venerdì 16 marzo 2018

Stephen Hawking

Oxford, 8 gennaio 1942 – Cambridge, 14 marzo 2018




Hawking è riconosciuto come una delle menti più brillanti dei nostri tempi e tu hai un paio di suoi libri nella tua libreria, posizionati tra i libri di fantascienza (soprattutto Asimov) e lo scaffale di varia. Il primo è Dal Big Bang ai buchi neri, libro illuminante che hai amato moltissimo, letto la prima volta attorno ai 20 anni nel pieno della fase in cui ti attirava la divulgazione scientifica, soprattutto fisica ed astronomica. L'hai letteralmente divorato ad una prima lettura per poi dargli altri passaggi negli anni successivi, affascinato dalla cruda bellezza della fisica, ma comunque rassicurato dalla prosa chiara e scorrevole.
Quella magia, quell'equilibrio tra rigore e divulgazione, non l'hai mai più ritrovato (con un'unica eccezione meritevole: i saggi del tuo amato e già citato Isaac).
I tuoi limiti però si sono palesati con il secondo libro: L'universo in un guscio di noce che, pur avendo bellissime illustrazioni esplicative, non sei mai riuscito a finirlo in quanto troppo complicato (in realtà il motivo principale è che effettivamente è un libro al di fuori della tua portata di comprensione: sono necessarie basi fisiche molto più solide delle tue).
Ora, non è che vuoi passare per quel divoratore di saggi scientifici che non sei: questa tua fase erudita è durata relativamente poco, visto che la tua soglia di attenzione alla lettura è progressivamente scemata (infatti ora leggi principalmente fumetti).

Tutto questo ti serve a spiegare che la grandezza dell'uomo e del suo lavoro la comprendi e l'apprezzi tantissimo. Ammiri e cerchi di fare tuo quell'atteggiamento razionale e positivo, tipico degli uomini di scienza e di cultura.

A proposito di uomini geniali: in un'intervista aveva citato quell'altro spirito illuminato che era Einstein:
Io non posso concepire un Dio che ricompensa e punisce le sue creature, e che esercita una volontà simile a quella che noi sperimentiamo su noi stessi. Nè so immaginarmi e desiderare un individuo che sopravviva alla sua morte fisica: lasciamo che di tali idee si nutrano, per paura o per egoismo, le anime fiacche. A me basta il mistero della vita, la coscienza e il presentimento della mirabile struttura del mondo in cui viviamo, insieme con lo sforzo incessante per comprendere una particella, per piccola che sia, della Ragione che si manifesta nella natura.

Grazie Stephen, per averci indicato la via, con il tuo lavoro e la tua vita.

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