Oggi l'etichetta "ospiti" data al post ha una valenza particolare.
Dopo averla usata poche volte in tutti questi anni e solo esclusivamente per racconti della biondina, adesso usciamo dalla famiglia. Ma neanche poi tanto.
Perchè quel gruppo di matti che corrono del tuo paese, che si trovano le domeniche mattina alle 7 nei campi o alle sere d'inverno alla pista, hanno molto in comune. Molto più di una passione, una cosa che rende quasi una famiglia.
E tra questi uno di quelli più vicini a voi è il Max, podista con l'anima rock, con cui tu prima e la biondina ora avete condiviso la vostra prima maratona.
Mentre tornavate in treno da Firenze gli hai chiesto se gli andava di scrivere le sensazioni di questa sua ennesima maratona. E questo di seguito è il suo racconto.
Praticamente sei diventato un editore!
... ma prima SIGLA!
Eccomi qui a commentare un week end diverso passato in bellissima compagnia.
Firenze marathon. Sono passati più di 5 mesi dal giorno che si decise di partecipare alla maratona di firenze. Il mio un ritorno dopo qualche anno, ma per Francesca la prima volta.
Domenica ore 8.15 si esce dall'albergo dopo una notte insonne direzione Lungoarno per la partenza. Camminando si parla del più e del meno per cercare di stemperare la tensione.
Ore 9.20 si parte ... gli altoparlanti sparano a tutto volume born to run del boss e i brividi corrono per tutto il corpo. Si passa in mezzo a due ali di folla con il cuore in gola dall'emozione.
km 7 si comincia con i primi problemi fisici. Cerco di reagire perché la strada è ancora lunga e non sono venuto fin qui per ritirarmi. Più scorrono i chilometri più i dolori sembrano passare, sarà merito di questa prima parte in mezzo al parco.
km 15 siamo ritornati in città e i miei dolori sono lì pronti a dirmi che non si sono dimenticati di me, ma la corsa continua ed io e la mia socia cerchiamo di trovare il passo giusto per continuare.
km 19 si cerca di capire a quanto passeremo alla mezza maratona quando da dietro le transenne sento la voce dei miei figli (famiglia) che mi chiamano e mi incitano, io passo e li saluto. Giuro mi è venuto il magone dall'emozione, e da li ho capito che sarei arrivato fino alla fine. Non potevo deluderli.
km 35 i dolori addominali aumentano ogni volta che appoggio i piedi per terra, ma oramai non si torna più indietro.
km 40 ci siamo oramai è solo passerella. Rettilineo lungo l'Arno ed alla sinistra gli atleti che con la medaglia al collo che incitano e ti dicono di non mollare che è quasi finita.
km 42 passerella in mezzo ad ali di folla che applaude. E' lì che la mia famiglia mi aspetta e mio figlio salta le transenne per venirmi incontro e andiamo insieme mano nella mano fino al traguardo.
4h 14' 50" è il mio tempo "peggiore", ma non importa. Queste emozioni per me sono come una vittoria ... adesso lo posso dire... si, dopo qualche anno di pausa dalla distanza, sono tornato ad essere un maratoneta!!!!!
Dopo averla usata poche volte in tutti questi anni e solo esclusivamente per racconti della biondina, adesso usciamo dalla famiglia. Ma neanche poi tanto.
Perchè quel gruppo di matti che corrono del tuo paese, che si trovano le domeniche mattina alle 7 nei campi o alle sere d'inverno alla pista, hanno molto in comune. Molto più di una passione, una cosa che rende quasi una famiglia.
E tra questi uno di quelli più vicini a voi è il Max, podista con l'anima rock, con cui tu prima e la biondina ora avete condiviso la vostra prima maratona.
Mentre tornavate in treno da Firenze gli hai chiesto se gli andava di scrivere le sensazioni di questa sua ennesima maratona. E questo di seguito è il suo racconto.
Praticamente sei diventato un editore!
... ma prima SIGLA!
Eccomi qui a commentare un week end diverso passato in bellissima compagnia.
Firenze marathon. Sono passati più di 5 mesi dal giorno che si decise di partecipare alla maratona di firenze. Il mio un ritorno dopo qualche anno, ma per Francesca la prima volta.
Domenica ore 8.15 si esce dall'albergo dopo una notte insonne direzione Lungoarno per la partenza. Camminando si parla del più e del meno per cercare di stemperare la tensione.
Ore 9.20 si parte ... gli altoparlanti sparano a tutto volume born to run del boss e i brividi corrono per tutto il corpo. Si passa in mezzo a due ali di folla con il cuore in gola dall'emozione.
km 7 si comincia con i primi problemi fisici. Cerco di reagire perché la strada è ancora lunga e non sono venuto fin qui per ritirarmi. Più scorrono i chilometri più i dolori sembrano passare, sarà merito di questa prima parte in mezzo al parco.
km 15 siamo ritornati in città e i miei dolori sono lì pronti a dirmi che non si sono dimenticati di me, ma la corsa continua ed io e la mia socia cerchiamo di trovare il passo giusto per continuare.
km 19 si cerca di capire a quanto passeremo alla mezza maratona quando da dietro le transenne sento la voce dei miei figli (famiglia) che mi chiamano e mi incitano, io passo e li saluto. Giuro mi è venuto il magone dall'emozione, e da li ho capito che sarei arrivato fino alla fine. Non potevo deluderli.
km 35 i dolori addominali aumentano ogni volta che appoggio i piedi per terra, ma oramai non si torna più indietro.
km 40 ci siamo oramai è solo passerella. Rettilineo lungo l'Arno ed alla sinistra gli atleti che con la medaglia al collo che incitano e ti dicono di non mollare che è quasi finita.
km 42 passerella in mezzo ad ali di folla che applaude. E' lì che la mia famiglia mi aspetta e mio figlio salta le transenne per venirmi incontro e andiamo insieme mano nella mano fino al traguardo.
4h 14' 50" è il mio tempo "peggiore", ma non importa. Queste emozioni per me sono come una vittoria ... adesso lo posso dire... si, dopo qualche anno di pausa dalla distanza, sono tornato ad essere un maratoneta!!!!!
Ogni volta che indossi la medaglia e comunque una vittoria
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