martedì 31 dicembre 2019

Concerto di Natale

Non quello in sala Nervi in Vaticano.
Neanche più umilmente (neanche tanto) quello che facevi tu tutti gli anni quando suonavi nella banda.
Ma il concerto della scuola elementare di Luca.


Passati gli anni gloriosi dell'asilo, quando a fine dicembre c'erano ben due recite (una con la rappresentazione dei bambini e poi quella con i genitori, dove la biondina era sempre in prima fila a ballare), alle elementari queste cose non si fanno più.
Tranne in quinta. Dove la gloriosa maestra Giusy di religione, aiutata dalle colleghe, si carica le tre classi quinte e li prepara per il concertone.

Giovedì 19 dicembre alle ore 21 in basilica circa una cinquantina di bambini hanno accolto i papà, le mamme, i fratelli, i nonni e gli amici tutti con il loro sorriso e la maglietta rossa.
Quasi due ore di concerto dove i bambini, accompagnati da chitarra, basso batteria e tastiera, hanno cantato le classiche carole natalizie e le più sorprendenti canzoni in varie lingue del mondo. Compreso il dialetto sant'angiolino.
E' stata una serata bellissima per la fantastica atmosfera, per quanto erano bravi i bambini tutti e per quanto sono state perfette le maestre.

E il Luca?
Il Luca nelle settimane prima ha sempre cantato.
Già a Novembre a casa tua risuonava Jingle Bells o la Piva a manetta mentre si faceva la doccia.
Si sentiva Happy Xmas o Astro del Ciel mentre giocava.
Pensavate di aver ormai sentito tutto il repertorio in anteprima.
Invece vi ha fregato.
Perchè ha fatto una canzone da solista.


Nel segmento delle canzoni da tutto il mondo, dopo aver cantato in cinese, spagnolo, africano, ed altri, per la canzone in ebraico si fanno avanti al microfono Luca ed un'altra bambina della sezione A a cantare la parte solista di Gam Gam.
E lo stronzetto non vi aveva detto niente prima.
Non ti è caduta la mascella per la sorpresa solo perchè eri impegnato a registrare con il cellulare la performance che riposti qui.



La canzone (dalla storia particolare, tanto che molte persone la conoscevano solo grazie al remix dance di metà anni '90) era decisamente difficile e con note molto alte, ma ha cantato bene, tanto che tutti gli hanno fatto molti complimenti. Non ha preso né da mamma né da papà.

Ma alla fine siete stati tutti contentissimi della bella serata e felici per la particolare atmosfera che i bambini e le maestre hanno saputo creare.

mercoledì 18 dicembre 2019

Il Luca nel fantastico mondo dell'atletica

Da qualche mese tuo figlio Luca ha introdotto una novità nelle sue attività extrascolastiche, che alla fine ti ha coinvolto molto da vicino.

Come ha già più volte detto, il suo sport è il calcio.
Gioca assiduamente divertendosi (ma con risultati sportivi tutto sommato modesti) nella squadra dell'oratorio, la gloriosa Junior Calcio, già da circa sei anni.
Voi come genitori avete però sempre insistito perchè, oltre al calcio, si impegnasse anche in un'altra attività. Il tuo sogno è che fosse un attività extrasportiva, tipo un corso di musica, ma finora non ha incontrato una passione che lo spingesse ad impegnarsi in qualcosa. Comunque è carattere: non è uno dai facili entusiasmi, ed è refrattario ad abbandonare la sua confort zone.
Fino a maggio di quest'anno partecipava settimanalmente al corso di nuoto, assieme ad alcuni suoi amici, ma l'entusiasmo di tutto il gruppo è sempre stato molto scarso.
Per carità, lo capisci, eh. Anche a te nuotare non è una cosa che fa impazzire. Ci vuole una dedizione difficilmente riscontrabile in un bambino di dieci anni che ha voglia di giocare.
Alla fine avete ceduto e quest'anno, con l'inizio della scuola, volevate cambiare. Dopo molti tentennamenti, e dopo alcune lezioni di prova, ha deciso di seguire un corso di atletica.
Il lunedì pomeriggio ora, dopo la scuola, segue in palestra il corso di atletica dell'ASD AIRONE.


Come solo i più attenti lettori potrebbero intuire (ha, ha, ha) in una famiglia come la tua che mangia pane e corsa, questa novità è stata salutata con gioia e, naturalmente, è stata la scusa per affrontare una nuova sfida sportiva.
Si perchè oltre a partecipare con entusiasmo agli allenamenti, il Luca ha voluto anche aderire al campionato CSI di corsa campestre che gli ha proposto l'allenatrice.
Tre tappe a novembre e altre tre a febbraio dove si corre nei campi. Sull'erba, quando va bene, ma di solito nel fango (o addirittura nella neve).
Accompagnati dalla mascotte Macaco.


Funziona così: il Luca, che nato nel 2009 fa parte della categoria Esordienti, corre verso le 9,30 e si fa 800 metri, mentre tu, classificato come Amatori B (tradotto: i vecchi) verso le 11 corri per circa 6 km.
Si, perchè il ragionamento è stato: la domenica mattina che lui corre le devi accompagnare e comunque è troppo presto per permetterti di allenarti prima, tanto vale sfruttare una giornata altrimenti persa partecipando anche tu alla gara.

