martedì 30 giugno 2015

GarminTrio Sirmione - Sirmione (BS) 27/06/2015

Dopo aver partecipato ad una gara per te lunghissima come il 70.3 di Rimini, non vedevi l'ora di sfogarti e divertirti in una competizione più corta. E l'occasione era quella di tornare nei luoghi che hanno visto il tuo esordio nell'olimpico l'anno scorso.

L'idea era quella di andare senza la famiglia e in compagnia tra amici, ma il tuo socio Bako (che finora aveva condiviso tutte le tue avventure triatletiche) quest'anno ti ha mollato e dopo aver scelto di esordire nel mondo del 70.3 in quel di Pescara e non a Rimini, ha pensato bene di infortunarsi il giorno prima di Sirmione.
Niente di male, perchè hai condiviso il viaggio, le interminabili ore prima della partenza, e il dopogara con l'ottimo Vittorio. E comunque Bako sul lago ci è venuto lo stesso a respirare triathlon, che senza gli manca l'aria.

Capitano, aiutami tu!

Visto che sei recidivo, conosci bene sia il percorso che la logistica delle zone cambio e tutto il resto dell'organizzazione.
Ma una sorpresa i giudici te l'hanno fatta lo stesso: muta vietata.
Era la prima volta che nuotavi in acque libere senza la muta, e la differenza l'hai sentita tanto. Non c'erano onde, se non qualche increspatura della superficie, ma senza la spinta idrostatica della muta hai fatto molta più fatica del previsto a fare quel chilometro e mezzo. Ventinove minuti e quaranta secondi non sono un tempo di cui andare particolarmente fieri.


Sicuramente hai gioito in T1 per non aver dovuto litigare con la muta.
Poi in bici ti sei divertito.
Il percorso ti piace molto: bello vallonato, con un paio di strappi belli decisi che fanno selezione.
La prima metà dei 40 km l'hai passata a tirare, che avevi beccato un paio di ciclisti, ma questi, molto onestamente, ti hanno affiancato e ti hanno detto qualcosa del tipo: Bravo, stai andando fortissimo! Mi dispiace ma non riesco a darti il cambio a queste velocità!
Anzi, un tipo ad un certo punto ti fa: Per fortuna ci sono le rotonde, che sennò ti perdevo! Infatti puoi migliorare quanto vuoi, ma quella tua incapacità di affrontare con decisione le curve, i rondò ed altri tratti tecnici, continuerà a penalizzarti.
Dopo la prima metà del percorso, da dietro ti ha raggiunto un bel gruppetto di una decina di ciclisti belli decisi, e da lì alla fine hai ciucciato la ruota.
Un ora e quattro minuti sono un buon tempo, ma a freddo sei deluso, perchè è circa il tempo che hai fatto l'anno scorso, e mentre pedalavi invece le sensazioni erano più promettenti.


La tua rivincita te la sei presa nell'ultima frazione, dove sei riuscito a correre come volevi e come sai. I poco più di nove chilometri li hai percorsi ad un passo medio di circa 4'40" (ci sono pareri discordanti tra il tuo garmin e il cronometraggio ufficiale, sia in termini di distanza che di passo).

Posa da esaltato
Sarà stato che faceva si caldo, ma non era eccessivo come l'anno scorso.
Sarà stato che stavolta hai mangiato giusto prima della partenza e ti sei integrato bene in gara.
Sarà stato che avevi un'esperienza diversa rispetto al tuo debutto.
Sarà stato semplicemente perchè ti sei allenato di più e meglio.
... fatto stà che hai finito con il tempo di 2h22'50" e hai fatto fare la figura del cioccolataio a quello sfigato di te stesso di un anno fa, rifilandogli quasi sette minuti di distacco.

La soddisfazione, gente. La soddisfazione ...

Di seguito i risultati ufficiali e la traccia Garmin.




In conclusione: giornata ottima, buona compagnia, bei posti, gara eccellente e per finire, il miglior recupero post gara possibile:


venerdì 26 giugno 2015

Fuga d'amore e di sport


Questa foto è stata scattata sabato scorso poco prima di mezzogiorno.
Riflessa nei vostri occhiali c'è l'autostrada direzione montagna, e nella parte posteriore della macchina non c'è il seggiolino del bimbo come al solito, ma le vostre bici da corsa (che fanno capolino tra le coperte messe a protezione).
Basta poco e diventi subito leggero e spensierato come un ragazzino.

Oltre all'occasione per partecipare ad una fantastica manifestazione sportiva, questa gita di trentuno ore (viaggio compreso) a Ortisei è stata una fuga d'amore.
Da quando è nato il bimbo voi due non avete mai passato una notte fuori di casa senza di lui. E' capitato l'inverso, cioè che il bimbo andasse al mare con i nonni lasciandovi da soli a casa, ma così è tutta un'altra cosa.
Vi siete trattati come due fidanzatini.

