venerdì 6 maggio 2011

Emozioni - Jamiroquai

L'inizio degli anni novanta è stato il periodo d'oro dell'acid jazz.
Dall'Inghilterra arrivavano i Galliano, gli Incognito, gli Us3; dall'America gli album di Guru's Jazzmatazz.
E mi piacevano.
Alcuni li ascoltavo solo alla radio, ma avevo anche una cassettina con un mix di Galliano e Incognito che ho ascoltato tanto. Ora che ci penso non riesco a ricordarmi da che parte arrivava quella cassettina. Mistero.

Poi nel 1993 è uscito Emergency on planet earth e, per anni, se mi chiedavate qual'era il mio gruppo preferito, vi avrei risposto i Jamiroquai.
Il suono già mi piaceva di suo, ma quello che era veramente fuori dal comune e che mi colpì molto erano i loro video. In quegli anni c'era ancora Video Music e stava per arrivare MTV Italia, quindi cominciava anche da noi a farsi largo la cultura dell'immagine assieme alla canzone. E l'immagine era di quel folle di Jey Kay che ballava il funk con quei cappelli improbabili vestito in tuta e con le adidas.

più hip-hop dei rapper

Memorabili singoli come too young to die, blow your mind, stillness in time, virtual insanity li ho ascoltati fino a rovinare il CD.


Inoltre posso incolpare loro anche dell'unico album colonna sonora che ho mai acquistato: Godzilla OST. Si certo, si parla comunque di fantascienza e mostri, ci sono i Rage Against The Machine, i Foo Fighter e i Green Day, ma da sola deeper underground vale tutto il prezzo del CD.


E per chiudere le critiche: le canzoni si somigliano tutte un po' tra di loro, hanno abbandonato la parte jazz per un dance-pop, Jey Kay è talmente egocentrico da essere antipatico.
Ma anche l'ultimo album ha cacciato delle chicche niente male.
L'acid jazz è morto.
Lunga vita all'acid jazz.

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