lunedì 3 marzo 2014

I "lenamenti" di nuoto

Quando hai quattro/cinque anni le attività ludiche e ricreative che puoi fare al di fuori dell'asilo sono poche, pochissime. Se sei bimba puoi partecipare a quei corsi di danza per bambine, che sono principalmente baby dance, ma che comunque è una pregevolissima attività sportiva.
Se sei bimbo invece le possibilità sono molto meno: l'unica cosa che puoi fare è il nuoto.

Bambini e piscina.
Non c'entra molto ma questa è la prima cosa che ti è venuta in mente!


Il bimbo nuota e va in piscina da quando aveva poco più di un anno. Prima in quei corsi bambino/genitore (vedi qui, era l'ottobre 2010), dove stava in acqua con i braccioli e abbracciato al collo di papà e mamma, e lo ha frequentato fino a quando ha cominciato l'asilo. Il primo anno di asilo ha saltato la piscina, perchè a te e alla biondina sembrava troppo piccolo per affrontare il nuoto dopo aver passato la giornata a scuola. Quest'anno invece è da ottobre che frequenta un corso di nuoto per età prescolare dove, senza i genitori, passa una mezz'ora in una palestrina a fare "ginnastica" (per quanto possano fare attività sportiva a quest'età) e poi passano mezz'ora in vasca, ma stavolta senza braccioli o salvagenti, e con il bordo della piscina come unico amico.
E come va il bimbo?
Va bene, anzi benissimo a detta anche delle insegnanti. Sembra abbastanza portato per il nuoto e non ha assolutamente paura dell'acqua, di andare in apnea, di tuffarsi. Gli unici problemi che ha manifestato ultimamente sono dovuti alla sua endemica timidezza, che lo portano a relazionarsi difficilmente con gli altri bambini che non conosce e a bloccarsi a volte se c'è tanta gente. E questo è quello che sta' capitando: spesso rimane in disparte e si fa venire il magone nel momento del distacco dalla mamma. Ed è un peccato che questo atteggiamento lo blocchi nei confronti di qualcosa che gli piace e che fa bene, tanto che le ultime volte aveva detto che non voleva andare al corso.
Ma hai trovato la soluzione. Il problema non è il nuotare, che fa con entusiasmo, il problema è che non si sente sicuro solo con le insegnanti e gli altri bambini. Quindi, invece di lasciare, state raddoppiando: oltre al corso gli hai proposto di andare a nuotare insieme voi due. Come volevasi dimostrare è stato entusiasta dell'idea e ha detto a tutti che domenica sarebbe andato a fare nuoto libero con il suo papà.
Ieri sei andato a nuotare verso le dieci e dopo circa un'oretta (e tre chilometri in corsia) ti ha raggiunto il bimbo accompagnato dalla mamma. Avete passato quaranta minuti nella piscina bassa dove tutto infervorato ti ha fatto vedere a nuotare a stile, a dorso, come Superman, come uno squalo, a tuffarsi e a andare sott'acqua a toccare il fondo.
Ora non dice più che non vuole andare in piscina, ma gli hai fatto capire che se vuole andare ancora a nuotare con te, deve continuare il corso del mercoledì con le insegnanti, in modo da diventare sempre più bravo. Così quando diventerà più grande potrà batterti.

Bene bimbo, ci siamo divertiti tanto questa mattina, vero?
Si papà, è stato un ottimo lenamento!

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