martedì 11 novembre 2014

Genesi di un logo

Questo post farà venire l'orchite a molti.
Perchè sei sicuro che le menate mentali che ti sei fatto per arrivare a quel segno che risalta in testa al blog stanno a metà strada tra il chissene e lo sticazzi.
Però alla fine, oltre ad essere in parte un ingegnere, sei in parte anche un architetto, e tutti quegli esami universitari di composizione architettonica ti hanno lasciato dentro il piacere per la ricerca grafica, l'illustrazione, la sintesi concettuale.

Era qualche tempo che cercavi un segno grafico che, per te, rappresentasse la triplice, qualcosa da far campeggiare fiero sullo sfondo di questo blog nella sua nuova vita.
Googolando su immagini logo triathlon trovi veramente di tutto: dalla famosa M rossa con il pallino sopra, ai pittogrammi classici degli sport olimpionici, passando per loghi fantasiosi di associazioni sportive. Ma non c'era niente che ti soddisfaceva. Questo è troppo semplice, questo è troppo complicato, questo è banale, quest'altro è troppo particolare ...
Poi alla fine hai capito: quei loghi non è che erano brutti, è che non erano tuoi! Volevi qualcosa di inedito, di originale. Qualcosa che ti potesse contraddistinguere.

E quindi ti sei messo a fare schizzi, a riempire angoli di fogli con scarabocchi illeggibili e confusionari. Mai stato bravo con il disegno artistico!
Allora proviamo a cambiare strada. Partiamo dalle caratteristiche dimensionali di quello che hai bisogno: deve essere un disegno ad ingombro rettangolare con un rapporto base/altezza di circa 3 a 1. Tre quadrati affiancati. Sarebbero ideali i tre pittogrammi degli sport olimpici in successione.
E in effetti ci sono alcuni loghi bellissimi.


Impressionisti quelli di Mexico City '68
Classici e iconici quelli di Munich '72
Di ispirazione classicista quelli di Atlanta '96
Semplici e sinuosi quelli di Beijing '08
Dinamici e modernissimi quelli di London '12

Ma i tre loghi affiancati non trasmettono quel senso di continuità, di fluidità che per te rappresenta il triathlon a differenza delle tre discipline prese da sole. Il logo deve essere un disegno unico, sinuoso, che rappresenti dinamicità e armonia.

Alla fine hai trovato questi tre simboli:


... e hai cominciato a lavorarci sopra.

Ma visto che, come hai detto già prima, con il disegno artistico sei una chiavica, hai dato sfogo al tuo lato nerd e hai modificato il disegno utilizzando un programma di disegno assistito da calcolatore (AutoCAD). Che è la cosa meno artistica e più meccanica che si possa fare.
E' come disegnare un vaso di fiori utilizzando squadra e goniometro.
Ma alla fine sei molto soddisfatto del risultato.
Tanto che, oltre che campeggiare sullo sfondo di questo mirabolante blog, con questo logo hai organizzato una sorpresa (oddio, sorpresa per chi, poi?).

... appuntamento a domani sera su questo blog per la risoluzione del mistero...

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