Avete prenotato un hotel di lusso, per i vostri standard abituali.

Appena arrivati vi siete concessi una breve passeggiata per esplorare il paese.

Poi vi siete addirittura ritagliati un po' di tempo per un giretto nella spa dell'albergo con la piscina coperta (dove ha fatto il bagno addirittura la biondina) ...

... e una splendida sauna rigenerante (qui avete dovuto aspettare un po' ad entrare: non ve la sentivate di dividere quello spazio stretto col tedesco nudo che c'era prima di voi).

Approfittando della lunghissima giornata, avete passeggiato ancora un po' prima di cena per farvi venire l'appetito.

Avete cenato in un ristorantino con specialità locali, a lume di candela e senza pensare ad altro che a voi due. (Qui la foto non c'è, perchè il selfie al ristorante fa un po' troppo sfigato. O food blogger).

Poi siete tornati in albergo e nella vostra bellissima camera avete passato una notte da fidanzatini felici e abbracciati come quando avevate venticinque anni.

Un grazie ai nonni e agli zii che hanno reso possibile tutto questo.

martedì 23 giugno 2015

Sellaronda Bike day 21/06/2015

Uno degli appuntamenti sportivi più importanti della tua stagione non è una gara.
Si, perchè vanno bene il pettorale, l'adrenalina della partenza, il confrontarsi con gli altri, l'emozione dell'arrivo, eccetera ecceternone. Ma anche il rallentare, il diminuire la velocità e avere il tempo di guardarsi in giro e godere del viaggio, a volte non ha prezzo.

Il Sellaronda Bike Day (quest'anno decima edizione) è un'intuizione semplice e geniale: niente iscrizione, pettorale, sponsor, partenza, arrivo, batteria, e tutte quelle altre menate croce e delizia di voi sport addicted.
Semplicemente ti dicono: l'anello di strade provinciali attorno al gruppo del Sella, per una giornata dalle 8,30 alle 15,30 è chiuso ai mezzi a motore ed è a disposizioni dei ciclisti.
Di tutti i tipi di ciclisti: professionisti, amatori, giovani, vecchi, bambini, con le bici da corsa, con le MTB, con le e-bike, con i monocicli (non è un' esagerazione, ne hai visto uno), ecc.


Te e la biondina eravate ansiosi di condividere un'avventura sportiva come questa, sia perchè avevate proprio voglia di pedalare in montagna, sia anche perchè avevate bisogno di qualche ora tutta per voi.
Successivamente ci sarà modo di parlare anche del viaggio e ringraziare chi lo ha reso possibile, basti sapere che senza il bimbo avete pernottato il sabato ad Ortisei per essere pronti la domenica mattina ad affrontare le salite dolomitiche.


Partenza alle otto e mezza da Ortisei in bici per fare i primi cinque chilometri che vi separavano dal tratto chiuso al traffico. La giornata era giustamente freddina, ma tutto sommato si stava bene e il cielo cominciava ad aprirsi a generosi sprazzi d'azzurro che lasciavano ben sperare.
Siete arrivati a Santa Cristina giusto in tempo per vedere la partenza ufficiale della manifestazione, con la presenza di quei folli patentati di bici d'epoca, personaggi bizzarri che fanno le cicloturistiche come molti altri, ma con mezzi dell'inizio del secolo (non questo, quello prima) e con vestiti ed attrezzature adeguati.


E questo primo tratto di salita dai 1.200 di Ortisei fino ai 2.200 del Passo Sella sono stati quelli paesaggisticamente più entusiasmanti. Pedalare l'ultimo tratto con a sinistra il Sass Pordoi e a destra il gruppo del Sassolungo, contornati dal verde delle Dolomiti di giugno ti hanno riempito gli occhi di meraviglia. Uno dei più perfetti attimi del ciclista che hai mai vissuto.



Arrivati al primo scollinamento il tempo di una foto e di indossare un giubbino antivento e comincia la prima discesa. Questo tratto tra il primo passo e il bivio per la Val di Fassa era piuttosto all'ombra e chiuso in mezzo agli alberi e avete sofferto il freddo. In quel momento avresti usato con gioia dei guanti invernali che non avevi.
Al Passo Pordoi c'è il tempo di farsi fotografare di fianco al campionissimo.


La discesa fino ad Arabba era invece totalmente esposta al sole (anche se il cielo era coperto) e ti sei divertito a tirare la discesa come non avresti mai fatto su strade normali aperte al traffico.


Arrivati a questo punto il Passo Campolungo, con i suoi "soli" 250 metri di dislivello è stata una passeggiata piacevole e ripassare a Corvara dopo la splendida vacanza dell'anno scorso ha suscitato in tutti e due ricordi bellissimi.


