giovedì 16 febbraio 2012

Nativo digitale 3

Partiamo con un riferimento culturale di quelli che piacciono a me.
Nella saga fantascentifica di Nathan Never (di cui prometto di parlare prossimamente in alcuni post dedicati con l'etichetta arte, cha attualmente latitano in queste lande desolate), si parla della possibilità che, in un futuro non troppo lontano, nasceranno delle persone con una mutazione genetica tale per cui all'interno del loro sangue si troveranno dei nanoidi.
Queste cellule sono fatte di metallo vivente e hanno la funzione di interagire in modo "quasi magico" con ogni tipo di apparecchiatura elettronica. Praticamente queste persone hanno un controllo totale e assoluto su ogni tipo di tecnologia.
Fiko, eh?

Chissà quando faranno la prima analisi del sangue al bimbo ...

Primo reperto: il nuovo cellulare del papà, con sistema android, è divertentissimo per giocare con Fruit Ninja e altri giochini in flash. E vedendo lui me ne sono convinto ancora di più: il futuro dell'elettronica è touch.



Secondo reperto: così come touch è uno dei giochini per intrattenere i nani che ci sono all'Ikea. E anche lì ci perdiamo delle ore.



Terzo reperto: il mondo delle consolle da gioco è ancora piuttosto distante dal bimbo, anche perchè il papà non è un grande appassionato, ho giusto una Play Station 2 che in ginque anni avrò acceso una ventina di volte. Ma ultimamente facciamo delle partite un po' surreali con le moto e con un picchia-picchia. Surreali perchè durano non più di un paio di minuti (la soglia di attenzione per queste cose di un bimbo di quasi tre anni) e perchè la coordinazione sui comandi è quella che è.


Quarto reperto: mentre è molto più semplice per lui giocare con la Nintendo Wii (e probabilmente è lo spirito con cui l'hanno progettata). Qui vediamo il suo primo approcio ad una gara di macchinine il giorno di Natale a casa dello zio Daniele. Ora tutte le volte che la vede diventa matto, ed è un campione di tutti quei giochini di Party Wii e della balance board.

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