lunedì 22 aprile 2013

Il terrore sulla gioia


La prima è già scoppiata da alcuni secondi, si vede il fumo lì sulla destra.
Circa duecento metri più indietro (diciamo al 42° km) è scoppiata in questo momento la seconda.
Bill è a terra circondato da alcuni agenti e dai fotografi. A lui è andata bene: al di là della profonda ferita nell'anima, gli è rimasta solo una sbucciatura al ginocchio.
In basso a sinistra si vede anche l'arrivo del maratoneta-triatleta-eroe Dick Hoyt e del figlio disabile Rick. Storia che da sola meriterebbe ben più di un post, anzi diresti un monumento.

Al di là di queste due note di colore (che lo sono solo con il senno di poi), questa che riporti sopra (e che tutti avranno visto per un bel po' di volte in tutti i siti internet di informazione e non solo) è forse la più efficace rappresentazione moderna del caos e del terrore.
Semplicemente googolando si trovano foto molto più shockanti di quegli attimi tremendi: pozzanghere di sangue sul marciapiede, arti amputati, persone sdraiate e svenute con le gambe che assumono angolature innaturali e raccapriccianti. Ma è inutile spingere il pedale dello splatter, tanto quello che volevi rappresentare si è capito.

Ora verresti sottolineare la sfumatura ancora più tremenda che assume la situazione per via del momento contingente.
Per te e per molti altri che hanno provato, l'arrivo di una maratona è una delle sensazioni più belle e intense che si possono sperimentare*. Uno dei motivi principali deve essere il fatto che dopo uno sforzo così intenso e prolungato, all'arrivo sei emotivamente stravolto e vulnerabile. A te le tre volte che hai superato la linea gialla sull'asfalto ti è venuto il magone, sia le volte in cui stavi fisicamente bene, sia le volte in cui stavi per crollare. Per altri le sensazioni sono ancora più intense: hai visto gente piangere sconvolta o ridere nervosamente e convulsamente. Ma soprattutto hai visto gente felice, che si abbraccia con l'amico con cui ha corso tutto il tempo o con il perfetto sconosciuto con cui ha condiviso solo gli ultimi cento metri (nonostante si sia tutti sudati e puzzolenti).

Quindi alla fine, che siano di natura musulmana, cecena, ideologica interna agli USA, frutto di follia o chissà cos'altro, queste bombe resteranno per te l'attentato allo spirito di gioia della maratona, e per questo ancora più odiose e vigliacche.



*Specifica: una delle sensazioni più belle e intense che si possono provare con i vestiti addosso! (scusate, ma non ce la fai a restare serio troppo a lungo)

Nessun commento:

Posta un commento