martedì 23 giugno 2015

Sellaronda Bike day 21/06/2015

Uno degli appuntamenti sportivi più importanti della tua stagione non è una gara.
Si, perchè vanno bene il pettorale, l'adrenalina della partenza, il confrontarsi con gli altri, l'emozione dell'arrivo, eccetera ecceternone. Ma anche il rallentare, il diminuire la velocità e avere il tempo di guardarsi in giro e godere del viaggio, a volte non ha prezzo.

Il Sellaronda Bike Day (quest'anno decima edizione) è un'intuizione semplice e geniale: niente iscrizione, pettorale, sponsor, partenza, arrivo, batteria, e tutte quelle altre menate croce e delizia di voi sport addicted.
Semplicemente ti dicono: l'anello di strade provinciali attorno al gruppo del Sella, per una giornata dalle 8,30 alle 15,30 è chiuso ai mezzi a motore ed è a disposizioni dei ciclisti.
Di tutti i tipi di ciclisti: professionisti, amatori, giovani, vecchi, bambini, con le bici da corsa, con le MTB, con le e-bike, con i monocicli (non è un' esagerazione, ne hai visto uno), ecc.


Te e la biondina eravate ansiosi di condividere un'avventura sportiva come questa, sia perchè avevate proprio voglia di pedalare in montagna, sia anche perchè avevate bisogno di qualche ora tutta per voi.
Successivamente ci sarà modo di parlare anche del viaggio e ringraziare chi lo ha reso possibile, basti sapere che senza il bimbo avete pernottato il sabato ad Ortisei per essere pronti la domenica mattina ad affrontare le salite dolomitiche.


Partenza alle otto e mezza da Ortisei in bici per fare i primi cinque chilometri che vi separavano dal tratto chiuso al traffico. La giornata era giustamente freddina, ma tutto sommato si stava bene e il cielo cominciava ad aprirsi a generosi sprazzi d'azzurro che lasciavano ben sperare.
Siete arrivati a Santa Cristina giusto in tempo per vedere la partenza ufficiale della manifestazione, con la presenza di quei folli patentati di bici d'epoca, personaggi bizzarri che fanno le cicloturistiche come molti altri, ma con mezzi dell'inizio del secolo (non questo, quello prima) e con vestiti ed attrezzature adeguati.


E questo primo tratto di salita dai 1.200 di Ortisei fino ai 2.200 del Passo Sella sono stati quelli paesaggisticamente più entusiasmanti. Pedalare l'ultimo tratto con a sinistra il Sass Pordoi e a destra il gruppo del Sassolungo, contornati dal verde delle Dolomiti di giugno ti hanno riempito gli occhi di meraviglia. Uno dei più perfetti attimi del ciclista che hai mai vissuto.



Arrivati al primo scollinamento il tempo di una foto e di indossare un giubbino antivento e comincia la prima discesa. Questo tratto tra il primo passo e il bivio per la Val di Fassa era piuttosto all'ombra e chiuso in mezzo agli alberi e avete sofferto il freddo. In quel momento avresti usato con gioia dei guanti invernali che non avevi.
Al Passo Pordoi c'è il tempo di farsi fotografare di fianco al campionissimo.


La discesa fino ad Arabba era invece totalmente esposta al sole (anche se il cielo era coperto) e ti sei divertito a tirare la discesa come non avresti mai fatto su strade normali aperte al traffico.


Arrivati a questo punto il Passo Campolungo, con i suoi "soli" 250 metri di dislivello è stata una passeggiata piacevole e ripassare a Corvara dopo la splendida vacanza dell'anno scorso ha suscitato in tutti e due ricordi bellissimi.


Sull'ultima salita (e stiamo parlando di circa 600 metri di tornanti) hai voluto provare a impegnarti, e la gamba ha risposto ottimamente. Hai spinto bene per tutti gli otto chilometri e ti sei divertito come un matto.


Mentre arrivavi in cima però il tempo si era definitivamente guastato e hai preso anche un po' di pioggia che ha reso complicata soprattutto la discesa verso valle.


Diciotto chilometri di discesa che ha lasciato addosso a te e alla biondina un freddo nelle ossa che avete scacciato solamente arrivati al bar con un cappuccino e una fetta di strudel caldo.

Questa la cronaca sportiva, poi ci sono le sensazioni della giornata.
Sulle strade c'erano circa 22.000 persone secondo gli organizzatori, che se da una parte hanno reso alcuni punti (come gli arrivi ai passi) difficili da gestire che sembrava di essere all'ora dell'aperitivo in centro città, dall'altra hanno onorato queste splendide montagne. Ti rimarranno per sempre impresse nella memoria le immagini del lungo serpentone di persone che si snoda sui tornanti della salita al passo Gardena.
La montagna in generale e le Dolomiti in particolare sono i posti più belli del mondo. La biondina dice che lei quando vede tutto quel verde "gli si apre il cuore".

A conclusione di questa splendida giornata siete tornati in pianura con la felicità nel cuore, gli occhi pieni di meraviglie e le gambe piene di acido lattico.

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