Stamattina sono andato a Milano a Confcommercio per assistere al Roadshow di SISTRI.
Tradotto, c'era un convegno organizzato dalle Camere di Commercio lombarde per presentare il nuovo sistema di controllo della rintracciabilità dei rifiuti. Una cosa che fino ad ora viene fatto cartacea, e invece dal primo giugno dovrà essere fatto elettronicamente mediante un applicativo su internet.
L'idea era: mi passo una mattina da imboscato, in un posto fico da imprenditori, vedendomi una presentazione tecnica ed ascoltando gli interventi di alcuni tra tecnici del ministero dell'ambiente, rappresentanti di categorie di trasportatori e funzionari della camera di commercio.
In effetti il posto era un bellissimo palazzo in Corso Venezia (forse art-nouveau) come me lo posso aspettare io che arrivo dalla provincia: ingresso hi-tec molto ben armonizzato con la grandiosità del palazzo, personale elegante e gentile, hostess giovani e carine e sala convegni comoda e molto grande.
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Ho visto sale di cinema mooolto più piccole |
Tantissima gente che riempie tutti i posti a sedere e tanti in piedi in fondo alla sala. Si comincia con quasi mezz'ora di ritardo. Già si capisce che butta male.
Dopo la prima oretta di presentazione il chairman fa l'errore che gli costa la mattinata: qualcuno ha qualche domanda da fare?
Un lento degradare fino all'ingestibilità.
Comincia il primo imprenditore che accusa non troppo velatamente il ministero di aver inventato una nuova tassa che non serve a nulla se non a complicare le cose.
Il secondo dichiara che questa norma lo ha definitivamente convinto a gettare la spugna e infatti sta vendendo la sua aziendina.
Il presidente di una piccola associazione di settore accusa di non aver ricevuto risposte alle sue continue interpellanze a Roma e preannuncia azioni legali.
E via cianciando.
Il tutto sottolineato da applausi, da risatine quando i relatori cercavano di dire qualcosa, da fischi e buu quando sottolineavano qualche passaggio non di gradimento alla platea.
Che questo sistema abbia dei problemi è fuori dubbio. Il primo giugno ne vedremo delle belle e anch'io sono convinto che sia necessaria una proroga, almeno per il regime sanzionatorio.
Ma quello che stonava e che ha trasformato un consesso di imprenditori in una curva da stadio era il fatto che si ragionava non con il cervello ma solo con la pancia.
Anzi, si è ragionato esclusivamente con il portafoglio!
E' stata una mattinata alla fine inutile sotto il profilo tecnico, ma molto istruttiva dal punto di vista sociologico. Ho imparato che non c'è differena tra, ad esempio, il corteo di un sindacato che chiede la luna quando la luna non è più a disposizione, e un convegno di imprenditori quando gli imponi più lavoro senza aumentare il quadagno.