venerdì 23 dicembre 2011

Il piffero

Un altro post della serie: questa è colpa mia.
Quando un genitore ha una passione nella vita, vorrebbe trasmetterla a suo figlio, in un modo o nell'altro.
Per questo io spero che il bimbo diventi uno sportivo, la biondina in particolare vorrebbe che imparasse il karate, mi piacerebbe che amasse gli animali, che gli piacesse la montagna, ecc.
E anche che ami la musica non solo dal lato dell'ascoltatore.
Per questo motivo, fin da piccolo gli abbiamo comperato degli strumenti giocattolo: dal tamburo, a diverse tastiere e pianoforti, fino ai più recenti strumenti a fiato.

 E fin qui tutto abbastanza normale.
Quale bimbo non ha un tamburo a casa con cui movimentare le serate dei suoi genitori?

Però tutto cambia quando il papà è un  professionista ( ha , ha ) e suona sul serio, tanto che il bimbo ha una voglia matta di emularlo.



Quindi questo è il mio clarinetto in sib completo di Noblet Paris in ebano e argento a confronto con la sua diamonica comperata al supermercato a 5€ (e l'ha già rotto: il sol basso e il si non funzionano più).
Lui la chiama il suo piffero.
E, per rendere il tutto il più credibile, spesso mi ruba il mio libretto delle marce e fa finta di leggere la musica.
 
Inutile dire che sono sommamente contento di questa cosa e che anche se so che per lui ora è solo un gioco divertente, con l'anno prossimo comincerò a portarmelo alle prove della banda, sperando che con il passare degli anni si appassioni.
 
... anche se purtroppo dovrà cambiare strumento: non penso siano mai state scritte le partiture per piffero.

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