Alla prima prova, domenica tre novembre, purtroppo tu non hai potuto partecipare in quanto malato, e ti è dispiaciuto moltissimo perchè il percorso era all'interno del castello di San Colombano al Lambro, tuo paese d'origine.
Il Luca invece ha partecipato alla sua prima corsa guadando pozzanghere enormi sotto una pioggia scrosciante.



La prima esperienza è stata molto positiva, e dice di essersi divertito, anche se la condotta di gara è stata troppo attendista e si è ritrovato dopo l'arrivo con molta energia inespressa.
Ma ci stà, è la prima volta...

Allora la seconda gara (24 novembre a Somaglia), cambia tattica e parte a cannone. Il primo giro lo passa al primo posto, per poi scoppiare e farsi superare da tantissimi altri concorrenti.


A questa gara però partecipi anche tu.
E' stata un'esperienza formativa, dove hai imparato che cercare di fare velocità su fondo scivoloso, e con un percorso che comprende continue curve secche e alcuni saliscendi, è uno sport completamente diverso da quello che tu sei abituato.
Tanto che nei giorni successivi hai scoperto dolori in punti delle gambe dove non pensavi neanche di avere dei muscoli.



Ultima tappa del girone d'andata, a Lodi il primo dicembre.
Il Luca ha imparato dai suoi errori, e stavolta adotta una condotta di gara oculata. Che comunque lo vede arrivare completamente sfinito.
E anche te, con un fondo un po' più duro e con un percorso più lineare, riesci a fare velocità migliori.
Il risultato però non cambia, che entrambi non siete dei campioni, ma degli onesti corridori da metà classifica.


Per ora l'atletica gli piace, e stiamo pensando anche di raddoppiare l'impegno e farlo andare anche al mercoledì.
E anche a te e alla biondina l'idea piace.
Perchè sicuramente il calcio lo diverte ed uno sport di squadra gli può insegnare tanto, ma la passione e la dedizione che uno sport come l'atletica può portare nella vita di un bambino, siete sicuri che lo porteranno ad essere una persona migliore.

giovedì 31 ottobre 2019

Laus Half Maraton - Lodi 27/10/2019

Cinque su cinque!
L'unica tua corsa su strada dell'anno non poteva che essere quella di casa. Arrivata alla sua quinta edizione e, guarda caso, cinque sono le tue medaglie di Lodi.
Tra l'altro, una delle più belle medaglie che hai visto per una mezza, che riporta la cupola del tempio dell'Incoronata di Lodi. Piccolo ma maestoso santuario capolavoro del rinascimento lombardo.



E quindi domenica scorsa (senza la biondina, che per la quota annuale di mezze maratone ha deciso che farà a metà Novembre quella di Crema), in una giornata spettacolare di sole e caldo, ti sei presentato alla partenza.
E come sempre c'erano un sacco di amici.



Ma di tutto 'sto gruppo di santangiolini non c'era nessuno che avesse il tuo passo. Il tuo socio storico, Ironbatta, stavolta era veramente troppo in forma per te, che sta in carico per la maratona di Firenze e farà un tempone, tanto che questa l'ha finita in un ora e 24.
Tutti gli altri erano (chi più, chi meno) con un passo inferiore rispetto al tuo.

Allora per stavolta ti sei messo in testa di poter correre un ora e 40. Obbiettivo che dapprima ti eri prefissato sulla base delle tue sensazioni delle ultime corse, poi hai preso come impegno per accompagnare al suo Personal Best un amico.


Angelo, ultramaratoneta del Codogno, assiduo frequentatore del Night Trail e ultimamente compagno di corse della biondina durante la settimana sulle colline di San Colombano.
Il suo obbiettivo era superare l'arrivo un secondo prima dei 100 minuti.
E allora lo hai accompagnato, condividendo l'entusiasmo della prima parte tra selfie e chiacchiere con i pacer, e cercando di spronarlo laddove le due salite (14° e 19° km) fiaccano le energie residue.

Missione compiuta: 1h39'58"
Che quei due secondi sono tanta roba.
Sembrano pochi, ma quei due secondi sono la differenza tra una comunque dignitosa gara e la vittoria sui propri limiti. Da festeggiare con un abbraccio superato l'arrivo.

Tu sei contento, perchè hai corso comunque al risparmio, e (non ne eri certo prima della partenza) quei 100 minuti ti sono stati larghi.

Tanto che all'arrivo bisogna brindare!


martedì 22 ottobre 2019

Rabbi Alpine Trail - 21/09/2019 Rabbi (TN)

Il 21 settembre scorso avresti dovuto essere a Cervia a partecipare al tuo primo IM, ma hai dovuto rimandare al 2020.
(Questo è l'ultimo post in cui citi questo particolare, giuri, che stai cominciando a diventare antipatico.)
E per consolarvi avete fatto una piccola vacanza con gara annessa.

Partenza venerdì dopo la scuola e, tra code interminabili, si arriva a Rabbi (ormai appuntamento fisso annuale, meta di una breve vacanza all'inizio di agosto) che ormai è mezzanotte. C'è solo il tempo di arrivare nel B&B e andare a dormire.
Il giorno dopo tu e la biondina siete sotto il gonfiabile della partenza per partecipare a una gara per te molto impegnativa e nuova: un trail in montagna di 30 km con quasi 2.000 m di dislivello positivo.
Uno di quei percorsi da correre su sentieri, strade forestali e mulattiere, in cui in salita sono molto utili i bastoncini.


E' stata un'esperienza incredibile.
La giornata era stupenda: calda e soleggiata per essere a fine settembre e vi ha regalato panorami mozzafiato e alcuni scorci del parco dello Stelvio da cartolina.





