mercoledì 22 settembre 2010

Chiudiamo la stagione ciclistica su strada

In questo periodo, come tutti gli altri anni, appendo la bici da corsa al chiodo. Si va in letargo e ci si risveglierà attorno ad aprile dell'anno prossimo.

Bilancio:
Quest'anno più di una volta ho pensato la tipica frase un'acidente anca a la bici, ades la tro' n'del rivon.
E il motivo è presto detto: in circa 2.000 km mi è esploso (!!!?!??!) un copertone e ho bucato 6 (si, avete capito bene) camere d'aria.

La prima volta, con il copertone rotto e la camera d'aria che toccava l'asfalto, non ho potuto fare altro che tornare lentamente e mestamente verso casa. Vabbè, cose che capitano, e il copertone in effetti era vecchio e forse anche logoro. Copertoni nuovi e ripartiamo con slancio.
Un calvario.
Si usciva e prima mi abbandonava la ruota anteriore, poi la posteriore. Una volta ho bucato tre volte, e quindi non ho potuto far altro che aspettare che la biondina arrivasse a casa da sola per poi tornare a riprendermi con la macchina.

Ora il negoziante - ciclista giura di aver risolto il problema: sembrerebbe dato dal bordo del copertone nuovo con uno spigolo vivo che pizzicava la camera d'aria. Ne riparleremo l'anno prossimo.

Questi inconvenienti però non mi hanno fatto perdere la passione per le sudate su due ruote (sul lungo termine, perchè sul breve erano solo imprecazioni).

Si possono scoprire e gustare posti bellissimi, come le colline dell'oltrepò pavese.


Più che uno sport, è una mini vacanza.

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