mercoledì 24 dicembre 2014

Lo spirito del Natale

Questo sarebbe il post in cui riporti della recita di Natale del bimbo all'asilo e dello spettacolo della biondina, sempre all'asilo.
Come quelli dell'anno scorso e dell'anno prima ancora (1, 2, 3 e 4).
E si potrebbero riciclare quei post, che non ti erano venuti neanche troppo male. Ma riciclare le cose a Natale non si fa, non sta bene.

E allora vorresti parlare comunque del Natale, però parlandone male. Partendo dal fatto che quando hai quarant'anni, forse il periodo natalizio è meno magico e più palloso. Non c'è più quel sense of wonder di quando avevi un'età con una cifra sola o con l'uno davanti. Quel periodo che ti bastava vedere le decorazioni in una vetrina di un negozio, sentire la canzoncina giusta alla radio o alla televisione, o meglio ancora, fare il presepe in casa tua, perchè il tuo cuore si riempisse di quella gioia, di quel calore che ti rendeva felice.
Oggi, a più di trent'anni da quel periodo della tua vita, il natale per te è cambiato, e quello che prima ti faceva entrare nello spirito natalizio, ora è spesso fonte di irritazione.
I negozi alla fine di ottobre espongono le luminarie, presentano i panettoni e cominciano a bombardarti di promozioni pucciate nel rosso e nell'oro. E ti dicono compra, compra, compra.
Alla televisione è grossomodo la stessa solfa, e qualsiasi prodotto, dall'acqua minerale al telefonino (quello poi ...) a Natale è più bello e più allettante. E poi programmi stupidi, sempre i soliti due o tre film noiosi (che di film belli natalizi ce ne sarebbero anche, ma quelli non li passano) e suono di campanelle ogni momento.
Addirittura fare il presepe a casa tua non lo vivi più con lo stesso spirito di gioia, ma con anche quella punta di insofferenza data dal fatto che tutto lo sbattimento per le decorazioni, poi tra un mese andrà rifatto da capo per riporrere tutti gli addobbi in garage.

Ma come, sei diventato uno scrooge cinico e insensibile?
No, il Natale non è che ora lo odi, ma lo ami per motivi diversi da quelli di trent'anni fa, e le cose che ti precipitano nella gioia adesso non sono più quelle prima elencate.
Il vero spirito del Natale quest'anno ti ha attanagliato e stretto forte il 15 dicembre alle 2 di pomeriggio, quando insieme ad altri papà, mamme e nonni, hai assistito all'apertura del sipario della sala dell'asilo.
E hai visto dei bambini bellissimi essere felici e sereni perchè è nato gesù bambino.



Quello stesso spirito natalizio di gioia ti ha colpito ancora violentemente il venerdì mattina, quando le mamme (bellissime oltre ogni limite di fronte ai loro figli) si sono esibite in canti e balli davanti alle maestre e a tutte le classi riunite nel salone delle suore.



Lo spirito del Natale non lo trovi guardando il presepe, ma guardando gli occhi di tuo figlio che guardano il presepe.

2 commenti:

  1. Questo post, come del resto circa il 60% di tutto il blog, deve moltissimo all'Antro atomico del dottor Manhattan. Lo stimi monto per quello che scrive e per come lo scrive. Grazie Doc!

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  2. La vera gioia del Natale scaturisce dal mettere il Salvatore al centro delle celebrazioni.

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