venerdì 3 gennaio 2014

Emozioni - Frozen

Nelle giornate noiose e lunghissime tra natale, capodanno e l'epifania, vedersi un bel film animato al cinema è una delle cose che ti piacciono di più.
O meglio, ti piacevano, perchè dopo le abbuffate dei film disney della seconda metà degli anni '90 (dove era una tradizione andare al cinema con la biondina a vedere l'ultimo film di natale), hai abbandonato il genere al cinema. O meglio, hai abbandonato il cinema in genere.
Ma dopo aver visto Planes, e appurato che andare al cinema con il bimbo non è, come si temeva, un azzardo ma un piacere, stavolta tocca ad una bella favola disney.
Deciso in quattro e quattr'otto si prenotano tre posti nel multisala e lunedì sera, dopo il rito del Mc Donald, si va al cinema. E stavolta viene anche la biondina!


E si fa presto a dire favola Disney, anche perchè gli ingredienti classici ci sono tutti: la principessa da salvare, i poteri magici, le bambine orfane tanto dolci, il cavaliere senza paura con il suo destriero, la spalla comica, il musical. Ma questi ingredienti sono ripensati e modificati: la principessa è da salvare solo da se stessa, i poteri magici sono una maledizione da nascondere, il principe azzurro è un bifolco puzzone e il suo destriero è un alce puzzona.
Molto bello il risultato finale. Addirittura sono riusciti a farti piacere le parti cantate (non tutte).
Menzione speciale per la regina Elsa, decisamente bellissima che in alcuni momenti ha un tasso di sensualità decisamente fuori scala per un film Disney.

... per dire ...
Il bimbo ha apprezzato il film, ma solo in parte. Dopo l'adrenalinico Planes, lui si aspettava qualcosa di altrettanto divertente, ma in alcuni momenti si è palesemente annoiato. Diciamo per la prima metà del film.
Ma poi è comparso lui e lo ha conquistato.

Olaf il pupazzo di neve componibile.
Quando entrava in scena, che dicesse qualcosa di divertente oppure no, il bimbo si sganasciava dal ridere.
Quella bella risata sana, divertita e divertente, che solo le anime innocenti sanno fare.
E che facevano girare le persone sedute nelle poltrone vicine.

Ora a casa continua a nominare Olaf, e ripete sempre la scena che lo ha fatto più ridere di tutto il film.
Al minuto 2.10.
Acchiappi il mio popò è diventato il tormentone di casa tua!



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