venerdì 19 aprile 2013

Quattro


Oggi, bimbo, voglio spiegarti com'è stato il nostro primo incontro, di cui si festeggia il quarto anniversario. 

Non ho tantissima esperienza nel campo (e comunque quella poca che avevo è talmente lontana nel tempo che è praticamente inutile) ma mi pare di aver capito che nel rapporto con una ragazza ci sono alcune fasi da passare prima di arrivare all'amore.
Prima ti incontri, ti presenti, ti frequenti, poi c'è la fase della conoscenza reciproca. Nei casi più fortunati questa fase di conoscenza può essere molto breve e sfociare direttamente in amore con quello che viene definito il colpo di fulmine. O più probabilmente prima di innamorarti di una donna la devi conoscere, scoprire, vedere se va bene per te e se può essere la tua compagna per un pezzo più o meno lungo della strada che stai percorrendo.

Ma con te, bimbo mio, è stato diverso.
Quando ti ho visto la prima volta non era una situazione ideale. Eravamo tutti e due stanchi e sconvolti. Io erano 48 ore che praticamente non dormivo e, seppur non fossi direttamente interessato, ero sconvolto dai dolori e dalla fatica che tua madre stava affrontando con una forza e uno spirito di cui allora non la credevo capace ma che merita tutta la mia ammirazione imperitura. Tu invece avevi appena affrontato il viaggio più difficile della tua vita. Un viaggio breve, di pochi centimetri, ma forse il tuo viaggio più importante, il più pericoloso, il primo.
Fatto sta che la prima volta che ti ho visto tu eri sporco, urlavi, avevi la testa deforme e avevi un colorito che non sembrava molto sano.
Eppure l'incontro è stato fulminante.
Ti ho amato immediatamente e illimitatamente, come non è possibile amare altro.

Ed oggi che compi quattro anni quell'amore che ho provato allora è ancora presente.
E' cambiato; ora ha una natura più razionale e non è più a senso unico.

Non ridere di me, ma fino a qualche tempo fa pensavo che l'amore puro e incondizionato non potesse esistere tra due persone. Ma in effetti tu mi hai insegnato che esiste, ed è quello di un padre per suo figlio.

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