lunedì 29 maggio 2017

Incidente sul percorso


Allora, questa è complicata.
Stavi scrivendo un post, preannunciato da questo, in cui (pigliandoti simpaticamente per il culo come tuo stile) cercavi di lamentarti della tua preparazione in vista della tua imminente gara. Un po' di sano maniavantrismo.
Ma, così impari, la sfiga ti ha superato da destra a duecento all'ora e ha voluto darti un motivo serio per preoccuparti, e sabato mattina, mentre eri fuori con la bici da corsa, hai fatto un bell'incidente. La tua faccia contro il lunotto posteriore di una macchina.
... e ha vinto lui.

Tra una settimana intraprenderai (dopo quasi una due anni dall'ultima volta) l'avventura del triathlon lungo: domenica 4 giugno al Lovere per prendere parte a un 70.3
Pensi di essere discretamente pronto. Questi ultimi due mesi hai fatto un buon lavoro.
Sabato l'ultimo giro in bici lungo per poi cominciare un bello scarico. Previsti 95 km con un millino di dislivello da fare con Alberto, un ragazzo appena conosciuto del gruppo SpeedyBike che, oltre alla MTB, non disdegna i chilometri su asfalto.
Mentre si tornava a casa, belli soddisfatti della mattinata, ad un incrocio dove da strada comunale si passa su una provinciale, la macchina davanti a voi frena di colpo e te, che eri distratto, te ne accorgi troppo tardi. Non eri troppo veloce, ma di spazio sulla destra non ce n'era e la tamponi, finendo di faccia contro il lunotto posteriore.
Tutto successo in una frazione di secondo, da quando ti accorgi del fattaccio a quando ti ritrovi a terra, ma hai stampato sulla retina un fotogramma nitidissimo di qualcosa di piccolo e bianco, come un sassolino, che vola all'altezza dei tuoi occhi e finisce per terra.
Infatti le prime parole che pronunci mentre ti stai rialzando da terra sono: cazzo, ho perso un dente!
Non solo: il mento ha un bel taglio che sanguina copiosamente.

Il guidatore della macchina scende subito a sincerarsi della tua incolumità e si dimostra molto gentile dichiarandosi disponibile ad accompagnarti al pronto soccorso o a casa.
Sulla dinamica non dice niente (forse perchè anche lui spaventato, o forse perchè ha capito che quella frenata brusca e senza reale motivo era un po' pericolosa) e anzi minimizza il danno che inevitabilmente hai fatto al posteriore della sua macchina (un bel graffio inciso con la leva del cambio e un bozzo sulla carrozzeria a forma del tuo mento). Dopo qualche minuto, dove vede che non ho bisogno di aiuto (anche perchè c'era Alberto che non ti ha abbandonato), vi lasciate con una stretta di mano e scuse reciproche. E ti è andata bene che hai incontrato una persona ragionevole, sennò oltre al danno la beffa e ti toccava pagare le spese della macchina.

La biondina viene in macchina a prenderti (qui saluti Alberto che se ne ritorna a casa con i tuoi ringraziamenti per la pazienza) e arrivati a casa fai il bilancio della situazione. La notizia bella è che la bici non ha praticamente nulla, se non il manubrio storto e qualche graffio in più. La notizia meno bella (non brutta) è la tua faccia.


Incisivo laterale superiore sinistro spezzato a metà e la ferita sul mento che necessita di alcuni punti di sutura.
Ma a questo punto sei stato fortunato, perchè al PS in poco più di mezz'ora ti mettono cinque punti, ti fanno l'antitetanica e sei apposto, si faccia vedere dal medico tra dieci giorni per togliere i punti.
Inoltre il tuo dentista di fiducia, dopo la tua telefonata a casa a mezzogiorno di sabato, ti dice di andare in studio alle due e mezza che te lo riattacca.


Operazione di ricostruzione riuscita e il tuo splendido sorriso ora è ancora pronto a mietere ragazze.

Impressionanti le analogie (di più, possiamo dire uguaglianze) tra questo incidente e quello che era successo al bimbo quasi tre anni fa.
Bicicletta, dente, mento.
Adesso è lui che ti piglia per il culo.

Considerazione conclusiva seria: cazzo, basta solo un attimo di distrazione.
Dopo le notizie tragiche di questi ultimi giorni (Scarponi, Hayden, Julia Wiellehner), ti accorgi di quanto siano fragili i ciclisti sulla strada.
Serve attenzione, concentrazione, occhio vigile e prudenza.
Ma poi non basta, serve anche taaaaaanta fortuna.

Considerazione conclusiva molto meno seria: cazzo, te domenica devi fare una gara.
Dal punto di vista fisico non ti sei fatto praticamente niente, ma hai un taglio suturato sul mento (che in teoria ti sconsiglierebbe di entrare in acqua dopo soli 8 giorni dall'incidente) e un po' di dolori vari al collo e soprattutto una botta al quadricipite destro che non sai quanto siano compatibili con un mezzo ironman.
Boh, ad oggi pensi che la partecipazione non sia a rischio, ma per quanto riguarda il risultato, sei molto perplesso ...
(esempio di maniavantrismo di livello pro!)

Ecco, ora anche tu hai ricevuto il battesimo della strada.
Preferivi restare ateo.

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