percorso, con passaggi veramente impegnativi dal punto di vista tecnico.
Menzione d'onore alla zia stordita che in una gara dal sottotitolo solo per caviglie forti si è presentata con una placca e delle viti nella caviglia, ricordo di un bel infortunio di quasi una anno fa da cui si sta riprendendo (sportivamente parlando) solo da poco tempo. Inarrestabile!
Poi, mestamente, finita la gara si ritorna verso la palude padana, la sua umidità e il suo cielo color cemento.
Con le gambe piene di acido lattico, ma gli occhi pieni di azzurro.