giovedì 21 luglio 2011

Nativo digitale


Io sono un immigrato digitale.
Non nel senso che ho bisogno del permesso di soggiorno, ma nel senso che sono nato quando la vita era analogica, mentre, negli ultimi anni, tutto si stà riversando in digitale.
Quando la musica si ascoltava mediante il vinile e la cassetta.
Quando le fotografie passavano dal rullino.
Quando i libri erano stampati su carta.

Il bimbo invece è un nativo digitale.
La musica che ascolterà lui, dai CD in avanti, viene riprodotta su dispositivi digitali. Anzi, il più delle volte è nata direttamente dal computer.
Le fotografie che scatterà saranno soltanto in digitale, e riderà quando gli spiegherò cos'erano le polaroid.
Leggerà i quotidiani solamente dal suo tablet.

Per adesso cerca di interagire col notebook del papà imitandomi: sà accenderlo, pasticcia continuamente con il mouse, schiaccia su tasti a caso con la grazia di un fabbro e rompe continuamente perchè vuole vedere da youtube i suoi filmati preferiti che sono, dopo i cartoni animati di raiyoyo, video con trattori, camion ed aerei.

Ma da oggi anche lui ha quello che chiama il mio pomputer.


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