Il percorso era veramente impegnativo, e sarà che eri fuori forma per il lungo stop subito, sarà che nel punto più alto vi siete trovati a 2.400 m sul livello del mare (dalla pianura di circa dodici ore prima, è un bel salto), saranno stati quei tratti di salita in cui dovevi dare la mano alla biondina per superare alcuni gradoni alti quasi come lei, le quasi cinque ore di gara ti hanno proprio provato.
Ma hai corso tutto il tempo con la biondina, scambiando anche qualche chiacchiera con altri concorrenti, e quando eri proprio stanco rallentavi a guardarti intorno.
Insomma, te li sei proprio goduti tutti questi 30 chilometri.

Menzione speciale per il passaggio, a due chilometri dall'arrivo, sul ponte sospeso, dove vi attendeva la vostra compagnia e il fotografo personale, che ha scattato una foto fantastica, che solo lei vale tutta la giornata.


La tua classifica è meglio che non la guardi (che il primo ha vinto la gara in due ore e mezzo!), ma come al solito la biondina è stata premiata in virtù del 9° posto su 14 donne.


E' stata un'esperienza sportiva veramente entusiasmante, e se anche ogni tanto per ridere gli buttavi lì alla biondina un "adesso probabilmente eri in T1" o un "cazzo, in questo momenti staresti cominciando la maratona" ti sei goduto veramente la montagna come piace a te.

C'è da dire comunque che è stato tutto molto bello anche il contorno della gara.
L'ambiente e la compagnia. Perchè non sareste mai potuti andare da soli in Val di Rabbi.


Come hai già detto altre volte, Rabbi è praticamente la casa delle vacanze per il Prof e la sua famiglia, e quando, qualche settimana prima della gara, Facebook ti ha suggerito di partecipare alla prima edizione dell Rabbi Apline Trail, avete organizzato di andare con loro.

Quel fine settimana, inoltre, si svolgeva la festa di fine estate: Latte in Festa, in cui le vacche (vere protagoniste) scendono dalle malghe per passare l'inverno in fondovalle (la Desmaghiada).






Quindi hai corso, hai passeggiato, ti sei rilassato, hai respirato aria buona, ti sei divertito in compagnia di buoni amici, ti sei riempito gli occhi di bellezza...

Cos'altro hai fatto?
Ah, si. Hai mangiato.

Giusto un assaggino...

sabato 12 ottobre 2019

... e comunque un anno di attesa è proprio lungo!

Ieri ti è arrivata la mail decisamente importante:


Ma tu l'hai vissuta quasi come una presa per il culo: ti fanno le congratulazioni per esserti registrato all'IronMan Italy per settembre del 2020, mentre per te è quasi una sconfitta.
Dovevi andarci quest'anno, a Cervia!
Dovevi essere là tre settimane fa a ritirare la tua medaglia.
E invece ti sei spaccato qualche osso tre mesi fa e hai dovuto rimandare.

Per carità, ben venga che ti hanno concesso questa possibilità di poter rimandare l'iscrizione (con quello che costa).
Ma oggi non riesci ad essere galvanizzzato come quando facesti l'iscrizione un anno fa. Sei un po' più freddino sull'argomento.
Non ti preoccupi di certo: questa tua mancanza di entusiasmo pensi sia un atteggiamento normale. In questi mesi hai avuto veramente tante cose a cui pensare, alcune veramente importanti che stanno modificando alcuni aspetti della tua vita.
E lo sport è andato un attimo in secondo piano.

Nonostante la tua forma migliore sia piuttosto lontana, hai ricominciato ad allenarti decentemente in questi mesi.
Corri bene, pedali benino e nuoti sotto la tua sufficienza, ma hai ripreso la tua routine di allenamento quasi giornaliero.
Per ora hai partecipato ad un trail qualche settimana fa (stai scrivendo il report) e hai in previsione solo l'amata mezza maratona di Lodi.
Non hai voglia di fare progetti a medio-lungo termine.

Oggi c'è Kona.
Magari seguendo la diretta Facebook, ritrovi l'ispirazione!

sabato 5 ottobre 2019

Lavoro presso: me stesso!

Oggi è il tuo compleanno, e il destino ti ha regalato le dimissioni dal tuo posto di lavoro.
Chiariamo: non è che l'hai scelto, ti ci sei ritrovato costretto.

E quindi, dopo molti mesi in cui sapevi che stavi andando in quella direzione, alla fine è arrivato il momento e, per cause di forza maggiore, ieri hai firmato le dimissioni e da settimana prossima sarai un ingegnere libero professionista.
Dovrai abbandonare tredicesima, quattordicesima, contributi e bonifico sicuro al dieci del mese per addentrarti nella selva oscura della partita iva, dei versamenti contributivi e delle fatture pagate random.

E questo ti ha fatto vacillare.
Non l'età, che pure 45 anni sono un traguardo piuttosto importante, ma il cambio di paradigma lavorativo.
Oggi ti senti non più vecchio, ma più fragile, più insicuro.

Certo, non è una tragedia.
Non sei con il culo a terra: hai una laurea piuttosto prestigiosa e un quasi ventennio si esperienza lavorativa (anche se specifica in un settore piuttosto in crisi).
Hai già una base minima di lavoro garantita e un po' di prospettive che aspettano di maturare.
Ma per raggiungere il tenore di vita che eri riuscito a garantire finora alla tua famiglia dovrai sbatterti molto, sperando di poterlo mantenere.

