martedì 4 ottobre 2016

Pietra Parcellara e Pietra Perduca

Visto che il bimbo è un anno che continua a dirvi vi voler andare alle Tre cime di Lavaredo, dove ci ha lasciato il cuore (e non solo lui).
Visto che, purtroppo, quest'anno la vacanza in montagna l'avete saltata, con enorme rammarico da parte di tutta la famiglia.
Visto che questa coda d'estate che sconfina piacevolmente nell'inizio d'autunno stà regalando delle giornate belle e limpide che permettono di godere di questi colori fantastici.
Visto che appena varcati i confini sud della tua odiata/amata palude padana, ci sono e splendide valli dell'oltrepò pavese e piacentino.
Visto tutto questo, dato causa e pretesto (cit.), domenica scorsa gita in montagna.

Nel comune di Travo (PC), in Val Trebbia, ci sono questi due affioramenti ofiolitici che quando passi li vicino (in macchina mentre vai al fiume, o in bici durante una bella sgambata), ti viene una voglia matta di andarci in cima a farsi un bel selfie.

Per dire, qui era quest'estate in direzione passo Caldarola.

Hai studiato su Google Earth un percorso il più breve possibile (per il bimbo, mica per altro), e parcheggiato sulla strada tipo all'una del pomeriggio vi siete incamminati per campi, boschetti di querce e pini, per arrivare ai piedi della salita per la pietra Parcellara.


Era la prima domenica d'autunno, ma il sole era caldo e il cielo limpido.
La prima parte il bimbo naturalmente ha tirato fuori la parte noiosa di se, perchè si immaginava di scalare montagne dall'aspetto dolomitico, ed è rimasto deluso.
Ma arrivato alla cappella ai piedi della salita, si è galvanizzato. In effetti il sentiero segnato del CAI parla di escursione facile, ma non è per niente banale per dei bambini. Per dire, ci fosse stato bagnato probabilmente non te la saresti sentita di salire con lui, ma in queste condizioni ideali, al bimbo non sembrava vero di scalare veramente una montagna.



Arrivati in cima la soddisfazione per lui è stata enorme, e anche voi grandi avete goduto enormemente della splendida visuale.



Scendere ha messo a dura prova il tuo sangue freddo, visto che dovevi fare da bodyguard a tuo figlio che, con l'estremo spezzo del pericolo che contraddistingue la sua età, si sarebbe messo a correre sulle pietraie scoscese.
Ritornati quasi alla base c'era da visitare anche l'altra "vetta": la Pietra Perduca, con il suo Oratorio di S. Anna costruito sulla roccia viva e le sue vasche artificiali dove vivono i tritoni.




Bellissima giornata.
In poco più di un ora di macchina da casa tua, l'impressione di essere in alta montagna.

Ma poi, quel selfie che dicevi all'inizio del post?
Vualà!!

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