Ricorda un po' quello che è successo un anno e mezzo fa a Firenze, quando il Max e la biondina hanno corso la maratona e le due famiglie insieme ne hanno approfittato per una minivacanza e per tifare i due eroi. Solo che te avevi un febbrone da cavallo, il bimbo è stato male tutta notte e anche la biondina era piuttosto fuori forma. Poi il risultato sportivo lo hanno portato a casa lo stesso, ma quella gita in casa tua è ricordata con un po' di fastidio.
... ecco, stavolta è andata molto meglio.
Venerdì pomeriggio eravate voi tre più la zia stordita, e la famiglia di Jacopo, l'altro SpeedyBikers che ha condiviso la gara con la biondina. Tra l'altro suo figlio Matteo è in classe insieme a Luca, quindi non vedevano l'ora di incontrarsi e fare una minivacanza insieme. E questo è un'ottima cosa, che un ottenne, se ha un compagno di giochi con cui va d'accordo, è meno fastidioso.
Dopo un viaggetto tranquillo ma per niente rilassante (che sono comunque quattro ore comode, mica la strada dell'orto) arrivate a Brunico all'ora di cena. Alloggiate in pieno centro, in zona a traffico limitato all'hotel Krone.
C'è solo i tempo di sistemare le valige, cenare e fare una passeggiata per il centro. Non conoscevi il paese e pensavi che le sue dimensioni più da cittadina che da paese fossero un difetto ma invece è proprio splendida, con le sue chiese tipiche, il castello, la passeggiata al cimitero di guerra e il centro da cartolina.
Bonus: in una delle piazze centrali quella sera c'era un concerto della banda di paese; non hai potuto fermarti molto ad ascoltarli, ma erano fichissimi nei loro costumi tradizionali e dei gran manici musicalmente.
Il giorno dopo la biondina e Jacopo partono presso per andare alla partenza a Villabassa ad incontrarsi con gli altri SpeedyBike, che alla fine erano un bel gruppetto di dieci ciclisti (solo una femmina) e quasi tutti hanno alloggiato insieme in un appartamento comune. Tipo colonia estiva di ragazzi.
Voi ve la siete presa più comoda e dopo giro a pisciare il cane (eh già, c'è anche Billy), abbondante colazione, struscio nel paese per negozietti e salto in panetteria, vi spostate anche voi per quella mezz'oretta di macchina verso l'arrivo della gara.
Villabassa probabilmente negli altri 364 giorni dell'anno è un sonnecchioso paesino, ma il giorno della gara è leggermente incasinato: parcheggi enormi appena fuori dal pese, tensostrutture e stand ovunque che vendono la qualunque abbia un minimo interesse per il cicloamatore, elicotteri di emergenza, televisioni nazionali e non. E ovunque mountain bike.
Passate un paio di ore prima in un prato appena fuori dal paese a godervi il panorama, poi vi avvicinate all'arrivo per fare il tifo agli Speedy tutti e ai vostri due eroi in particolare.
La biondina ha già scritto un pò di impressioni sulla gara a questo link.
L'unica cosa che hai da dire tu è che con una giornata simile, un'organizzazione di questo tipo e un percorso così bello tra queste montagne, ti è venuta una voglia di MTB che è meglio che non ci pensi.
Vista la giornata bellissima dal punto di vista meteorologico, e visto che i due atleti sono sì stanchi, ma hanno ancora addosso la botta di adrenalina che li sostiene, decidete di passare qualche ora al lago di Dobbiaco. Un piccolo paradiso in terra dove i tre più giovani della cumpa (almeno nell'animo) si fanno anche un bel giro in pedalò.
Tornati in albergo i tre giovanotti di prima si fanno anche una mezz'oretta di piscina e si va a cena.
La serata purtroppo finisce lì, perchè mentre state mangiando si scatena un temporalone di breve durata, ma che vi fa restare seduti al bar a bere amari e a chiacchierare.
I bambini invece in camera a giocare con le carte Pokemon, raus!
La domenica mattina ti prendi un'ora solo per te e alle sette vai a correre.
Il primo pezzo accompagnato dalla zia stordita, poi in perfetta solitudine sulla pista ciclabile che attraversa tutta la val Pusteria in direzione est.
Non è stato un allenamento per il prossimo mezzo ironman.
... cioè, anche, che dodici chilometri con salite non si buttano via. Ma più che altro è stato, nel suo piccolo, un entrare nella natura per annusarla, guardarla, viverla e sudarla.
Poi il resto della giornata, prima di incolonnarvi sulla Brennero in direzione casa (che il traffico della domenica pomeriggio è importante, e ci avete messo un'ora in più dell'andata), lo passate attorno al lago di Braies. Il tempo è rimasto comunque buono, a dispetto delle previsioni della vigilia, e avete fatto una bellissima passeggiata. L'unico neo della giornata è che l'area era zeppa di turisti, e nei punti in cui il sentiero si stringeva, bisognava disputarsi la precedenza.
Vabbè, qui di foto c'è solo l'imbarazzo della scelta, tra ritratti seri e stupidate.