Cerchi di ripeterti che magari questa situazione ti porterà buone cose.
Ricevere guai è ricevere fortuna, diceva il saggio.
E tu fino a ieri ne eri convinto.
Da domani ne sarai convinto.
... ma non oggi.
Oggi ti è rimasto in bocca il gusto amaro dei 45 anni.

domenica 11 agosto 2019

Il ragazzo con la valigia

Non è proprio come quel "gratta e vinci" dal titolo altisonante di Turista per sempre, ma almeno un pochino gli si avvicina.


L'estate 2019 sarà ricordata in futuro da te e dalla biondina con profondo fastidio.
Per te sarà l'estate del brutto incidente in bicicletta, ma anche delle importanti novità dal punto di vista lavorativo (per adesso solo negative, poi chissà... un cambiamento così radicale, in futuro potrà rivelarsi positivo) e delle conseguenti incertezze economiche.
Per la biondina sarà l'estate del serio intervento chirurgico a livello ginecologico che ha subito un mese fa circa. Programmato, inevitabile, senza strascichi importanti, ma comunque molto invasivo e
impattante.
E dal punto di vista famigliare la situazione dei nonni non è per niente rosea, visto il crescente impegno che la biondina deve infondere per la loro gestione.

Era quindi inevitabile che le vacanze sarebbero andate in secondo piano.
Ma non per il Luca.

Visto che la vostra prospettiva vacanziera era traballante, speravate di riuscire a mandarlo almeno al campo estivo dell'oratorio, che eravate sicuri si sarebbe divertito un mondo, invece (vista la sua esperienza non molto positiva del campo scuola invernale) non ne ha voluto sapere.
Ma per fortuna Luca, tra i suoi conoscenti, è un bambino benvoluto, con molti amici che se lo contendono.
Anche tra i genitori dei suoi amici è apprezzato per l'educazione.
E questo fatto, oltre a renderci orgogliosi oltremisura, gli ha procurato nel mese di luglio ben tre vacanze a scrocco con tre suoi amici.


12-16 luglio Sanremo (IM)
Con Pietro, nostro vicino di casa, e la sua famiglia.
La mamma di Pietro (che ha due anni meno di Luca ed è un ottimo calciatore) è stata, oltre che vicina di casa, amica d'infanzia della biondina.
Dopo un periodo di alcuni anni in cui si erano perse di vista, anche perchè Erica era andata ad abitare a Milano, si sono ritrovate e i legami si sono riallacciati. E Luca e Piero sono diventati buoni amici.
E' sceso in Liguria con i nonni che andavano per un fine settimana lungo e, partito il venerdì dopo pranzo, è tornato sempre con i nonni martedì mattina.
Vista la presenza anche della sorella Didi, di qualche anno più grande, che si è presa la responsabilità di seguirli un po', hanno passato qualche giorno nel residence tra amici.
Tra amici nel senso che uscivano di casa alla mattina e assieme a Edo, Maty, Reby, Jacopo ed altri hanno creato una compagnia e scorrazzavano tra la piscina del residence, gli appartamenti dei bambini dell'altra palazzina, la spiaggia, il giardino comune, e praticamente tornavano per andare a dormire.


E' tornato entusiasta, felice di aver conosciuto nuovi amici e un nuovo modo di vivere le vacanze con tanti bambini della sua età o quasi.


20-23 luglio Forte dei Marmi (LU)
Con Matteo, suo compagno di classe e di squadra di calcio, e la sua famiglia.
I due sono molto affiatati e hanno già fatto una piccola vacanza insieme tre anni fa quando hanno partecipato alla Dolomiti Superbike la biondina e suo papà Jacopo (anch'esso Speedy Bike).


E' sceso al mare con la famiglia ed è tornato a casa martedì mattina con il papà che doveva lavorare.
Giornate piene di mare, sabbia, biciclette e stupidera.


Culminate con la telefonata di lunedì sera in cui, in lacrime, sia lui che Matteo vi supplicavano di lasciarlo al mare anche per il resto della settimana.
Ma non si poteva, anche perchè gli inviti non erano ancora finiti...


25 luglio - 3 agosto Val di Rabbi (TN)
Con Ale, amico (ma che te lo dico a fare), e la sua famiglia. Come succede da due anni a questa parte.


Il Prof (soprannome che oramai è stato sdoganato anche tra le maestre) più che un amico si può dire quasi un cugino acquisito. E, come un cugino, se lo sono portato in montagna per dieci giorni anche in presenza dei nonni Rosetta e Battista.
In un collage ci mettiamo la giornata in piscina a Molveno, le bici noleggiate sulla ciclabile di fianco al torrente Noce, la passeggiata sul ponte sospeso, la partita a bowling e il parco avventura.


Poi il due agosto siete saliti in montagna anche voi due (tre con Billy) e avete passato una notte in un B&B per tornare a casa domenica sera, dopo aver fatto due giornate belle piene che hanno compreso anche una gita al Lago di Tovel, una al rifugio Malghette. E la spettacolare serata del sabato, con cena alla Malga Stablasolo, con passeggiata notturna per tornare a valle, rischiarati dalla lampada frontale e da un cielo stellato come se ne vedono pochi.





E poi, finalmente, settimana prossima le VOSTRE vacanze: si va in montagna con tutta la famiglia!

lunedì 22 luglio 2019

STOP

Ci sono volute più di due settimane prima che trovassi la voglia di parlarne, e anche adesso ti da un fastidio scriverne che non avete idea, ma fa parte del percorso per far passare almeno in parte l'incazzatura.