Sull'ultima salita (e stiamo parlando di circa 600 metri di tornanti) hai voluto provare a impegnarti, e la gamba ha risposto ottimamente. Hai spinto bene per tutti gli otto chilometri e ti sei divertito come un matto.


Mentre arrivavi in cima però il tempo si era definitivamente guastato e hai preso anche un po' di pioggia che ha reso complicata soprattutto la discesa verso valle.


Diciotto chilometri di discesa che ha lasciato addosso a te e alla biondina un freddo nelle ossa che avete scacciato solamente arrivati al bar con un cappuccino e una fetta di strudel caldo.

Questa la cronaca sportiva, poi ci sono le sensazioni della giornata.
Sulle strade c'erano circa 22.000 persone secondo gli organizzatori, che se da una parte hanno reso alcuni punti (come gli arrivi ai passi) difficili da gestire che sembrava di essere all'ora dell'aperitivo in centro città, dall'altra hanno onorato queste splendide montagne. Ti rimarranno per sempre impresse nella memoria le immagini del lungo serpentone di persone che si snoda sui tornanti della salita al passo Gardena.
La montagna in generale e le Dolomiti in particolare sono i posti più belli del mondo. La biondina dice che lei quando vede tutto quel verde "gli si apre il cuore".

A conclusione di questa splendida giornata siete tornati in pianura con la felicità nel cuore, gli occhi pieni di meraviglie e le gambe piene di acido lattico.

venerdì 12 giugno 2015

Il remigino

Il remigino è per definizione il bambino che ha terminato la scuola materna e stà per andare in prima elementare.


Il bimbo sabato scorso, durante la festa di fine anno dell'asilo, si è "diplomato" e ha fatto festa assieme ai suoi amici, la sua insegnante annalisaportapazienza, e a tutto il pubblico presente formato da mamme, papà, nonni, zii, e tutti gli altri.
In parte è stata anche una punizione, perchè passare il pomeriggio nell'assolato cortile della scuola elementare con il caldo anomalo di questo inizio giugno ha fatto desistere più di una nonna.
Comunque i remigini prima, e tutti gli altri bambini poi hanno cantato, ballato e recitato poesie. Un bellissimo pomeriggio pieno di emozioni e divertimento, di quelli che rimani per ore con il sorriso soddisfatto e un po' ebete sul viso.

Felicità che alla fine ha anche un retrogusto amaro, perchè questo è l'ultimo anno d'asilo. L'anno prossimo alle scuole elementari ci saranno altri tipi di soddisfazioni, ma ti auguri che la spensieratezza dolce degli anni della scuola materna il bimbo se la porterà sempre nel cuore.



Tre anni abbiamo vissuto insieme
e ci siamo voluti bene.
Tante cose abbiamo imparato
tanti amici abbiamo incontrato.
Ora siamo pronti ad andare
in prima elementare.
La scuola materna per noi è finita
resterà un bel ricordo per tutta la vita.

lunedì 8 giugno 2015

Thunderstruck

La passione per il bimbo per i film Disney - Pixar è risaputa quanto inevitabile.
Su questi lidi avevi già parlato di Wall-E, di Planes, di Frozen e di Cars. Questi e tanti altri cartoni stazionano su una chiavetta collegata alla tua televisione da cui ogni tanto si attingono ore di divertimento.
Oltre a quelli sopra citati, bisogna aggiungere alla lista altri  film che ciclicamente entrano e escono dall' heavy rotation a seconda dell'umore: i due Kung-Fu Panda, i due Dragon Trainer e Big Hero 6.
Ma in questo post devi parlare di Planes 2 - Missione Antincendio.

Tutti i bambini hanno in comune quell'insana inclinazione per cui, quando vanno in fissa con una cosa (libro, canzone, o, come in questo caso, film) quella diventa tanto importante da fargliela imparare a memoria.
La cosa è divertente, ma finisce li.
Ma quando ad essere passata a memoria è una canzone in inglese (o comunque l'inglese avventuroso e onomatopeico del bimbo), lo stupore è maggiore.
E se addirittura la canzone in questione è un caposaldo della musica rock che ha più di vent'anni, beh, allora l'orgoglio è enorme.

C'è un pezzo in cui il protagonista arriva nella caserma dei pompieri e vede in diretta gli eroici operatori che spengono un incendio quasi come fosse un'operazione militare.
Serviva una canzone adrenalinica. E il regista ha fatto la scelta migliore.
Questa è la clip ridoppiata dal bimbo, ascoltate bene al minuto 1'10" e al 2'30".



Se gli ACDC mandano in  fissa anche un bimbo di sei anni, allora il R'n'R non morirà mai!
C'è ancora speranza per il mondo!

giovedì 4 giugno 2015

Storie di pioggia, sole, amici e delusioni

Farsi il week end lungo al mare per partecipare ad una gara è una scusa vecchissima. Probabilmente la frase che tutti conoscono del buon De Cubertin è tronca, e oltre a l'importante è partecipare ... la massima terminava con ... e godersi la vacanza.

