mercoledì 12 ottobre 2011

Lettera d'amore (anche se non sembra)


Ho risolto la mia ricerca dell'altra metà della mela relativamente presto, forte di un fidanzamento in casa precoce (avevo 17 anni) e di una successiva stabilità sentimentale invidiabile per alcuni e noiosa per altri.

Ora ne è passata di acqua sotto i ponti, e dopo quasi 20 anni tra fidanzamento e matrimonio, sembra normale chiedersi se in effetti quelle due metà coincidono perfettamente o se manca qualcosa.

Cominciamo a dire che si, manca qualcosa.
Manca sempre qualcosa.
E' inevitabile e francamente quasi rassicurante. Nel senso che questa pulsione al miglioramento è molto comune. Si vorrebbe sempre di più di quello che si ha in qualsiasi campo della vita (si può chiamare voglia di migliorare, insoddisfazione, irrequietezza), e la parte sentimentale non fa certo eccezione.
E' la natura umana che tende inevitabilmente alla perfezione. Alla bellezza assoluta.
Inoltre consideriamo che già solo la mia metà della mela in questi anni è cambiata. E' diventata più grossa, ha cambiato forma, e anche la buccia ha un colore diverso e non uniforme rispetto a quando avevo 17 anni.

Fuor di metafora, c'è qualcosa che vorrei che fosse diverso nel rapporto di coppia?
C'è qualcosa che vorrei la biondina fosse in più o in meno di quanto è?
Assolutamente si.

Diffido di quelli che dicono: sei perfetta così, non ti cambierei di una virgola.
Neanche sotto tortura dirò qui cosa di preciso vorrei cambiare, perché è importante il senso di quello che voglio dire, non la sostanza (inoltre per alcune cose correrei il rischio, in quanto sano maschio eterosessule, di far la figura del porco insensibile).
E poi i dettagli annoiano.

Allora sono insoddisfatto del mio matrimonio?
Assolutamente no.

Seguitemi bene che sto' arrampicandomi su erte ripidissime.
In passato ho provato a cambiare la biondina, e mi rendo conto che continuerò a farlo anche in futuro. Esattamente quello che lei ha fatto e cerca di fare con me (sia di proposito che inconsciamente).
Risultati alterni, ma comunque scarsi su entrambi i fronti.
Ma va bene così: il rapporto di copia è anche voglia di migliorare e piacere ogni giorno di più.
A patto di non diventare monomaniaci e di voler stravolgere l'altro con l'immagine che noi abbiamo del partner perfetto.
Come in tutte le cose il segreto è l'equilibro.
Bisogna cercare di migliorarsi e far migliorare. A volte è utile anche incazzarsi per raggiungere questo risultato. Ma non snaturare l'anima più intima dell'altro.

Quando avremo tolto il confronto-scontro dal rapporto, avremo azzerato anche il fermento che rende interessante la condivisione. L'avremo reso banale e stucchevole.
Come togliere le stelle al cielo di notte.
O le bollicine alla coca-cola.

In definitiva, biondina, noi ci amiamo.
E se ogni tanto ci mandiamo affanculo, consideriamolo solo come un contributo al miglioramento del nostro rapporto.

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