Il tuo appuntamento top della stagione, e probabilmente l'apice della tua vita sportiva, l'Iron Man di Cervia a cui eri iscritto per settembre, ti è sfuggito di mano per un incidente.
Domenica 07 luglio, di ritorno da un giretto in bici, quasi arrivato a casa sei caduto rovinosamente sull'asfalto e ti sei fratturato un po' di ossa.


E' andata più o meno così:
Dopo qualche giorno di riposo forzato per colpa di un impedimento famigliare  di cui parlerai presto (speri) domenica mattina sei uscito per fare un centinaio di km in bici. Parti presto e giri in oltrepò bello tranquillo. Quasi arrivato a casa, però, ti accorgi che non arrivi a vedere le tre cifre sul garmin e decidi di fare l'ultimo giretto in collina a Miradolo. Scollinata l'ultima salita, rallenti per bere ma, mentre sei distratto e con una mano sola sul manubrio, una buca nell'asfalto di sbilancia e cadi malamente sul lato sinistro.

Il casco, ragazzi. IL CASCO SEMPRE!!

Trafila di Pronto Soccorso, ecografia, radiografia, esami, e torni a casa con una importante dotazione di antidolorifici e una diagnosi di frattura estremo distale clavicola sx e quattro costole fratturate a vario livello di scomposizione.


In questo momento stai affrontando un oceano di menate che per colpa dell'incidente stanno minando la tua vita normale: lavoro, famiglia, vacanze, casa.
Magari si possono immaginare le difficoltà (spoiler: no, non potete immaginarlo, siamo a livelli di sfiga tale da richiedere un esorcismo per la famiglia) ma adesso la cosa che ti da più fastidio in assoluto è il dover rinunciare allo sport.

Eri in un buon momento di forma, stavi facendo un ottimo periodo di carico ed eri soddisfatto delle sensazioni che ti davano gli allenamenti combinati e lunghi. E invece è arrivato questo stop nel momento peggiore.
Quaranta giorni di riposo assoluto vuol dire ricominciare a fare sport a fine agosto, ad un mese da Cervia.
Impensabile affrontare un IronMan in queste condizioni e con l'incognita di come potrà rispondere la spalla nel nuoto.

E quindi è arrivato lo stop come da titolo del post.
Inevitabile e dolorosissimo.
Il 2019 doveva essere l'anno dell'IronMan.
Sarà l'anno del BrokenMan

MNNGLPTTN

mercoledì 26 giugno 2019

Scuròn Night Trail - Carpaneto Piacentino (PC) 22/06/2019

Occasione ghiottissima quella di sabato sera scorso: la tua prima gara trail e il ritorno alla corsa insieme per te e la biondina dopo ben otto anni (mezza maratona di Verona di febbraio 2011).
Perchè si, certe campestri che corri nel circondario sono paragonabili a dei trail, ma mai ti era successo di appuntarti un numero su strade sterrate. E anche il fatto di gareggiare con la biondina, c'erano stati anche esempi recenti di gare in cui vi siete iscritti tutti e due, ma ad esempio alla mezza di Lodi dell'anno scorso vi siete salutati alla partenza e vi siete rivisti all'arrivo, mentre stavolta si pensava di correre insieme.
Tra l'altro esordio con il botto, perchè se è vero che non erano tantissimi chilometri e il percorso non era impossibile (rispetto a certe gare che fa la biondina), si parla di correre tra boschi e colline al buio, visto la partenza alle 9 di sera.


Tutta colpa dei Night Trail e della brutta gente che frequenta la biondina. Erano riusciti a convincerla a fare il percorso intero della maratona, e addirittura a convincerti che fosse una buona idea correre con lei una 42 km con i pochi lunghi di corsa che hai nelle gambe in questo momento, con il rischio che poi ti possa rimanere addosso la cotta per settimane, mentre sei li ad accumulare allenamenti combinati per l'IronMan.
Poi, per tua fortuna, molta gente ha deciso per altre gare, e allora, non avendo più la compagnia che vi immaginavate, avete deciso di correre la mezza.


Prima di andare avanti: tutto questo è stato possibile perchè Luca è stato a dormire per la prima volta in dieci anni a casa dei nonni a San Colombano. E anche quello meriterebbe un post a parte, in cui parlare della serata al bar del paese col nonno a veder giocare a scopa d'assi a coppie (e ampliare il proprio portafoglio di parolacce), dei cani che avrebbe portato anche a letto, del Diario di una schiappa letto assieme alla nonna, delle mance, ecc.
Facciamo che basta quest'accenno.

La mezza, dicevamo.
Consegnato il figlio ai nonni, si va in direzione Piacenza, mentre si scatena un grosso temporalone. Previsto e passeggero, certo, ma non per questo meno preoccupante.
Arrivati con largo anticipo, avete tutto il tempo di iscrivervi, prepararvi, e far passare il tempo nel palazzetto dell'organizzazione, dove assistete ad alcune partite di bocce. Quello sport a suo modo affascinante, dove arzilli nonnetti (alcuni con seri problemi di obesità) con divise quantomeno imbarazzanti lanciano bocce e bestemmie.
All'ora della partenza il cielo si è aperto, e la temperatura è l'ideale per correre. Vi trovate in un centinaio sotto il gonfiabile della partenza e, dopo un breve briefing, con pochi minuti di ritardo rispetto alle 21, si parte.