Comunque, era già stabilito che anche la zia stordita e la zia mary avrebbero dovuto venire al seguito (come quella volta il settembre scorso) a fare da groupies. Avevate anche già prenotato due stanze in albergo: una per la tua famiglia e una per le ragazze. Ma già all'inizio della settimana precedente si respirava aria di pioggia e brutto tempo, e quindi (giustamente) modifica alla prenotazione di booking.com e le stanze dell'albergo sono diventate una sola.
Infatti il viaggio di andata di sabato mattina vi ha messo addosso una depressione indicibile: all'altezza di Bologna il cielo coperto è diventato nero ed è cominciato a piovere copiosamente, fino al nubifragio all'altezza di Forlì.
Anche arrivati al mare il tempo è stato su quel mood: piogge intermittenti che hanno rovinato tutto il sabato.
Di domenica hai già parlato.
Poi fortunatamente avevate deciso di prolungare la vacanza anche a lunedì, perchè vi siete beccati una bellissima giornata di fine primavera.
Di quelle che ti permettono di giocare sulla spiaggia con la sabbia, di far volare l'aquilone e di rilassarti qualche minuto sdraiato sulla battigia.



Ora parliamo di amici.
Che se anche non sono venute le ragazze, il rischio di rimanere soli era ampiamente scongiurato.
Già quando avevi deciso che la tua gara stagionale sarebbe stata Rimini, uno dei motivi per la scelta era stata la compagnia che avresti avuto.
Oltre all'ottimo Ironbatta (compagno di allenamento, motivatore, spacciatore di integratori (niente di illegale) e amico) con la sua famiglia,, c'erano altri sette atleti della gloriosa squadra Pianeta Acqua.
Alcuni più giovani, altri più vecchi, tutti più veloci di te.
Ma soprattutto simpatici e divertenti.
Ricorderai con gioia soprattutto le due cene condivise con loro e le loro famiglie. La cena di sabato rimarrà nella storia perchè eravate tantissimi, avete fatto del sano baccano, ma avete aspettato due ore (due!!) per un piatto di pasta al pomodoro.
La cena di domenica sera invece aveva tutto un altro mood: tutti più rilassati e sorridenti, mangiando pesce grigliato, bevendo vino frizzante e ricordando l'impresa fatta nel pomeriggio. Grandi sorrisi e allegria.

Metà della squadra qualche minuto prima della partenza.

E per finire la delusione di giornata.
Il sabato, nell'ambito delle manifestazioni a corollario della gara, era previsto il Duathlon Junior Challenge, con l'opportunità per la categoria minicuccioli (sei anni) di partecipare con 200 m run - 500 bike - 100 run.
Il bimbo già l'anno scorso aveva partecipato ad una manifestazione simile e si era divertito molto, anche se aveva pedalato con le rotelline. Quando il mese scorso gli hai detto che poteva rifarlo ha aderito con entusiasmo e successivamente ha raccontato a tutti quelli che conosceva che prima della gara del suo papà, anche lui avrebbe fatto la gara di duathlon. Siete rimasti con il dubbio se farla o meno per tutto il pomeriggio, tra temporanee schiarite e acquazzoni improvvisi, ma avvicinandosi all'ora della partenza il tempo sembrava volgere alla leggera pioggerella, e quindi avete cominciato a prepararvi. Prepararvi tutti e due, perchè il bimbo all'avvicinarsi della partenza dava segni di nervosismo e voleva a tutti i costi che tu fossi a portata di vista per tutto il percorso. Avete cercato di tranquillizzarlo in tutti i modi, spiegandogli che se anche non conosceva nessuno non doveva preoccuparsi, che erano tutti amici. E forse ci eravate anche riusciti.

L'istante prima della non partenza.

Ma l'attimo prima della partenza, quando bisognava mettersi dietro la linea di start (forse anche destabilizzato dalla visione di un altro bambino della sua età che frignava) è scoppiato a piangere, dicendo che lui non voleva farla.
Si è trattato di una grossa delusione, sia per te che per la biondina, ma principalmente per lui, che dopo qualche ora sembrava veramente pentito per non aver corso.
E' un problema caratteriale: la sua troppa sensibilità lo inibisce in molte cose e ci fa pensare preoccupati a come reagirà tra qualche mese alle prese con un ambiente nuovo e comunque competitivo come le scuole elementari.
Speravi appunto che lo sport lo potesse aiutare ad essere più grintoso e più consapevole delle sue forze, per combattere le sue paure.
Purtroppo stavolta è andata così. E' comunque stata un'esperienza da cui pensiamo abbia tratto insegnamento.