lunedì 4 aprile 2016

Granfondo e Mediofondo di sant'Angelo Lodigiano - 03/04/2016

Su queste pagine avevi scritto:
- Che sei in attesa della chiamata dell'ospedale per l'operazione al menisco, e quindi non hai intenzione di fare gare per la prima parte dell'anno (qui).
- Che la biondina ha in previsione un paio di manifestazioni ciclistiche (ancora qui, ma verso la fine).
- Che le granfondo le fai sempre in coppia, perchè da solo ti annoi (qui).

Bene, domenica hai corso la granfondo di Sant'Angelo senza la biondina.

Ora, non è che sei impazzito all'improvviso, è che la nuvoletta della sfiga che ti stà accompagnando da un po', stavolta ha colpito la biondina.
Spieghiamo.
Qualche mese fa, quando c'era da iscriverti alla granfondo del tuo paese (per te appuntamento irrinunciabile da qualche anno) hai dovuto passare la mano perchè pensavi che all'inizio di aprile saresti già stampellato dopo l'operazione al menisco, e comunque non potevate iscrivervi entrambi come sempre, per problemi logistici di gestione bimbo. Ma quando il sabato pomeriggio alla biondina sale la febbre (che il bimbo ha generosamente condiviso con tutta la famiglia, prima con te poi con la mamma) allora, visto che il menisco è ancora circa tutto al suo posto, ti fai cambiare l'iscrizione e la granfondo la fai te da solo.
Il problema però è questo:



Dall'inizio dell'anno fino al giorno prima della gara avevi pedalato per la miseria di 400 km. Un po' te ne vergogni.
Sinceramente, quando la biondina sabato sera (incazzata per non poter andare) ti propone di andare al suo posto, hai pensato: ma neanche morto!
Non avevi voglia di prendere una di quelle "cotte" pesantissime (in dialetto: la bambula) che puniscono chi affronta una sfida senza essere preparato. L'unico argomento che ti ha convinto è stato quello di non voler buttare al vento 35€ tra iscrizione e noleggio chip.
E quindi con un carico di dubbi e timori sulle spalle grosso come lo zaino di un liceale, domenica mattina si parte.



Ti ritrovi intruppato nella prima griglia non in qualità di top runner (si dirà così?) ma in quanto appartenente alla società organizzatrice e, stranamente, ti rilassi.
Non sai come è successo. Forse il non avere la biondina da "proteggere e assistere", o il fatto di non avere nessuna strategia per la gara, o il fatto di non aver assolutamente idea di cosa aspettarti dalle tue gambe. O forse semplicemente che rispetto agli anni scorsi un po' di esperienza in bici te la sei fatta e non hai più tanta paura del gruppo, della scia, delle buche del percorso (anche perchè queste strade le conosci a memoria) o altro.
E quindi si parte belli sostenuti.
Ti fai i primi 35 km di pianura a cannone, ciucciando svariate ruote e presentandoti alle colline con una bella media attorno ai 39 km/h.
Le due salite (in totale circa 500 m dislivello+) le affronti bello allegro cercando di restare il più agile possibile.
Infine la pianura del ritorno fortunatamente non te la fai da solo, ma ti becchi un gruppetto di una decina di ciclisti che ti fanno compagnia. Fortuna fino ad un certo punto, perchè di questi a tirare vi alternate solo te e il numero 1850 (all'arrivo vi siete fatti i compimenti a vicenda).
A 5 km dall'arrivo l'ultimo strappettino ti ha ucciso. Il gruppetto si è sfaldato e tu non ne avevi proprio più per battagliare all'arrivo.
Sei arrivato solo sotto il gonfiabile. Sfatto ma con il sorriso delle grandi occasioni.



Sei riuscito a fare una roba per te impensabile.
Naturalmente stiamo parlando di tempi da metà classifica, niente di clamoroso per i ciclisti veri, ma quei 35 km/h di media sono una roba che ti esalta.

1 commento:

  1. Stica... 35 di media... COMPLIMENTI MAX .. .sempre detto che sei una bestia.....

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