La tua idea è quella di stare comodo. Ti sei detto che rimarrai tutto il tempo dietro alla biondina, al suo passo, e pensi di fare una passeggiata di salute. E per un primo tratto è in effetti così: nella parte piana chiacchierate un po' con gente che conoscete e ti guardi in giro tranquillo e rilassato. Poi comincia la salita, e ti accorgi che il passo della biondina è decisamente impegnativo per te.
Arriva il buio, e alla luce delle pile frontali vi inoltrate nei boschi.
La compagnia con cui avevate corso finora si è disciolta, e tranne poche luci che si intravedono in lontananza, correte in perfetta solitudine.
Il tratto in discesa al buio in una fitta vegetazione mette a dura prova le gambe, mentre l'ultimo tratto in pianura in un bosco mette a dura prova la testa. Per fortuna eravate in due a darvi un po' di sostegno morale, ma immagini l'alienazione data dalla combinazione stanchezza - isolamento che avranno provato quelli della maratona in quel punto.

Galvanizzati dall'aver superato alcune persone nel tratto in salita, e non essere stati ripresi successivamente, stringete i denti nell'ultimo tratto veloce e giungete all'arrivo con un tempo di tutto rispetto. Ma la sorpresa è tanta, quando l'addetto al rilevamento tempi vi dice che la biondina è la prima donna.

DISCLAIMER:
Si, era una gara molto locale, con pochi partecipanti, e le donne veramente veloci del circondario non hanno partecipato. Quindi sapete che il valore di questo primo posto è estremamente relativo. Però, come vi hanno fatto notare gli amici del night trail, chi non partecipa ha sempre torto. Perciò, con estrema soddisfazione, la biondina prende e porta a casa.


Ecco, da qui in avanti bisogna riportate dell'unico aspetto negativo di tutta la serata. Al nostro arrivo gli organizzatori erano spariti, perchè sono dovuti correre sul percorso ad aiutare un bel po' di atleti che si sono persi. Si capirà poi che in alcuni tratti alcuni [sciocchini] avevano spostato le balise (hai imparato un nuovo termine del trail running: deriva dal francese e significa segnale, etichetta) e mandato al diavolo la gara di molti atleti che puntavano alla vittoria. Non si sa se con l'intendo di nuocere o per goliardia, ma questi atti fanno il pari con l'odio che hai visto nel ciclismo, e ancora di più ti sembra una cosa senza senso.

Purtroppo per voi, questa cosa si è tramutata anche in un' attesa infinita per la premiazione, che si è svolta solo all'una e mezza, quando alle 23,45 era già arrivata la terza donna.
Capite certamente il problema delle persone disperse al buio, ed aiutare queste aveva sicuramente la priorità, ma con un'organizzazione più presente e una persona in più all'arrivo informata sui podi e le premiazioni, vi avrebbero risparmiato almeno un'ora e mezza di attesa.

A questo punto qualcuno avrebbe anche potuto pensare: ma vista la situazione, e visto che avete dovuto aspettare così tanto, non potevate semplicemente andarvene a casa?
Sicuramente si poteva abbandonare, e infatti il podio della mezza maschile alla fine non l'anno fatto, perchè gli uomini sono più furbi e non avevano voglia di aspettare.
Ma onestamente, si poteva rinunciare al salame e alla bottiglia di gutturnio del primo premio?


...e poi, ma quando vi ricapita l'occasione della foto sul gradino più alto?


giovedì 16 maggio 2019

Triathlon medio Candia - 12/05/2019 Candia Torinese (TO)

Ritorni alle distanze considerevoli nel triathlon (in previsione dell'appuntamento) con la partecipazione ad un medio che è a metà tra un allenamento importante e la gara da tirare per soddisfazione personale.
Alla fine una gara ottima, sotto molti punti di vista.


Posto ed organizzazione.
Location non proprio vicinissima (circa 160 km) e partenza della gara alle 8, e quindi, come tutte le altre volte, partenza da solo alle quattro di notte di domenica mattina per poter essere pronto all'apertura della zona cambio.
Ma stavolta è andato tutto bene (non come due anni fa) e sei rimasto piacevolmente colpito dalla bellezza del posto. Il piccolo lago è un incanto, e la struttura che vi ha accolto è ottima: sarebbe stata una perfetta giornata anche per moglie e figlio, tra passeggiate, percorso avventura, piscina e tutto il resto.


La giornata alla fine è stata molto fredda in acqua, molto ventosa in bici e assolata in corsa.
Ma se anche l'acqua era fredda con la muta non si stava male, e il lago era pulito e completamente calmo.
Ma se anche hai pedalato spesso controvento, te lo sei proprio goduto questo percorso fondamentalmente piatto e incorniciato dalle Alpi vicinissime ed innevate.
Ma anche se hai corso sotto il sole, e ti sei scottato il coppino, il percorso in mezzo al parco (quasi un trail) da ripetere quattro volte è stato stimolante.
Alla fine poi menzione d'onore al personale dell'organizzazione, composto quasi interamente da ragazzi giovani. Epico in questo senso il ristoro in corsa in cui tutti ti incitavano e con la musica a palla cantavano e ballavano.

