Anche quando ero piccolo io andavano di moda, ma, oggi come allora, non valgono niente e durano pochissimo.
Per fortuna!
Sto parlando dei tatuaggi temporanei (ai nostri tempi detti anche trasferelli) croce dei genitori e delizia dei piccoli. Al giorno d'oggi è quasi impossibile trovare un mio coetaneo che non abbia almeno un tatuaggio sul corpo (una di queste eccezioni è la biondina, ma lei non ha neanche gli orecchini!) e quindi al bimbo sembrano una cosa normalissima, quasi un obbligo da avere.
In più il bimbo mi chiede spesso di vedere i miei che sembrano affascinarlo, tanto che sta imparando le lettere del suo nome dal mio bicipite.
Proprio ora che è estate è normale che anche lui voglia fare un tatuaggio che giustamente considera un gioco.
Il primo approccio l'avevamo fatto al mare a luglio, dove in un'edicola avevamo comprato una bustina di tatuaggi con dei delfini, entusiasta della gita che avevamo fatto al delfinario di Rimini. Ma chissà da quanti anni erano su quell'espositore a prendere il sole. Infatti non valevano niente e non si attaccavano.
Ci abbiamo riprovato recentemente quando abbiamo comprato un libro con alcune storie di mostri e con una serie di tatuaggi a tema. Il bimbo li adora, tanto che se li farebbe tutti contemporaneamente in una volta sola.
Siamo riusciti a convincerlo a centellinarli e a farli diventare un premio per quando deve fare la cacca (che vi ricorderete è un'operazione piuttosto complicata in casa mia).
Quindi ora lo si vede andare in giro tutto orgoglioso a mostrare a tutti quelli che incontra, il braccio o la gamba che sfoggiano a turno draghi, ragni, fantasmi, dinosauri, zombie, ecc.
Bravo bimbo, sei stato bravo. Per ricompensa facciamo questo bel tatuaggio.
Yeee!
Dove vuoi che lo facciamo?
... emm, facciamolo qui vicino al braccialetto!
No, che ne dici se lo facciamo sulla spalla?
Ma papà, se lo facciamo sulla spalla, quando metto la maglietta lo copre e non si vede!
Eh già.
Che truzzo!
Per fortuna!
Sto parlando dei tatuaggi temporanei (ai nostri tempi detti anche trasferelli) croce dei genitori e delizia dei piccoli. Al giorno d'oggi è quasi impossibile trovare un mio coetaneo che non abbia almeno un tatuaggio sul corpo (una di queste eccezioni è la biondina, ma lei non ha neanche gli orecchini!) e quindi al bimbo sembrano una cosa normalissima, quasi un obbligo da avere.
In più il bimbo mi chiede spesso di vedere i miei che sembrano affascinarlo, tanto che sta imparando le lettere del suo nome dal mio bicipite.
Proprio ora che è estate è normale che anche lui voglia fare un tatuaggio che giustamente considera un gioco.
Il primo approccio l'avevamo fatto al mare a luglio, dove in un'edicola avevamo comprato una bustina di tatuaggi con dei delfini, entusiasta della gita che avevamo fatto al delfinario di Rimini. Ma chissà da quanti anni erano su quell'espositore a prendere il sole. Infatti non valevano niente e non si attaccavano.
Ci abbiamo riprovato recentemente quando abbiamo comprato un libro con alcune storie di mostri e con una serie di tatuaggi a tema. Il bimbo li adora, tanto che se li farebbe tutti contemporaneamente in una volta sola.
Siamo riusciti a convincerlo a centellinarli e a farli diventare un premio per quando deve fare la cacca (che vi ricorderete è un'operazione piuttosto complicata in casa mia).
Quindi ora lo si vede andare in giro tutto orgoglioso a mostrare a tutti quelli che incontra, il braccio o la gamba che sfoggiano a turno draghi, ragni, fantasmi, dinosauri, zombie, ecc.
Bravo bimbo, sei stato bravo. Per ricompensa facciamo questo bel tatuaggio.
Yeee!
Dove vuoi che lo facciamo?
... emm, facciamolo qui vicino al braccialetto!
No, che ne dici se lo facciamo sulla spalla?
Ma papà, se lo facciamo sulla spalla, quando metto la maglietta lo copre e non si vede!
Eh già.
Che truzzo!