Per concludere: come (quasi) sempre capita, la gara sportiva è si un appuntamento importante per chi la disputa, ma è anche un'ottima scusa per una vacanza spettacolare, spesso in compagnia di buoni amici.
... ecco, stavolta è andata molto meglio.
Venerdì pomeriggio eravate voi tre più la zia stordita, e la famiglia di Jacopo, l'altro SpeedyBikers che ha condiviso la gara con la biondina. Tra l'altro suo figlio Matteo è in classe insieme a Luca, quindi non vedevano l'ora di incontrarsi e fare una minivacanza insieme. E questo è un'ottima cosa, che un ottenne, se ha un compagno di giochi con cui va d'accordo, è meno fastidioso.
Dopo un viaggetto tranquillo ma per niente rilassante (che sono comunque quattro ore comode, mica la strada dell'orto) arrivate a Brunico all'ora di cena. Alloggiate in pieno centro, in zona a traffico limitato all'hotel Krone.
C'è solo i tempo di sistemare le valige, cenare e fare una passeggiata per il centro. Non conoscevi il paese e pensavi che le sue dimensioni più da cittadina che da paese fossero un difetto ma invece è proprio splendida, con le sue chiese tipiche, il castello, la passeggiata al cimitero di guerra e il centro da cartolina.
Bonus: in una delle piazze centrali quella sera c'era un concerto della banda di paese; non hai potuto fermarti molto ad ascoltarli, ma erano fichissimi nei loro costumi tradizionali e dei gran manici musicalmente.
Il giorno dopo la biondina e Jacopo partono presso per andare alla partenza a Villabassa ad incontrarsi con gli altri SpeedyBike, che alla fine erano un bel gruppetto di dieci ciclisti (solo una femmina) e quasi tutti hanno alloggiato insieme in un appartamento comune. Tipo colonia estiva di ragazzi.
Voi ve la siete presa più comoda e dopo giro a pisciare il cane (eh già, c'è anche Billy), abbondante colazione, struscio nel paese per negozietti e salto in panetteria, vi spostate anche voi per quella mezz'oretta di macchina verso l'arrivo della gara.
Villabassa probabilmente negli altri 364 giorni dell'anno è un sonnecchioso paesino, ma il giorno della gara è leggermente incasinato: parcheggi enormi appena fuori dal pese, tensostrutture e stand ovunque che vendono la qualunque abbia un minimo interesse per il cicloamatore, elicotteri di emergenza, televisioni nazionali e non. E ovunque mountain bike.
Passate un paio di ore prima in un prato appena fuori dal paese a godervi il panorama, poi vi avvicinate all'arrivo per fare il tifo agli Speedy tutti e ai vostri due eroi in particolare.
La biondina ha già scritto un pò di impressioni sulla gara a questo link.
L'unica cosa che hai da dire tu è che con una giornata simile, un'organizzazione di questo tipo e un percorso così bello tra queste montagne, ti è venuta una voglia di MTB che è meglio che non ci pensi.
Vista la giornata bellissima dal punto di vista meteorologico, e visto che i due atleti sono sì stanchi, ma hanno ancora addosso la botta di adrenalina che li sostiene, decidete di passare qualche ora al lago di Dobbiaco. Un piccolo paradiso in terra dove i tre più giovani della cumpa (almeno nell'animo) si fanno anche un bel giro in pedalò.
Tornati in albergo i tre giovanotti di prima si fanno anche una mezz'oretta di piscina e si va a cena.
La serata purtroppo finisce lì, perchè mentre state mangiando si scatena un temporalone di breve durata, ma che vi fa restare seduti al bar a bere amari e a chiacchierare.
I bambini invece in camera a giocare con le carte Pokemon, raus!
La domenica mattina ti prendi un'ora solo per te e alle sette vai a correre.
Il primo pezzo accompagnato dalla zia stordita, poi in perfetta solitudine sulla pista ciclabile che attraversa tutta la val Pusteria in direzione est.
Non è stato un allenamento per il prossimo mezzo ironman.
... cioè, anche, che dodici chilometri con salite non si buttano via. Ma più che altro è stato, nel suo piccolo, un entrare nella natura per annusarla, guardarla, viverla e sudarla.
Poi il resto della giornata, prima di incolonnarvi sulla Brennero in direzione casa (che il traffico della domenica pomeriggio è importante, e ci avete messo un'ora in più dell'andata), lo passate attorno al lago di Braies. Il tempo è rimasto comunque buono, a dispetto delle previsioni della vigilia, e avete fatto una bellissima passeggiata. L'unico neo della giornata è che l'area era zeppa di turisti, e nei punti in cui il sentiero si stringeva, bisognava disputarsi la precedenza.
Vabbè, qui di foto c'è solo l'imbarazzo della scelta, tra ritratti seri e stupidate.
Per concludere: come (quasi) sempre capita, la gara sportiva è si un appuntamento importante per chi la disputa, ma è anche un'ottima scusa per una vacanza spettacolare, spesso in compagnia di buoni amici.