Risultato sportivo
Per riscontro cronometrico e sensazioni durante e dopo la gara, questo è stato il triathlon medio che ti ha dato più soddisfazioni della tua carriera.
Il nuoto niente da dire. E' qualche mese che ti alleni da solo in piscina (non segui più il corso dei masters) e stai puntando sull'allungamento della distanza e sul solo stile libero. Certo, è un allenamento più noioso rispetto al corso di prima, ma senti che sei sulla strada giusta. Infatti in gara non sei mai andato in affanno e hai affrontato i tuoi quasi due chilometri in scioltezza e uscendo dall'acqua con ancora tantissimo margine a livello di resistenza. Passo 1'49" per 100m.
In bici è stato l'esordio della tu nuova crono, e 32,8 km/h di media con tutto quel vento e 600md+, sono un ottimo risultato, visto che si sta parlando di 80 km. Una cosa da sottolineare e di cui eri molto preoccupato fino a qualche mese fa, è che il passaggio da una bici normale a quella da crono non ti ha dato fastidio. Pensi di aver trovato una buona posizione, che ti permette di fare tanti chilometri in spinta senza stancarti molto a livello di schiena, e si sa quanto questo sia importante in gare endurance.


La corsa era un percorso a bastone da ripetere quattro volte. Tracciato che sembra banale, ma il fondo quasi totalmente non asfaltato e 100md+ in totale lo hanno reso insidioso. Bene: non hai mai camminato! Neanche per bere ai ristori, hai corso per tutti i 20 km ad un passo che è si diminuito, ma che mediamente si è piazzato a 4'56" al km.
Tempo totale 4h 38'.
La classifica dice 89° su 232 assoluto; 18° su 56 categoria M2.
E le gambe ti dicono: dai, se vuoi ne abbiamo ancora un po'.
Cosa puoi volere di più?

Compagnia
E dopo anni di gare da solo, sia a livello di compagnia nella giornata, che a livello di atleti amici in gara, stavolta della tuo seppur piccola squadra eravate in tre a gareggiare.
Tra l'altro tutti e tre con il fikissimo body nuovo con la scritta Pianeta Acqua, il cognome e la scritta ITA, proprio come i pro.
Federico è una vecchia conoscenza, che ha partecipato con te anche ad altre due gare (il tuo esordio nel medio e l'olimpico di due anni fa). Triatleta di lungo corso, che ha già esordito nella distanza lunga e che tra due mesi va ad Amburgo per l'IM.
L'altro pazzo è Andrea, finora ottimo nuotatore master e forte runner che quest'anno ha deciso di esordire nel triathlon e, dopo aver partecipato (come tutte le persone normali) alla distanza sprint di Andora, ha deciso di esagerare e correre un medio due settimane dopo. Tra l'altro con il tempo pazzesco di 4h30'.


Belle le sensazioni (nuove per te, almeno nel triathlon) di avere qualcuno che ti ritira il pettorale il giorno prima, di salutare ed incitare in gara qualcuno della tua squadra, di chiacchierare all'arrivo e condividere birra e pasta party.


Dopo questa gara, hai nuovi elementi per impostare il tuo allenamento in previsione della distanza lunga.
Ma soprattutto hai una nuova medaglia di cui andare particolarmente fiero.

venerdì 19 aprile 2019

Buon compleanno Luca

A modo tuo
Andrai, a modo tuo
Camminerai e cadrai, ti alzerai
Sempre a modo tuo

Sarà difficile chiederti scusa
Per un mondo che è quel che è
Io nel mio piccolo tento qualcosa
Ma cambiarlo è difficile
Sarà difficile
Dire tanti auguri a te
A ogni compleanno
Vai un po' più via da me


mercoledì 10 aprile 2019

Ciclisti Vs Autisti

Vita del ciclista da strada.
O dello scusarsi anche quando si ha ragione.

Partiamo facendo qualche esempio (immagini easy, non hai messo la roba più pesa) su quanto è rilla e pacifica la convivenza tra i ciclisti e gli autisti:


Qualcuno dirà:
Si vabbè, ma questo è l'internet che polarizza tutto, baby. Anzi, è peggio: è FaceBook. In Real Life non è certo così.

No, non è vero che nella vita reale è meglio. Anzi, c'è l'aggravante che fuori dallo schermo del telefonino, le conseguenze sono tangibili.
L'apice l'hai vissuto qualche domenica fa in cui hai partecipato alla Granfondo Valtidone, dove hai assistito a due fatti piuttosto indicativi.

Prima di tutto, dopo una ventina circa di chilometri, in un tratto di discesa, in una curva quasi a tornante qualche "sciocchino" ha versato dell'olio sull'asfalto. Impossibile ipotizzare a qualcosa di diverso dal dolo: l'olio è stato versato sul ciglio più a monte della strada, in modo che colando formasse una bella striscia su tutta la carreggiata, impossibile da evitare. Te e quelli assieme a te siete passati indenni perchè una delle moto della scorta tecnica si è fermata qualche metro prima a segnalare il pericolo (insieme anche a un giudice di gara) e arrivato quasi fermo in curva sei passato fuori dalla carreggiata, sull'erba. Ma hai poi saputo che molti sono stati quelli caduti, e quando sei passato te c'era ancora un ragazzo seduto per terra sul ciglio in attesa probabilmente dell'ambulanza, che si teneva il braccio e la spalla in modo preoccupante.

L'altra cosa che ti ha dato da pensare è che mentre stavate percorrendo un tratto della provinciale (strada molto larga) e voi eravate praticamente tutti in fila indiana, senza ingombrare troppo la strada, da una macchina che veniva in senso opposto un ragazzo vi ha apostrofato con parole di maleducazione, il dito medio fuori dal finestrino e il clacson come una sirena in defcon 2.

Certo, i due episodi sono molto diversi tra loro: il primo poteva avere (e in parte ha avuto) conseguenze gravi e i profili del reato, mentre il secondo non è andato al di là della goliardata.
Però ti hanno confermato quanto già pensavi da tempo: c'è gente intollerante a livello impensabile là fuori, soprattutto con i ciclisti. E anche recentemente sono stati riportati casi di cronaca di risse tra ciclisti e autisti per il clacson di troppo, la parolaccia di ritorno, il vieni qui che ti spacco il muso.
E alla fine, a pensarci bene, i profili di pericolo sono due: la fragilità insita nello sbilanciamento di forza tra i ciclisti e gli automobilisti (o, all'estremo, i camionisti) e il fatto che spesso gli animi si accendono per una precedenza, una'occhiataccia, una parola detta male, o un gesto frainteso.

La tua ricetta per sopravvivere in questa giungla che è la strada provinciale, è la combinazione di questi due atteggiamenti: prudenza e basso profilo.

Prudenza sempre che si traduce (oltre che con la banale attenzione) nell'evitare strade troppo trafficate, stare il più possibile a destra della carreggiata, non partecipare a gruppi numerosi (preferisci pedalare in due, massimo tre) e facendo ballare l'occhio (come si dice dalle tue parti).

Basso profilo che, specialmente in un momento storico come questo, è visto come un atteggiamento da sfigato, ma che secondo te è fondamentale per evitare episodi spiacevoli.
Se vi capita di incrociare fenomeni che chiedono insistentemente di spostarsi, anche se voi non ne state occupando molta più dello stretto necessario, tu lasci strada facendo un gesto di scuse.
Alle rotonde e agli incroci ti fermi e dai la precedenza a chi l'ha senza cercare di passare comunque come se ti fosse dovuto per il fatto di essere in bici.
Se incroci quello che ti supera mandandoti platealmente a cagare, anche solo perchè per superarti ha dovuto perdere dieci secondi del suo preziosissimo tempo, eviti di rispondergli urlandogli dietro, come invece fanno molti tuoi colleghi più sanguigni.

Riassumendo: chiedi scusa anche quando hai ragione.
Ti sei sempre trovato bene, e finora hai disinnescato quelle che potevano essere situazioni dove da una banale discussione si arriva a chissachè.

Che tanto hai una mascolinità risolta, e non senti il bisogno di fare il maschio alfa quando sei in strada.

lunedì 25 marzo 2019

Granfondo di Valtidone - 24/03/2019 Pianello Val Tidone (PC)

La classicissima Granfondo di Sant'Angelo Lodigiano (che tu hai già fatto sette volte nel corso della tua carriera di ciclista) quest'anno pianta baracca e burattini e si trasferisce nell'oltrepò piacentino.
Dietro questo spostamento ci sono vari motivi, che vanno dall'organizzativo, al politico, alla sicurezza e anche semplicemente alla voglia di cambiare, ma c'è da dire che il buon Vittorio e la sua famiglia (anima dietro la squadra Edilferramenta e dietro queste Granfondo) hanno ottenuto un buon risultato in termini di partecipazione e di critica che si sono proprio meritati.

Ma la novità assoluta per te non è tanto questa della nuova location, ma che stavolta a pedalare non eri come al solito nè da solo nè con la biondina, ma con un bel gruppetto di SpeedyBike che si sono convinti a lasciare a casa le ruote grasse e pedalare sull'asfalto.


In griglia vi siete trovati in nove più l'infiltrato Carlo il Cacciavite, che non ha gareggiato, ma si è pedalato un tratto di strada per farvi compagnia.
L'atmosfera era totalmente rilassata, e ai tempi proprio non volevate pensaci, anche perchè c'erano degli esordi assoluti sulle granfondo su strada, e quindi si è decisi di ignorare il Garmin e pedalare con calma.
Si è partiti tutti dal fondo dell'ultima griglia e avete percorso i 107 km e 2000 m di dislivello aspettandovi sulle cime delle salite, trasformando i ristori in apericene, ridendo e scherzando.
C'è stato anche il tempo per farsi i selfie acrobatici.


Inevitabilmente sull'ultima salita le magagne di chi non era molto allenato sono uscite tutte, e c'è stata gente che ha sofferto veramente tanto.
Però ci siamo aspettati tutti a circa tre chilometri dall'arrivo, perchè la voglia di passare sotto il gonfiabile in parata urlando HipHip Hurrà per gli Speedy era più forte dell'arrivare in fondo alla classifica cronometrica.


Ora qualche considerazione personale.
Il tuo allenamento finora sta andando bene.
Hai mollato due settimane fa la palestra e ora stai cominciando a fare sul serio con i carichi di lavoro per quanto riguarda la corsa e la bici. Per ora in bici riesci ad andare ancora poche ore a settimana, in attesa del cambio dell'ora legale, ma sei proprio contento delle ultime tue uscite e di questa granfondo in particolare. Certo, l'hai fatta con calma (nel senso che ti sei fermato alcune volte a riposare) ma comunque in quanto a chilometri e dislivello non era di certo una passeggiata, e quando ti sei voluto testare in salita sul passo Caldarola e in quel tratto in piano a metà percorso, hai visto che le gambe hanno risposto molto bene.


In vista dell'obbiettivo (siamo a sei mesi giusti giusti) diresti che il lavoro invernale è stato utile.
Ora non resta che far riposare la bici da corsa, montare in sella alla crono e menare come se non ci fosse un domani!